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Consegnate oggi le prime 8.500 firme di cittadini umbri contro "un progetto assurdo e impresentabile" che nessun politico regionale sembra volere più
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“Pare che un primo risultato le ottomila e 500 firme raccolte l’abbiano già ottenuto. Sull’autostrada il fronte degli entusiasti si sta inesorabilmente incrinando ed è una gara ormai a chi si sfila per primo da questo progetto assurdo e impresentabile. E’ incredibile: non si riesce più a trovare un solo politico pronto ad assumersi la paternità di questo mostro progettuale. Ma intanto il governo nazionale va avanti e nessuno osa assumersi la responsabilità di rappresentare la contrarietà dell’Umbria e dei suoi abitanti”.

È quanto dichiara il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) che oggi ha accompagnato a Palazzo Cesaroni i rappresentanti del ‘Comitato No E45 autostrada’, di cui fa parte anch’egli, per la consegna di una petizione con 8mila 500 firme al presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Eros Brega.
“Oggi – spiega Dottorini – abbiamo portato il grido e la rabbia di tanti umbri nel luogo dove quel progetto ha trovato l’approvazione trasversale di quasi tutto il Consiglio regionale. Quei cittadini chiedono di essere ascoltati e di poter dire la loro riguardo a un’opera che considerano devastante per il paesaggio regionale e per le già fragili economie familiari e imprenditoriali. Per favore, non prendiamoli in giro con false promesse, come quella dell’esenzione del pedaggio, o con posizioni ipocrite da parte di chi ha votato a favore dell’autostrada e adesso dice di No soloper opportunismo”.

“La grande partecipazione che ha accompagnato questa raccolta di firme – conclude Dottorini – dimostra che i cittadini umbri non vogliono questa infrastruttura. Un progetto insostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, con un pedaggio insostenibile per famiglie e imprese. Noi garantiamo a questi nostri concittadini che proseguiremo con la massima determinazione ad opporci a questo folle progetto, innanzitutto chiedendo che sulla petizione venga portata in partecipazione con la popolazione”.

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