Condividi su facebook
Condividi su twitter
Il Comitato Ambientale Ammeto lancia un ultimo appello, prima del Consiglio Comunale di oggi pomeriggio, affinchè la cosa non si faccia,
marsciano-centr

È arrivato il fatidico giorno: oggi, mercoledì 28 gennaio 2015 alle ore 15 si svolgerà il Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la variante al piano regolatore riguardante il possibile trasferimento della Coop dal Piazzone all’Ammeto ed il Comitato Ambientale Ammeto lancia un ultimo appello affinchè la cosa non si faccia, con un comunicato nel quale si scrive.

“È stato convocato il Consiglio Comunale nonostante l’ampia partecipazione di cittadini al convegno organizzato dai comitati ambientali del territorio, tenutosi sabato 17 al Teatro Concordia, gremito di persone, che ha dimostrato ancora una volta la necessità e la fattibilità di un confronto serio e leale tra la cittadinanza e gli amministratori.

È stato convocato il Consiglio Comunale nonostante la richiesta presentata dai rappresentanti dei Comitati Ambientali Marscianesi (Amici di Morcella e del Piano del Nestore, Comitato Tutela Salute e Ambiente, Comitato Antinquinamento Olmeto, Comitato Ambientale Ammeto) di convocare un Consiglio Comunale straordinario ed aperto prima che vengano prese altre decisioni in merito alle problematiche ambientali relative al territorio marscianese, con particolare riferimento alla variante al piano regolatore nella zona di Ammeto (COOP), lo stoccaggio vinacce al Cerro e la situazione a Papiano, gli impianti a biomasse a Morcella e la riattivazione del biodigestore di Olmeto.

La richiesta, naturalmente, ha avuto esito negativo, proprio per bocca del Presidente del Consiglio Comunale, Massimo Ceccarelli, proprio colui che il 9 febbraio 2013 diffondeva un comunicato stampa come Capogruppo del PD, esprimendo forte dissenso e forte preoccupazione per l’eventuale modifica dell’attuale organizzazione della rete commerciale del capoluogo marscianese, impegnandosi, insieme a Gionata Moscoloni, oggi assessore, a non sbilanciare ulteriormente il baricentro della città e valorizzare anzi l’area del centro cittadino.

E allora perché il Consiglio Comunale, il 25 febbraio 2014, appena un anno dopo, esprime parere favorevole all’avvio del procedimento di variante? E perché il 22 settembre 2014 viene espresso parere positivo alla variante escludendo anche la necessità di sottoporre la stessa a valutazione ambientale strategica?

Cos’è che ha fatto cambiare idea all’attuale presidente del Consiglio Comunale?

E perché, nonostante la normativa in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi (L.R. 18/11/2008), il Testo Unico in materia di commercio (L.R. 13/06/2014) e per ultimo il Testo Unico sul governo del territorio, approvato la scorsa settimana in Consiglio Regionale, prevedano un contenimento del consumo di suolo, un riuso del patrimonio esistente, la migliore distribuzione delle merci e dei prodotti, il miglioramento della qualità della vita della popolazione, la valorizzazione del paesaggio e dei centri storici, l’Amministrazione è decisa ad andare avanti?

E se il nuovo centro commerciale di Ammeto non funzionasse, da subito o fra qualche anno, la Coop ci lascerà un’altra scatola vuota?? E se, come probabile, l’avvento di una nuova struttura metterà in crisi le due già esistenti in zona o le piccole attività commerciali locali, chi si assumerà la responsabilità di chiusure e licenziamenti??

È ora di dire basta a questo tipo di scelte fatte sulla nostra pelle ed è ora di pretendere che l’Amministrazione inizi ad ascoltare e considerare le necessità e le esigenze dei residenti e abitanti il territorio, nel pretendere che si smetta questa tendenza a dare concessioni edilizie commerciali ed industriali, senza alcuna previsione di sviluppo nel lungo periodo, perché ciò ci ha consegnato situazioni difficilmente recuperabili.

La vicenda dello spostamento della Coop appesantirà il carico di traffico in una zona già notevolmente congestionata, concentrerà quasi esclusivamente in una sola parte del territorio l’offerta di commercio alimentare e svuoterà definitivamente il centro cittadino di attività che giustifichino la sua frequentazione e i milioni di euro pubblici che si stanno spendendo per la sua riqualificazione.

 

Chiediamo finalmente un modello di sviluppo sano, che la smetta di consumare il territorio, soprattutto in una fase di profonda crisi economica; la via necessaria per gli amministratori è quella della riqualificazione, ristrutturazione e riconversione, anche sulla base di ciò che è già edificato e non utilizzato.

Operazioni difficili e coraggiose che non portano facili consensi e che presuppongono un approccio totalmente diverso alla gestione del territorio il quale, ricordiamo a noi stessi ed alla Giunta Todini, una volta utilizzato non sarà possibile mai più e da nessuno ripristinare al suo stato originale.

Pertanto chiamiamo personalmente ogni singolo Consigliere Comunale a valutare attentamente le vere esigenze della popolazione e del territorio, con l’obiettivo di mettere mano alle vere problematiche del territorio, cercando di non crearne di ulteriori.

Chiunque sia favorevole alla costruzione di questo scempio si assuma le proprie responsabilità di fronte alla popolazione.”

 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter