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In presenza  di addirittura 16 accessi,  che abbiamo trovato   esistenti   e  in gran parte fuori del controllo  del personale, di possibile ingresso nella Residenza Protetta per anziani non autosufficienti di Cappuccini, in quanto le relative porte, dotate  quasi totalmente del  prescritto maniglione antipanico,  avevano anche la maniglia esterna, assolutamente non necessaria ai fini della sicurezza,  il nuovo Consiglio di Amministrazione  con deliberazione n.  114 del  1° dicembre scorso, anche a seguito dei due fatti gravi e preoccupanti  accaduti nell’anno 2014 di cui l’ultimo alla fine di ottobre, ha approvato e finanziato, previo parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di cui al d. lgs. 81/2008 P.I. G. Baldoni,  un preventivo di spesa  di  primo stralcio funzionale per l’importo complessivo di 14 mila euro che prevede, tra l’altro, la rimozione di tali maniglie per 13 porte esterne (misura già attuata), lasciando in funzione n. 3 ingressi  alla Residenza e vale a dire:
a) l’ingresso principale sulla facciata dell’edificio, ma stranamente  ancora con le barriere architettoniche non abbattute  nel corso dei  lavori di adeguamento;
b)  l’ingresso laterale nord-est, privo invece di barriere architettoniche e di fatto il più utilizzato dai familiari e visitatori degli ospiti della R.P. data anche l’adiacenza alla zona parcheggi;
c) l’ingresso della zona sud- est, da riservare a tutto il personale, ai fornitori della Residenza e alle ambulanze per  loro servizi.
Tali tre  ingressi  la sera vengono chiusi a chiave dal gestore dei servizi  e non sono  liberamente accessibili dall’esterno senza suonare al citofono e farsi aprire dal personale in servizio,  pur restando sempre apribili dall’interno, come prescritto per  tutte le altre porte dotate di maniglione antipanico  per motivi di sicurezza .
Il preventivo prevede inoltre di rimuovere 3 maniglie di porte interne (misura già attuata) per evitare che eventuali malintenzionati,  entrando dall’altro ingresso sulla facciata di accesso ai 3 locali e disimpegno  locati in precedenza al Comitato locale della CRI, nonchè  al chiostro interno, possano poi entrare nella R.P. dall’interno,  liberamente e senza controlli magari anche di sera o notte, data l’attività del conduttore.
I tre ingressi lasciati ed ampiamente sufficienti  saranno, appena espletate le procedure di  fornitura e posa in opera, anche videosorvegliati esternamente mediante telecamere, come pure lo sarà l’ingresso ai citati locali  concessi alla CRI e il cancello di ingresso/uscita dal complesso immobiliare presso la guardiania. L’impianto sarà dotato anche  di videoregistrazione e di due monitor, uno presso la guardiania  a supporto del servizio di  vigilanza diurno e l’altro da installare presso un  locale particolarmente presidiato dal personale in servizio durante le ore notturne.
E’ prevista infine una barriera stradale per passo carrabile automatizzata da installare in prossimità del cancello di ingresso in fondo al viale che, tra l’altro, è l’unica apertura della recinzione da cui è possibile l’entrata e l’uscita delle auto  e  anche dei pedoni,  che potrebbero   approfittarne,  dati i tempi di chiusura automatica del pesante cancello,  dopo il transito serale o notturno di un automezzo. Tale barriera  sarà azionabile dall’interno della guardiania ed apribile automaticamente in uscita, almeno di giorno,  e consentirà un controllo più attento (e che sarà definito nei dettagli anche con la flessibilità  eventualmente  opportuna e necessaria)  da parte degli operatori  del servizio di guardiania, previsto dai contratti di appalto dei servizi proprio al fine di controllare le auto e le persone che entrano,  nonché  le persone che escono durante l’apertura diurna del cancello.
Tali misure minime ma indispensabili di sicurezza e di tutela, tra l’altro  non diverse da quelle di un moderno condominio o altre simili strutture anche pubbliche, non riducono affatto l’accessibilità alla  Residenza, semmai  tendono ad impedire o almeno scoraggiare l’accesso di malintenzionati e delinquenti e possono anche costituire un utile supporto  per le forze dell’ordine in caso di necessità.  I familiari e i visitatori degli ospiti o il pubblico diretto agli uffici del resto non utilizzava affatto i precedenti troppi ingressi impropri  ma solo quello principale sulla facciata e soprattutto quello laterale adiacente alla zona parcheggi.
La Residenza Protetta per n. 75 posti letto per soggetti particolarmente deboli  non viene affatto blindata nè chiusa come una caserma , ma anzi per gli ospiti e loro familiari o visitatori o chi non ha niente da nascondere  non cambia assolutamente nulla, se non  nel senso di una maggiore tutela della loro incolumità  ed una maggiore sicurezza , del resto sempre più necessaria anche nelle piccole città, che il nuovo Consiglio di Amministrazione sta doverosamente e responsabilmente  cercando di  mettere in atto anche dopo i fatti gravi e preoccupanti  accaduti durante il precedente e l’attuale mandato, entrambi esercitati, tra l’altro, in qualità di rappresentanti  del Comune di Todi.
Il fatto di confondere misure minime doverose adottate da chi non chiude gli occhi di fronte  ai fatti che accadono e volte a garantire meglio la tutela e la sicurezza degli anziani ospiti residenti nella struttura, nonché dei beni patrimoniali custoditi all’interno della struttura e destinati  proprio agli ospiti,  con presunte  chiusure a riccio dell’Ente, in contrasto con una politica di trasparenza e di apertura (termini di cui sembrano proprio  o non conoscere o distorcere il significato), con sprechi di denaro buttato dalla finestra e altre simili assurdità   demagogiche, denota solo irresponsabilità, incompetenza o peggio malafede. Tra  non molto alcune  forze di minoranza avranno modo di rendersi conto, forse più di quando erano maggioranza e  grazie proprio all’azione di governo trasparente di questo nuovo Consiglio di Amministrazione nei primi sette mesi, che Veralli Cortesi non ha buttato affatto soldi dalla finestra nemmeno  per la questione dei funzionari apicali.
Per quanto riguarda poi le riflessioni a caldo, forse sarebbe meglio non esternarle, per di più a mezzo stampa, e magari attendere che si raffreddino  e poi esplicitare  con precisione  quello che si intende dire , perché altrimenti possono apparire  anche diffamatorie e potrebbero portare chi le fa  a doversi recare nelle evocate caserme, visto che sono diventate anche molto accessibili ( però in quelle dei Carabinieri) o direttamente nelle Procure della Repubblica,  con anche il fastidioso controllo all’ingresso.
I cittadini utenti del Parco della struttura, infine, non si vedranno chiudere nessuna  porta in faccia a loro spese perchè  le misure previste non  riguardano loro  nè  tutte le persone oneste che frequentano la struttura ma semmai solo chi vuole delinquere, che oggi sembra anche aver trovato  chi lo potrà  difendere

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