Il periodo natalizio è un momento privilegiato per le famiglie che si uniscono per condividere dei momenti di festa e di gioia. Per questo motivo l’Unità Pastorale di Massa Martana-Colpetrazzo-Villa S. Faustino ha organizzato domenica 4 gennaio, la Festa della Famiglia divisa in due momenti: formativo e conviviale. Nella prima parte in cui sono intervenuti una giovane coppia di coniugi, Benedetta e Roberto, P.Alceo Grazioli TOR e il nuovo parroco don Darek Kowalewski è stato proposto il tema dell’educazione nel contesto delle nuove ideologie gender.
Attraverso la presentazione di slide e spot di programmi televisivi, sono stati messi in luce le difficoltà che spesso minacciano l’unità e la serenità delle famiglie odierne. Tuttavia è stata ribadita la bellezza di essere sposi e genitori cristiani, la grandezza del dono di essere una famiglia basata sul Sacramento del Matrimonio. Di fronte alla grande responsabilità dell’educazione dei figli, occorre partire dal principio del ‘non scoraggiarsi mai’. Spesso si sente affermare “quando mio figlio sarà grande, deciderà lui se ricevere il Battesimo”, ma ciò potrebbe essere un inganno perché in realtà si decide tutto per conto dei figli, anche la marca dell’abbigliamento! La coppia ha poi concluso parafrasando un’espressione del card. Martini per cui l’educazione sarebbe paragonabile alla semina: nel momento in cui si semina non si sa quando ci sarà il raccolto e se ci sarà, ma se non si semina, di certo non ci sarà!
P. Alceo Grazioli ha affrontato il tema di “Educare e formare oggi alla fede nel clima dell’ideologia gender”. Quando si parla di «identità di genere», si fa riferimento ad una questione complessa che, al momento attuale, non sembra trovare una risoluzione univoca. Ci sono tre ipotesi:
1. non si può più parlare di una precisa identità di genere.
2. gli orientamenti sessuali hanno una predisposizione genetica ereditata.
3. fin dalla nascita dell’individuo ci sono presenti tratti o caratteristiche che potrebbero essere definite tipiche del maschio o della femmina, una certa predisposizione che poi ha la possibilità di concretizzarsi con l’apporto di fattori ambientali e culturali.
Mettendo a confronto i risultati di alcuni studiosi, la Proposta di legge Scalfarotto del 2013, articoli della Costituzione italiana, il Magistero di Papa Benedetto XVI, e gli scritti del Gran Rabbino di Francia, Gilles Bernheim P. Grazioli è pervenuto alla conclusione della necessità che “non basta educare…c’è da formare a Cristo”.
A conclusione, don Darek, partendo dal celebre slogan del romanzo di Orwell1984“L’ignoranza è forza” ha confermato l’urgenza di responsabilizzarsi di fronte alla questione dell’educazione delle giovani generazioni. L’ignoranza tiene le masse, nel senso che sono più facilmente dipendenti e quindi più governabili. Ecco pertanto la necessità che il cristiano ricerchi la ‘sapienza’, (dal latino ‘sapere’, cioè ‘aver sapore’), ovvero il ‘gusto di Dio’ per essere poi a nostra volta testimoni per gli altri. Tuttavia, per realizzare ciò è necessario che tutti si impegnino: Chiesa, istituzioni, ma soprattutto le famiglie. Un parroco da solo non può farcela. Se i genitori che sono i primi testimoni della fede non portano avanti la trasmissioni dei valori cristiani, il ‘gusto’ di Dio tende a scomparire e con esso anche una saggia educazione. E’ importante vivere in prima persona la vita della Chiesa e, in base ai carismi che caratterizzano ognuno, impegnarsi contribuendo in modo originale alla crescita della comunità cristiana.
Il pomeriggio che è poi continuato con il gioco della tombola e con un momento conviviale, ha visto la partecipazione attiva di tutte le categorie di persone (bambini, giovani, adulti e anziani) ed è stata caratterizzata da un clima di vero entusiasmo e fraternità.