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Si chiede principalmente alla Commissione Europea l'esclusione del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo dell'indebitamento nazionale.
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Anche in sua assenza, il Comitato delle regioni europee ha accolto la proposta di Catiuscia Marini, ieri assente perché impegnata a Roma per la vertenza dell’AST di Terni, sull’esclusione del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo dell’indebitamento nazionale.
Il documento chiede anche di fare chiarezza sui margini di flessibilità consentiti dalle regole attuali per interventi a favore della crescita e di potenziare la capacità di prestito della Banca Europea degli Investimenti“.

E’ questo l’obiettivo principale che intendono perseguire le Regioni d’Europa, contenuto nel parere discusso ed approvato oggi in sede plenaria dal Comitato delle Regioni, illustrato in aula da Albert Bore (del gruppo Pse) in rappresentanza della presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini (Prima Vice-Presidente del Comitato delle Regioni), firmataria del parere.
Promuovere la qualità della spesa pubblica in ambiti oggetto d’intervento dell’UE”: questo il titolo del parere che affronta il tema di una diversa politica di bilancio che favorisca gli investimenti e sia di stimolo alla crescita: “dopo anni in cui i tagli ai bilanci pubblici – si afferma con il parere  – hanno gravato soprattutto sulle spese strategiche per la crescita, è venuto il momento di elaborare e mettere in campo una vera strategia europea per rilanciare gli investimenti”.

Nel progetto di parere elaborato dalla Presidente Marini si chiede che questa strategia intervenga sia sul versante delle regole, con l’esclusione dal calcolo dell’indebitamento del cofinanziamento nazionale e regionale dei progetti supportati dai fondi strutturali e la revisione dei criteri attuali di calcolo del deficit strutturale dei Paesi membri; sia sul fronte delle risorse, mobilitando nuovi fondi pubblici e privati grazie a un ruolo più incisivo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), promosso anche con uno stanziamento di 5 miliardi di Euro del bilancio UE a garanzia di nuovi prestiti per progetti infrastrutturali.

Per quanto riguarda il piano da 300 miliardi di Euro presentato dal Presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, il Comitato delle regioni d’Europa lo accoglie con favore, ma chiede “maggiori informazioni sulla provenienza delle risorse, sulla loro reale addizionalità e sul volume di risorse private che si prevede attivare, auspicando che le autonomie territoriali siano adeguatamente coinvolte nel processo di programmazione degli interventi”.
Con il parere, infine, si chiede alla Commissione Europea di realizzare un “libro bianco” che proponga una “classificazione europea” del livello di qualità degli investimenti pubblici nei conti della spesa pubblica definito sulla base degli effetti a lungo termine di tali investimenti

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