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Umbria con Lazio o Toscana, in ogni caso il centro di comando sarebbe lontano
fusione

Non avendo altro a cui pensare, si torna a parlare di mega regioni, con l’Umbria tirata di qua e di là nelle varie proposte: con Toscana o con Lazio.
Nate negli anni ’70 con l’obiettivo dichiarato di avvicinare le istituzioni ai cittadini, le Regioni attuali sembrano aver fallito l’obiettivo in molte parti d’Italia producendo solo una più ampia classe di politici.

Ma in effetti l’altoparlante “Regione” ha almeno reso visibile quel filo di contatti col governo centrale che prima era affidato alle mani dei parlamentari eletti nella circoscrizione.
La presenza di centro decisionale o propagatore di istanze a pochi km di distanza, tuttavia è stato un grande vantaggio per gli amministratori dei singoli Comuni.

Ora questo vantaggio dovrebbe svanire sia che, per l’Umbria, ci si dovesse rivolgere a Firenze o a Roma.
umbria fusa 1
Ed allora gli umbri si chiedono se non sia il caso di tornare alle situazioni ante ’70 e se di fusione si deve parlare sia quella tipica del concetto di fisica: la transizione di fase dallo stato solido allo stato liquido, da valere per tutte contemporaneamente

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