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“L’ultimo rapporto dell’Arpa sulle acque reflue urbane evidenzia una realtà inquinata nel territorio di Giano dell’Umbria, relativa alla biodegradabilità delle sostanze contenute, frutto di un’evidente insufficienza del cosiddetto trattamento secondario. È davvero il colmo per una ‘Città del Bio’ e un territorio a spiccata vocazione agricola, con importanti produzioni di olio e vino, tanto più a fronte della sbandierata, ed evidentemente velleitaria, azione per la tutela e promozione dell’ambiente con cui la precedente amministrazione si è sempre riempita la bocca”. È quanto dichiara Jacopo Barbarito, riferendosi al rapporto dell’Arpa aggiornato al novembre 2013. “Ho presentato un’interrogazione per conoscere le iniziative che la giunta intende adottare per intervenire quanto prima sul problema e conoscere nel dettaglio i parametri sforati e il dettaglio degli inquinanti rinvenuti nei campionamenti. Il tutto – conclude Barbarito – chiedendo lumi anche sull’attività e sulla conformità alla legislazione vigente dell’impianto di depurazione di Bastardo, da cui sembrerebbe dipendere la non conformità dei campioni di acqua prelevati”.

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