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Al primato della prima stampa della Divina Commedia, Foligno aggiunge quella dell'opera di Alessandro Manzoni
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Nell’ enciclopedia Treccani si legge di NUMEISTER, Giovanni. – Nativo di Treysa  che la prima notizia nota lo vuole immatricolato nell’Università di Erfurt nel semestre estivo del 1454.
Il lavoro presso l’officina di Gutenberg a Magonza non è documentato da espliciti atti ma la sua presenza presso l’inventore della stampa a caratteri mobili è ricavata dagli specialisti della prototipografia in base alla tecnica da lui adottata e al disegno e alla composizione dei caratteri utilizzati nella produzione assegnatagli.
A causa del sacco di Magonza del 1462 da parte di Adolfo II di Nassau, così come numerosi altri allievi di Gutenberg, abbandonò la città per passare in Baviera e a Vienna (si indicano come sue alcune stampe a caratteri mobili ivi impresse) e poi in Italia, in un viaggio verso Roma che lo vide però fermarsi a Foligno.
Qui nel 1471-72 stampò tre opere: Leonardo Bruni, De bello Italico adversus Gothos (I.G.I. [Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d’Italia] n. 2188), Cicerone, Epistolae ad familiares ([1471]; I.G.I., n. 2810) e l’editio princeps della Commedia di Dante Alighieri (11 aprile 1472; I.G.I., n. 352).

A Foligno ebbe l’aiuto economico e anche tecnico dei fratelli Emiliano e Mariotto Orfini, zecchieri papali, nel cui palazzo, per le edizioni del Bruni e del Cicerone, risulta collocata la stamperia e nelle sottoscrizioni delle quali figura il nome di Emiliano, e di Evangelista Angelini per la Commedia dantesca (il suo nome figura nella sottoscrizione).
Inoltre, è stata sottolineata la presenza nell’officina tipografica di due aiutanti: i fratelli Crafto e Stephan Arndes, passati poi a Perugia (Ricciarelli, 1970).

Al primato della prima stampa della Divina Commedia, Foligno e l’Umbria rischiano di doverne aggiungere un altro riferito ad un’opera che, almeno in Italia, è altrettanto famosa di quella di Dante.
Infatti, secondo il Quotidiano Nazionale, è stata individuata in una tipografia del centro storico di Foligno la pressa con la quale vennero stampate le prime dieci mila copie dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni. Un’opera ebbe anche un’enorme influenza nella definizione di una lingua nazionale italiana, per cui Foligno può anche attribuirsi il merito di aver collaborato a questo grande risultato.
La pressa del 1840, secondo lo storico Luca Radi, è conservata nei locali della tipografia di Enrico e Nicola Pellegrini

 

 

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