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In riferimento alla lettera inviatami dal Comitato per l’Ambiente di Papiano ho precisato, durante la Prima Commissione consiliare di martedì, in loro presenza, che il compito del Presidente è quello di verificare che i procedimenti indicati dal Consiglio, vengano avviati e ciò è regolarmente avvenuto (quella era infatti già la terza riunione sul tema).
Ho avuto anche occasione di confermare quanto dissi già nell’incontro fra i Gruppi consiliari nel corso del Consiglio comunale del 26 Luglio in merito ad un OdG che non condividevo nella forma (perché mischiava il problema vinacce con quello delle energie rinnovabili) e nella sostanza (perché proponeva una illegittima disciplina in tema di distanze per gli impianti di energie rinnovabili) tanto che abbandonai quella riunione votando l’OdG in Consiglio solo per disciplina di Gruppo avendo il PD ritenuto, insieme a molti altri Gruppi consiliari, che in quel delicato frangente, fosse più utile non rompere il fronte di unanimità nell’azione di contrasto all’ipotesi di stoccaggio all’aperto di vinacce al Cerro e ad una nuova regolamentazione delle Zone Industriali delle frazioni.

Il responsabile del settore Ambiente del Comune, presente in Commissione, ha precisato in maniera inequivocabile la necessità del rispetto, in materia di energie rinnovabili, della gerarchia delle fonti confermando che i limiti delle distanze degli impianti da abitazioni e centri urbani, richiamato dall’OdG del Consiglio comunale, è in contrasto con i termini indicati già dal regolamento regionale n.7 del 2011 e dal successivo 494/2012, che non possono essere assolutamente derogati.
In qualità di Presidente ho ricordato ai commissari ed ai presenti le ragioni tecnico-procedurali per cui né un nuovo Regolamento di Igiene né alcuna modifica od integrazione del vecchio (datato 1955) potrà essere approvata dal Consiglio comunale entro il 31 Ottobre indipendentemente da alcuna volontà politica.

Mi sembra poi che, nonostante i numerosi richiami,  la Commissione non abbia dimostrato alcuna consapevolezza della complessità della materia regolamentare che sul tema “polizia urbana, rurale, igiene, sanità pubblica e veterinaria”  impone di coordinare il testo (di un eventuale nuovo regolamento di Igiene) con altri otto o nove regolamenti già esistenti sulle stesse materie interessate in un processo che deve necessariamente coinvolgere anche tante strutture interne ed esterne al Comune, penso ad esempio ai servizi ASL. In questo senso ho evidenziato la difficoltà di giungere, anche in tempi brevi, all’approvazione di un nuovo Regolamento di Igiene.
Ho invitato tutti a distinguere i temi del dibattito e non mischiare le problematiche legate alle “vinacce” (che non troverebbero certo soluzione attraverso questa via) con le energie rinnovabili, né le questioni tecniche con quelle politiche.
Ho dichiarato in proposito la mia disponibilità, quella della Maggioranza e dell’Amministrazione ad aprire un’ampia discussione sul tema specifico delle fonti energetiche, legate anche allo sviluppo del nostro territorio ricordando la nostra avversione all’uso prevalente dei prodotti fossili, nucleari e degli idrocarburi ed il nostro impegno a favorire lo sviluppo, la crescita e l’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili.

La Commissione, a maggioranza dei suoi componenti, ha deciso di non raccogliere l’invito ad aprire un ampio confronto sulle energie rinnovabili ma ha proposto di inserire nel regolamento del 1955 un solo articolo che, diversamente ed in contrasto con le previsioni regionali dei citati regolamenti n.7/2011 e 494/2012, indichi orientativamente in 1000 metri le distanze di eventuali impianti da case e centri urbani da approvare entro il 31 ottobre.
Non vorrei che quando sarà dimostrata la non procedibilità anche di questa proposta qualcuno imputi responsabilità politiche al sottoscritto, alla Maggioranza o all’Amministrazione, scaricando ancora una volta su altri le proprie incapacità amministrative.

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