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Verranno finanziati i progetti di 87 aziende commerciali, che si aggiungono ai 46 già finanziati, per un impegno complessivo di oltre 3 milioni 750mila euro”.
Perugia Palazzo_donini_

Il commercio in Umbria riceve dalla Regione una nuova trasfusione con lo scopo ricostituente nel corso di una malattia anemica che rischia per molti di essere fatale, ma che per alcuni sicuramente lo sarà visto che il ridimensionamento dell’economia umbra ( obiettivo 1950?) non accenna a rallentare.

La Regione Umbria, infatti, mette a disposizione ulteriori 2 milioni 718mila euro e triplica le risorse per rivitalizzare le imprese del commercio e sostenere il rilancio del settore: la Giunta regionale ha assegnato le risorse aggiuntive per lo scorrimento della graduatoria nell’ambito del bando relativo alla Legge 266/97 per la riqualificazione delle imprese commerciali dell’Umbria.

Con il bando, che aveva una dotazione finanziaria iniziale di circa un milione di euro, sono stati incentivati i progetti di riconversione delle singole imprese, piccole e medie, e dei centri commerciali naturali, previsti dal Testo Unico sul commercio, tenendo conto dei Quadri strategici di valorizzazione, lo strumento di programmazione per la rivitalizzazione dei centri storici.
 “Ci siamo impegnati a reperire ulteriori risorse sulla base dell’alto numero di richieste pervenute – ha detto l’assessore Paparelli – così come auspicato anche dalla Commissione consiliare competente.  È un intervento significativo che, siamo certi, potrà dare un impulso importante alle imprese del settore, in sofferenza – ha rilevato – per le conseguenze della crisi generale e del calo dei consumi, e, in particolare, a quelle che operano nei centri storici”.

Con il nuovo stanziamento, “verranno finanziati i progetti di 87 aziende commerciali ammesse a beneficio e che si aggiungono ai 46 già finanziati, per un impegno complessivo di oltre 3 milioni 750mila euro”.
   “Il finanziamento verrà corrisposto già dalle prossime settimane – ha spiegato l’assessore Paparelli – e consiste in un contributo pubblico a fondo perduto in conto capitale, concesso con il regime degli aiuti ‘de minimis’, nel limite massimo del 60 per cento dell’investimento ammesso”.
 
“L’obiettivo che ci siamo posti  – ha detto ancora – è quello di impiegare presto e nel migliore dei modi le risorse disponibili per favorire la ripresa e l’innovazione del settore del commercio e allo stesso tempo rivitalizzare i nostri centri storici sotto il profilo economico, ma anche sociale e culturale.
A queste misure si affiancano le altre attività a sostegno del settore e, in particolare, quelle destinate alla creazione dei centri commerciali naturali, quelle per la riqualificazione del comparto ristorativo e per l’innovazione e la competitività. Una sfida – ha concluso – che è stata raccolta dalle imprese commerciali e che ora sosteniamo con nuove risorse per dare una risposta adeguata alle esigenze di ammodernamento e crescita”.

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