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I dipendenti della Sanfaustino non hanno ancora ricevuto alcuna retribuzione da anni e da parte delle istituzioni locali e regionali non è giunto nessun segnale significativo
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L’acqua Sanfaustino, al tempo della confezione in bottiglie di vetro a rendere, era molto apprezzata. Per un po’ di tempo dopo l’avvento delle bottiglie in plastica la situazione ha retto in virtù dell’affezione di intenditori.
Ma restare sul mercato, quello ricco, avrebbe richiesto un’espansione internazionale per far concorrenza a prodotti di prestigio antico, mentre su quello domestico il quantitativo venduto non giustificava i maggiori costi, soprattutto di distribuzione.

E così la situazione è precipitata ed anche le speranze di un rilancio, affidate ad una nuova proprietà, sembra stiano naufragando, almeno a quel che sostiene la Cisl e la Fai Cisl che hanno diffuso un nuovo comunicato che i seguito andiamo a riportare

“Due mesi fa, abbiamo denunciato, con una apposita conferenza stampa, la criticità in cui versava la Sanfaustino ed in particolare la difficile  situazione che, a tutt’oggi,  stanno vivendo i dipendenti che non percepiscono lo stipendio da quasi tre anni.
In tale occasione abbiamo chiesto, anche alle istituzioni umbre, un intervento concreto  per sbloccare tale incresciosa vicenda.
A tutt’oggi, nulla è cambiato.

I dipendenti non hanno ancora ricevuto alcuna retribuzione e da parte delle istituzioni locali e regionali non è giunto nessun segnale significativo.
Invochiamo quindi una maggior attenzione e interesse da parte delle stesse.
Come Sindacato siamo ancora in attesa  che venga convocato un tavolo istituzionale, come abbiamo più volte chiesto e purtroppo mai ascoltati. Allora auspicavamo che con il recente passaggio di proprietà ci fosse stato anche un importante cambiamento e che dalle parole si potesse passare  ai fatti per parlare in concreto di futuro e di prospettive. Dobbiamo, invece, registrare che nulla è cambiato: ancora tante parole, ma di fatti concreti nessuna traccia.

Il rilancio dell’azienda è ancora lettera morta nonostante  le tante parole usate in fase di presentazione dei progetti per il complesso Sanfaustino.
 Il rilancio dello stesso è possibile solo con l’urgente acquisizione di nuovi macchinari per poter poi competere sul mercato.
E’ urgente agire quanto prima, procrastinare ulteriormente il ritorno sul mercato del noto marchio rischia di compromettere seriamente il suo futuro
.

Chiediamo, ancora una volta, di aprire urgentemente un tavolo istituzionale per risolvere la forte crisi che sta attraversando l’azienda e che vede coinvolti maggiormente i dipendenti e nel contempo le loro famiglie, fortemente preoccupate.  Il difficile momento che sta vivendo tale azienda è a dir poco drammatico. 
 Come Sindacato FAI Cisl chiediamo  un immediato rilancio dell’azienda ponendo in primo piano l’imbottigliamento dell’acqua minerale Sanfaustino, nota per le sue qualità organolettiche di grandissima qualità.
I dipendenti sono tornati al lavoro il 1° luglio, dopo un periodo di cassa integrazione e dopo la firma dell’ipotesi di accordo  tra la Società e il Sindacato Fai Cisl.

L’azienda ha subito disatteso il primo impegno che aveva sottoscritto: il pagamento della prima trance delle mensilità arretrate entro il 10 luglio 2014.  Da allora fino ad oggi c’è da registrare solo l’azione fumosa dell’azienda che ha ulteriormente peggiorato la già critica situazione dei dipendenti, che sono, tra l’altro, anche  impossibilitati a recarsi al lavoro.

La Cisl e la Fai Cisl, dopo aver svolto un’assemblea con i lavoratori, hanno proclamato lo stato di agitazione.
I dipendenti dell’Idrologica Umbra srl torneranno al lavoro solo dopo il pagamento di quanto era stato sottoscritto tra le parti nell’ipotesi di accordo.
Il sindacato richiama al senso di responsabilità le istituzioni affinché questa importante realtà produttiva del territorio ritorni ad essere volano di sviluppo della filiera agro-alimentare del territorio.
Il quale ha bisogno di imprenditori seri e disposti a investire, senza ingenerare delle fumose attese.

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