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In queste ore stanno emergendo difficoltà espresse da decine di cittadini e tecnici tuderti, in relazione alla necessità che i possessori di seconde case date in uso gratuito a parenti in linea diretta di primo grado, debbano o meno pagare la prima rata della vecchia IMU , oggi ricompresa nella Iuc ( imposta unica comunale).
Va precisato che il Consiglio Comunale, lo scorso anno, aveva approvato, GRAZIE ANCHE AD un ordine del giorno SOSTENUTO DALLA OPPOSIZIONE, LA ESENZIONE dal pagamento questa particolare categoria di cittadini.
Tale scelta era stata resa possibile da un decreto governativo che lasciava ai comuni la possibilità o meno di equiparare gli immobili dati in uso gratuito a parenti in linea retta alle prime case, con conseguente sgravio fiscale.

Con l’introduzione della nuova tassa denominata I.u.c. ( imposta unica comunale), la quale acquisisce al suo interno la vecchia Imu, il sito del Comune di Todi non fornisce elementi e spiegazioni in merito, ed i cittadini o ignorano completamente la questione, o si trovano nelle condizioni di non sapere se pagare o meno entro il 16 Giugno.
Va anche detto che nelle settimane precedenti, il Comune di Todi, ha rilasciato moduli per l’autocerficazione con cui richiedere l’esenzione di cui sopra.

Noi riteniamo che non essendo stata abolita l’Imu, ma solo ricompresa all’interno di un’imposta unica, la delibera di consiglio comunale approvata l’anno scorso abbia ancora validità e pertanto i cittadini che autocertificano di aver dato in uso gratuito seconde case a parenti in linea diretta enttro il primo grado non debbano pagare.

Tuttavia, per completezza, riteniamo che l’amministrazione si esprima e chiarisca rapidamente la questione.
Non vorremmo infatti che decine di famiglie, immaginando di essere esentati dal pagamento in continuità con l’anno precedente, si trovassero nelle condizioni di vedersi recapitare a casa, nei prossimi mesi, cartelle esattoriali comprensive di more ed interessi.

 

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