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Il Patto per la Salute in via di definizione a livello governativo potrebbe escludere la possibilità di accreditamento con il servizio sanitario delle strutture ospedaliere private con meno di 60 posti letto
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Alla presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, Catiuscia Marini è stata manifestata, dai rappresentanti delle cinque case di cura private operanti nella regione, la vivissima preoccupazione per l’eventualità che il Patto per la Salute in via di definizione a livello governativo possa escludere la possibilità di accreditamento delle strutture ospedaliere private con meno di 60 posti letto, evidenziando come questa norma, se attuata, metterebbe a rischio, in questa regione, la continuità operativa della maggior parte delle aziende attualmente attive nel settore, con gravissimo danno per le aziende stesse, per l’occupazione, per gli utenti umbri.
È stato, perciò, rivolto appello alla Presidente perché nel negoziato tra Regioni e ministero della Salute voglia adoperarsi per scongiurare il varo di tale provvedimento.

La presidente Marini ha manifestato piena consapevolezza della importanza e dell’apporto della ospedalità privata, assicurando la disponibilità della Giunta ad attivare un tavolo di concertazione per meglio definire, in occasione della elaborazione del nuovo Piano Sanitario Regionale, modalità e ambiti di utilizzazione del sistema di offerta dei soggetti privati, con l’obiettivo di assicurare un loro maggiore protagonismo all’interno del sistema sanitario regionale.

In tale sede di confronto saranno altresì approfondite le possibili forme di collaborazione per ridurre i flussi di modalità passiva dell’Umbria verso le Regioni limitrofe e per migliorare, invece, la capacità di attrazione del sistema sanitario umbro di pazienti extraregionali.
Formeranno oggetto di esame anche eventuali ipotesi di riposizionamento delle strutture private volte ad accrescere la loro possibilità di assumere spazi operativi qualificati e di rilievo nel complessivo sistema sanitario regionale.

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