Condividi su facebook
Condividi su twitter
La polemica sulla localizzazione del sito per il depuratore ha fatto emergere un problema che nella scala delle priorità sta assumendo la leadership
Todi frana cascianella 2

Non c’è dubbio che l’argomento “depuratore” sia importante, ma – dopo aver contribuito a far emergere un problema – rischia di far passare in secondo piano un aspetto fondamentale per la stabilità del versante sud del Colle di Todi.
Nella polemica si corre il pericolo che i vari soggetti interessati “guardino il dito che indica la luna”, anziché la luna stessa.

Sul versante sud del colle le opere di irreggimentazione delle acque, per quanto imponenti, non sembrano aver interessato con un reticolo minore tutti i terreni.
Probabilmente al tempo si contava su finanziamenti ulteriori o semplicemente il regime delle precipitazioni non aveva le caratteristiche attuali, sta di fatto che a partire ( metro più metro meno ) da mezza costa le acque sembrano sgorgare naturalmente e poi scorrono veloci in terreni o abbandonati o dove di solchi e fossi profondi ce ne sono ben pochi.
Ed il terreno segue le tracce indicate dall’acqua, sopra la Cascianella ed in altre parti dello stesso versante

A segnalare il problema, nuovamente, è il Comitato per il no al depuratore alla Cascianella, con una lettera inviata a varie autorità.
Così scrive il Comitato : “Con la presente si segnala un evento che pone sotto nuova luce la già complessa pratica dell’individuazione del sito idoneo alla realizzazione del depuratore in oggetto.
Lo scorso 11 Febbraio 2014, a seguito di una segnalazione allarmata di alcuni abitanti della zona, abbiamo effettuato un sopralluogo nell’area individuata dai soggetti preposti quale localizzazione ottimale per la realizzazione del depuratore abbiamo constatato il verificarsi di un notevole movimento franoso, che si aggiunge e aggrava quello già da tempo esistente e che in molte occasioni è stato denunciato sia in Consiglio Comunale, sia nelle assemblee pubbliche sia sulla stampa.
Questo nuovo evento franoso, per le dimensioni e per l’ubicazione, conferma le serie preoccupazioni e le notevoli perplessità espresse vanamente  dai soggetti intervenuti con osservazioni nella procedura di VAS.
Il luogo, già inserito nel PRG come area classificata A1 dal PRG di Todi e PERTANTO NON EDIFICABILE, per le ragioni che oggi la natura fa ben emergere contro la volontà dell’uomo, conferma la propria inadeguatezza morfologica e geologica ad ospitare  un depuratore, che col proprio stesso peso e con quello delle migliaia di quintali di fluidi quotidianamente raccolti, non potrebbe non influire negativamente sulla fragilità e instabilità dell’area.
Inoltre i pesanti lavori di sbancamento previsti proprio a pochi metri dal fronte franoso potrebbero mettere a rischio anche aree limitrofe, con potenziale pericolo per la zona abitata sovrastante.
Ma c’è un’osservazione che ci preme fare con fermezza: quel luogo non è inidoneo ORA che una frana lo ha compromesso: lo era già DA PRIMA, sia a livello di PRG che di oggettiva presenza della frana preesistente, e pertanto NON SAREBBE NEPPURE DOVUTO ENTRARE nelle opzioni dei decisori né tantomeno nella procedura di VAS.
Una rilevante perdita di tempo e notevoli spese che come sempre gravano sui cittadini.
Un altro punto importante è che mentre fino a ieri il Vostro ruolo e le Vostre responsabilità nella scelta del luogo più idoneo erano indiretti, data la presenza di un soggetto tecnico preposto a dare valutazioni e indicazioni, ora che non siamo più di fronte ad allarmi o a opinioni soggettive ma a fatti molto concreti e ormai di dominio pubblico (vedi “Il Corriere dell’Umbria” e “Il Giornale dell’Umbria” del 16 Febbraio scorso),

Vi evidenziamo che un coinvolgimento personale di ciascuno di voi potrebbe essere ipotizzabile, ove si riscontrasse che l’inerzia o l’acquiescenza possano aver contribuito a produrre o aggravare un danno erariale, un pericolo per la collettività, un danno ambientale.
Vi invitiamo quindi caldamente a mettere in opera tutte le azioni necessarie perché l’intera VICENDA VENGA RICONSIDERATA, perché evidentemente le VALUTAZIONI TECNICHE HANNO SOTTOVALUTATO IL FENOMENO FRANOSO, nonostante esso sia ben evidenziato dal PRG di Todi, e il conseguente inutile, enorme e insensato aggravio di costi che l’ostinazione nel confermare il sito della Cascianella potrebbe produrre.”

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter