“QUANT’ E’ BELLA GEOTERMIA, LA PIU’ PULITA CHE CI SIA…” sarà forse questo il ritornello che si canterà sabato 15 Marzo a Terni al convegno “Progettare la energia pulita e sicura- Etica, innovazione e sviluppo in Umbria” promossa nell’ambito del Festival dell’Energia a cui interverrà anche il nostro assessore regionale Silvano Rometti. E tra le forme di energia “pulita e sicura” viene presentata anche la fonte geotermica, anzi pressoché solo.. la fonte geotermica!
E pensare che proprio qualche giorno fa presso la Camera dei Deputati a Roma le conclusioni di un importante Convegno colà tenuto sono esattamente opposte : sono anni che cittadini, amministrazioni e sempre più “scienziati preoccupati” dimostrano ormai che la geotermia è fortemente inquinante ed impattante sui territori.
Quella con impianti tipo “flash”, lo dimostrano i dati sanitari della vicina Amiata, è così inquinante da aver trasformato la montagna amiatina tra i siti più invivibili del nostro Paese. Una novella Vado Ligure … dato che come recentissimamente sostenuto dai proff. Basosi e Bravi :” In alcuni casi l’impatto della produzione di elettricità da geotermia è perfino maggiore di quello della produzione di elettricità da combustibili fossili….inoltre :” la produzione di elettricità dalle centrali geotermiche dell’area del Monte Amiata non può essere considerata “carbon free” … le emissioni di gas serra sono in alcuni casi generalmente più alte di quelle prodotte da centrali a gas naturale ed in alcuni casi non molto lontane dai valori di centrali a carbone”(Environmental impact of electricity from selected geothermal power plants in Italy, M.Bravi et R.BasosiinJournal of Cleaner Production, Volume 66, 1 March 2014, Pages 301–308).
Anche il tentativo ENEL di avvio della vicina (ad Orvieto) centrale geotermica di Latera (costata centinaia di miliardi di lire e subito chiusa) provocò proteste da Latera a Viterbo per l’irrespirabilità dell’aria e la sismicità correlata all’impianto. Quella “binaria”, nuova tecnologia geotermica, è sì “verde”, ma è ancora fortemente energivora ed induce sismicità se posizionata in aree non idonee ad elevata frequenza di terremoti, come hanno detto importanti geologi provenienti da tutta Italia al citato Convegno presso la Camera dei Deputati del 5 marzo scorso. Oggi il sistema binario, che apre interessantissime prospettive di produzione di energia, non può però essere realizzato ovunque solo perché c’è calore geotermico e si possono fare quindi tanti soldi con i supercontributi che noi tutti paghiamo con la bolletta elettrica più cara d’Europa. Il “binario” genera terremoti (quasi sempre!), il gioco sta tutto nel calibrare bene il prelievo di fluido geotermico. Una specie di roulette russa con il Diavolo là sotto, se si sbaglia e si preleva troppo, potrebbe crollare la casa, specialmente in un patrimonio edilizio fortemente vulnerabile quale quello italiano storico. Insomma oggi il “binario”, da quello che è emerso da parte di tecnici preparati e soprattutto indipendenti, non è cosa da fare a cuor leggero, sarebbe pericoloso come dare un cannone vero e carico ad un bambino.
Probabilmente però è solo un caso che il titolo del convegno su otto parole chiave sei siano “energia pulita, sicura, etica, innovazione, sviluppo”. C’è però una pecca in quanto manca la parola magica “occupazione”, ma probabilmente verrà pronunciata ripetutamente durante il convegno e forse si trascurerà anche il fatto che la geotermia l’occupazione sul territorio può anche farla perdere, specie quando si ha la pretesa di fare impianti alle porte di un paese (ad esempio Castel Giorgio) dove tra case di cura, turismo residenziale, agricoltura e ambiente già c’è qualcosa come occupazione.
Siamo quindi sicuri, perché sappiamo quello che in occasioni pubbliche ed in incontri con le associazioni ed i comuni l’assessore Rometti ha sempre sostenuto e cioè che la Regione Umbria non potrà- nel formulare la sua intesa- che tenere conto della opposizione generalizzata in merito alla realizzazione nell’altopiano dell’Alfina degli impianti di Castel Giorgio (e Torre Alfina) espresso in varie occasioni dalle popolazioni e amministrazioni comunali per le caratteristiche sismotettoniche dell’area (ed i fallimentari precedenti di ENEL), per il rischio di inquinamento della copiosa riserva idrica dell’altopiano e del soggiacente Lago di Bolsena. E le popolazioni umbre- e l’assessore Rometti lo sa- hanno buona memoria, in caso di violazione degli impegni assunti. E’ evidente quindi-ne siamo certi- che l’Assessore Rometti, se andrà a questo convegno, lo farà sicuramente per vigilare sui danni che la geotermia può causare all’ambiente, al rischio idraulico, che le acque minerali non s’inquinino con buchi a duemila metri, e via discorrendo…