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 Tra i diversi momenti della dinamica vita sociale delle Acli di Collevalenza si annoverano due Feste. “Festa de l’ANIMELLA” e “Festa delle EUROPALOMBIADI”, da alcuni decenni calendarizzate nel penultimo fine settimana di Carnevale et ultimo fine settimana di novembre.

Due feste che nulla hanno che fare con le “sagre” che, qua e là per l’Umbria, è dato di conoscere. Per le Acli la festa è momento di incontro, di coesione, di allegria, senza nulla mettere da parte in termini di memoria, cultura, senso umano e civile del tempo di lavoro e del tempo libero ai fini del fare la propria, possibile, parte per la costruzione di una società fondata sul bene comune. Entrambi le feste sono utili alle ragioni del fare memoria, del non dimenticare da dove arriviamo e. senza ombra di nostalgia, con i loro momenti culturali, religiosi, sportivi e ricreativi invitano a guardare con speranza al futuro.

Di anno in anno anche attraverso mostre, filmati e approfondimenti sulle caratteristiche sociali del territorio, anche detto dei sei castelli – Collevalenza, Chioano, Ficareto, Monticello, Rosceto e Torrececcona – e/o della nuova unità pastorale, sono emersi non pochi consigli utili per contrastare emarginazione e desertificazione delle attività agricole, artigianali e professionali della zona. La festa de l’Animella è di ispirazione prettamente agreste e mettendo al centro il mondo agricolo con la partecipazione attiva di non pochi rappresentanti delle associazioni, enti ed istituzioni è particolarmente emerso che da soli non si va da nessuna parte mentre , come sottolineano le Acli “insieme si può”. Insieme tra soggetti dello stesso settore produttivo senza tralasciare tutti gli altri per rendere agibile “l’agire locale nel pensare globale”. Un tempo non troppo lontano prodotti della terra e dell’artigianato non andavano oltre il “mercato di Todi” . Oggi è tempo di sprovincializzarsi, di guardare alla globalità e in questa direzione ha lavorato e lavora la festa delle Europalombiadi che, pur rifacendosi alla nobile caccia delle palombe e l’originale piatto della “palomba alla Todina”, è stata ed è momento di conoscenza, approfondimento delle ragioni storiche e moderne della Europa dei cittadini. Quindi si può ben dire che le due feste sono momenti di crescita per la crescita. Crescita dal basso, antidoto alla crisi in atto, dalla quale si può e si deve uscire mettendo in campo una buona dose di mutualismo. Quel mutualismo che sta’ alla base della nostra società europea e che nasce dall’esperienza del mondo cattolico.

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