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Doni befana

La sensazione  che gli umbri avessero risparmiato sui regali di Natale approfittando anche del fatto che coi saldi anticipati si poteva affidare alla Befana il compito di portare doni per sé e la famiglia, sembra confermata dai fatti.
Non c’è da gioire eccessivamente perchè tra il segno meno di Natale e quello più della Befana i conti tornano in pareggio ma il risultato è ancora zero su base annua.

Comunque per Confcommercio è’ stato generalmente positivo l’avvio dei saldi invernali in Umbria, partiti come nella maggior parte delle regioni italiane il 4 gennaio.
Una ricognizione effettuata dalla organizzazione della provincia di Perugia tra le imprese del settore abbigliamento, calzature e pelletteria evidenzia infatti vendite attestate in media sui livelli dell’anno scorso, con punte di miglioramento significative e diffuse, e realtà che presentano incrementi anche del 10/20%.

Per Confcommercio “Non c’è stato dunque il crollo paventato da alcuni alla vigilia, anzi si comincia ad evidenziare uno spiraglio di ripresa nei consumi, determinato probabilmente anche dal fatto che i consumatori hanno a disposizione un grande assortimento di merce. “
Ad andare bene sono stati soprattutto le attività che fin da subito hanno puntato su sconti molto forti, fino al 50%; per il resto il panorama è variegato, nel senso che  hanno avuto buone performance sia imprese con un target medio alto di prodotti sia quelle con prodotti di fascia economica. 

Dei tre giorni di  ponte che hanno caratterizzato l’avvio dei saldi, il più interessante in termini di vendite per le imprese è stato proprio sabato 4, mentre domenica  5 e lunedì 6 hanno registrato un flusso più altalenante: sono andati piuttosto bene i negozi  situati nei centri storici, in vie commerciali e quartieri molto trafficati; hanno invece avuto una clientela più ridotta le imprese situata in vie poco attrattive da un punto di vista commerciale.
Molto bene durante tutto il week end l’afflusso di acquirenti nei centri commerciali

Insomma, partenza incoraggiante, che gli imprenditori del settore, usciti da un Natale  nella maggior parte dei casi deludente, si augurano possa continuare.

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