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29 ottobre 2013
La Cisl sulla riorganizzazione del sistema sanitario umbro

Attuare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale in un rapporto migliore con il sindacato e i cittadini
E’ quanto emerso da un incontro organizzato dalla Cisl Umbria fra i quadri e strutture sindacali della Cisl interessati dalla riforma (medici, personale ospedaliero e universitario, pensionati).
L’incontro, introdotto e concluso dal segretario regionale Cisl con delega alla sanità Claudio Ricciarelli, ha, in particolare, approfondito lo stato del processo di riforma e riorganizzazione del servizio sanitario in Umbria, avviato nei mesi scorsi.
Alla luce del recente incontro svolto con l’assessore regionale Franco Tomassoni e il direttore dell’area sanità Emilio Duca, la Cisl ha evidenziato la necessità di una attuazione più completa e positiva del processo di riforma per garantire maggiore qualità ed efficienza del servizio, una più adeguata appropriatezza delle prestazioni, costi standard e monitoraggio della spesa per assicurare la sostenibilità finanziaria del sistema messa a rischio dalla riduzione delle risorse del fondo sanitario da una parte, e dall’aumento della domanda di assistenza derivante dall’invecchiamento della popolazione dall’altra. In particolare la Cisl sollecita la Regione Umbria, anche alla luce dell’elezione del nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, ad una positiva attuazione del protocollo di integrazione per la costituzione della nuova Azienda Ospedaliera Universitaria di Perugia e Terni anche attraverso la definizione di specifiche intese con il sindacato nell’attuazione dei Protocolli Attuativi Aziendali nei due presidi ospedalieri di Perugia e Terni al fine di governare bene i riflessi di tale processo nei confronti del personale interessato (medici, professori universitari, personale tecnico, infermieristico e amministrativo). Altrettanta attenzione la Cisl sollecita nei confronti del processo di riorganizzazione e potenziamento dei servizi sanitari distrettuali nel territorio con particolare riferimento ai servizi di prevenzione al ruolo degli ospedali di comunità, alla qualificazione dei Distretti Sanitari e dei Centri e Case della Salute, alle cure primarie e post ospedaliere, all’assistenza domiciliare, alla integrazione dei servi socio-sanitari riequilibrando, con ciò, la spesa sanitaria fra ospedali e territorio. La Cisl ha apprezzato i processi in atto di razionalizzare/riorganizzare di alcuni servizi e spese come la farmaceutica, la centrale unica per gli acquisti, il nuovo tariffario DGR, il 118 unico, il servizio di trasporto, l’Elisoccorso; al tempo stesso chiede un confronto urgente e preventivo sul programma di riorganizzazione dei punti nascita, del servizio di intramoenia, compreso il sistema tariffario e dell’adeguamento della tecnostruttura regionale. Si tratta, nel sistema delle relazioni sindacali, di evitare ciò che si è verificato nei giorni scorsi in materia di copertura assicurativa per i medici. Infine, dall’incontro, è emersa la necessità di qualificare il sistema delle relazioni sindacali nel sistema sanitario per gestire il processo di riforma con un coinvolgimento attivo e partecipativo del personale così come prevede l’accordo sindacale del maggio scorso investendo di più e meglio nella formazione del personale, negli organici, nel superamento del precariato intervenendo sui carichi di lavoro in alcuni servizi e nella riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie ai cittadini.

Cisl Umbria

26 ottobre 2013
Fontana di Ponte Rio: inno al "pulitore ignoto"
 

"Abbiamo notato con piacere che la fontana pubblica di Ponterio è stata finalmente ripulita, emergendo così dallo stato di abbandono in cui era piombata da molti anni". Lo afferma Andrea Nulli, responsabile di CasaPound Todi, in un comunicato in cui si legge: "La fontana, simbolo della storia della città, si trovava in condizioni pietose, piena di fango e ricoperta da erbacce e foglie. La situazione era questa ormai da anni, nonostante tempo fa sia stata fatta richiesta agli enti competenti di poter intervenire con una pulizia, nonostante anche i cittadini abbiano segnalato il degrado della struttura. 
Ora finalmente qualcuno è intervenuto, ed ha ridato un minimo di dignità alla fontana semplicemente togliendo fango e sterpaglia, ma la domanda che ci facciamo è: chi è stato? Forse l’amministrazione comunale? Non crediamo, ha cose ben più importanti di cui occuparsi.  La Soprintendenza? difficile, non sapranno nemmeno dell’esistenza della fontana. I ragazzi di CasaPound? chi può dirlo. Sicuramente è stato qualcuno armato di pochi e semplici mezzi, niente di colossale o burocraticamente complicato, nessun finanziamento elargito da chissà chi: una semplice pala e tanta buona volontà, perché in fondo erano le uniche cose necessarie per porre rimedio alla situazione".
"Facciamo quindi i nostri complimenti agli autori di tale gesto – conclude Nulli – che con un minimo impegno hanno fatto quello che altri non hanno fatto per pigrizia, incuranza, o perché non avrebbero avuto nessun tornaconto dal lavoro svolto; sono molti gli angoli della città che avrebbero bisogno di un trattamento simile, e siamo certi che non sarà l’ultima volta che quel ‘qualcuno’ entrerà in azione, mosso da spirito d’iniziativa. Buon per noi, e per Todi".
CasaPound Italia – Umbria

 
25 ottobre 2013
Pd Todi: sulla nuova farmacia a Pantalla il Pdl è rimasto indietro

Il PdL tuderte mutante in Forza Italia (forse) scopre che la Regione Umbria ha bandito un avviso pubblico per l’assegnazione di 39 nuove sedi farmaceutiche dopo 6 mesi! Lo fa, come al solito, rivendicando meriti esclusivi, con argomentazioni parziali che denotano solo infantilismo politico e un complesso da primi della classe che, come è noto,  è il sintomo di  debolezza.
Sinteticamente ricordiamo:
1) la istituzione delle nuove farmacie è stata resa possibile dalle modifiche apportate al rapporto abitanti-sedi contenute nel decreto legge n. 1 del 24/1/2012 convertito con la legge n. 27 del 24/3/2012. Si tratta del famoso decreto ”Cresci Italia” varato dal Governo Monti;
2) senza queste modifiche non sarebbe stata possibile alcuna nuova sede. Di questa situazione hanno beneficiato le popolazioni di molti comuni, indipendentemente dal colore delle maggioranze (in Umbria parliamo di decine di comuni). Non è un provvedimento per Todi, ma per tutto il territorio nazionale;
3) a Pantalla , come a Collevalenza, esiste da anni, grazie alle scelte di precedenti Consigli Comunali, Sindaci e organi regionali un armadio farmaceutico che ha dato risposte esaurienti ai bisogni dei cittadini;
4) la delibera di istituzione della quinta farmacia comunale a Pantalla è stata approvata con  voto unanime dal Consiglio comunale.
La speculazione politica del PDL (FI) è ridicola alla stregua delle polemiche ormai logore contro l’attuale Amministrazione ed il Sindaco Carlo Rossini impegnati da mesi a riparare i danni causati dalla superficiale gestione amministrativa della precedente giunta Ruggiano.
Partito Democratico, Todi

23 ottobre 2013
Valore Aggiunto Orvietano a finanziamento Tuderte


Le attività di funzionamento di una Diocesi hanno un’influenza economica sul Valore Aggiunto prodotto nella parte del territorio diocesano in cui si concentrano, in particolare quando i mezzi di finanziamento di queste attività e di retribuzione del personale impiegato derivano prevalentemente da beni produttivi localizzati nel restante territorio diocesano che subisce la conseguente diminuzione di Valore Aggiunto, anche per il minor Indotto.

Tutto ciò si è verificato nella Diocesi di Orvieto-Todi, Ente risultante dalla fusione delle due Diocesi con territori parrocchiali di competenza estesi per un terzo circa nell’Orvietano e per il resto nel Tuderte ma con accentramento di tutte le attività e del personale a Orvieto con abbandono di Todi.

Fin dalla fusione ho scritto memorie sul fatto ed ho sollecitato i Sindaci, i cittadini e il clero dei Comuni dell’ex Diocesi Tudertina a far valere civilmente i giusti diritti del territorio e delle popolazioni insediate ma senza ottenere risposta e con ironiche affermazioni che si tratta di problemi dei “preti” e dei “bizzochi” che non interessano il resto della popolazione.

Oggi, dopo la costituzione del Comitato “per Todi” qualcosa sembra muoversi ma dubito che si riuscirà a squarciare il silenzio assordante dei Tuderti e a ottenere risposte fattive, anche se continuo a ritenere che una giusta soluzione a questa ingiustizia sia utile sia alla Diocesi sia ai Comuni.

Ho letto che anche il giudice pigro rese giustizia alla vedova insistente per non essere più disturbato e forse qualcuno rileggerà questa pagina del Vangelo: la Speranza è sempre l’ultima a morire.

Renato Domenico Orsini

22 ottobre 2013
Pd Todi: scorretto ed irresponsabile il comportamento dell’Idv

Il comunicato stampa dell’IdV rappresenta un attacco gratuito e violento al Todi Festival, al suo organizzatore Silvano Spada, all’Amministrazione comunale e alla città intera. In gergo pugilistico sarebbero definiti come “colpi sotto la cintola”.
Sprezzanti di ogni senso di responsabilità che ogni forza politica, anche se conta solo 90 voti,  dovrebbe avere nei confronti della città il comunicato è intriso di rabbia distruttiva confermando quello che accade ormai da tempo: nessuna idea costruttiva sul futuro della città, sempre pronti a cavalcare l’argomento più utile alla ricerca di facile consenso.
Noi pensiamo che Todi e l’Umbria debbano puntare per il loro futuro su tre vie di crescita e sviluppo: manifatturiero innovativo, valorizzazione della cultura, valorizzazione dell’ambiente per incrementare anche il turismo, politiche di coesione sociale e di integrazione.
L’edizione 2013 del Todi Festival, grazie all’impegno del sindaco Rossini e del suo organizzatore Silvano Spada, ha rappresentato, oltre che un evento di alto valore culturale per i temi trattati (valore riconosciuto da pubblico e critica nazionale), uno straordinario momento di promozione della nostra città e dell’Umbria. Ne è testimonianza il rilievo avuto dal Festival e dalla Città nella rete internet, sui più importanti giornali e reti televisive nazionali (“Il corriere della sera”, “Repubblica”, “Il Messaggero”, “Il Giornale”, “La Stampa”, “Libero”, “L’Unità”, “La Nazione”, Rai, Mediaset, La7 tanto per fare degli esempi), oltre che sulle testate cartacee e televisive regionali. Solo il valore di questa presenza mediatica giustifica  e ripaga ampiamente il contributo pubblico assegnato (tra l’altro inferiore nel complesso a quello di recenti edizioni del Festival).
Il Todi Festival è la manifestazione che ha costi tra i più bassi rispetto alle tante che si svolgono in Umbria, in Italia e nel mondo.
Il  coinvolgimento della città è stata una scelta di grande valore che andrebbe difesa anziché denigrata. Un festival è anche occasione di crescita e di confronto per tutti coloro che operano nel settore dello spettacolo e della cultura in generale. “Casalingo” ci sembra piuttosto il modo con cui l’IdV considera la cultura, la politica, la città.
Con i suoi comunicati l’IdV non fa altro che procurare danni alla nostra città e alla sua immagine in Umbria  proprio nel momento in cui si deve pensare al futuro, alla prossima edizione del Todi Festival, alla  costruzione del programma, alla ricerca di sponsor privati, alla sua tempestiva promozione. Ciò che è più grave è che non se ne rendono nemmeno conto.
Noi continueremo a pensare e a lavorare, anche al fine di un futuro sviluppo economico, affinché Todi possa valorizzare la propria storia, il suo ambiente, i propri talenti promuovendo idonee iniziative.
L’intervento a gamba tesa a contrasto di tutto questo rende esplicita a tutti la reale collocazione del gruppo dell’IdV.
Gruppo Consiliare Partito Democratico, Todi

 

21 ottobre 2013
Un’ altra strada provinciale piena di buche
Da anni gli abitanti di Castel Rinaldi, frazione di Massa Martana, denunciano e segnalano alle istituzioni il pessimo stato del tratto della Strada Provinciale 414 di Collevalenza che collega la frazione con i paesi vicini. Il tratto presenta buche, cedimenti del terreno e pozzanghere ovunque e da cinque-sei anni le condizioni della strada sono diventate insostenibili. Ad aggravare la situazione ha contribuito il transito di mezzi pesanti durante i lavori di ricostruzione della rupe dopo il terremoto del 1997. Gli abitanti hanno segnalato il problema al comune di Massa Martana e alla provincia di Perugia con una petizione popolare con la quale si chiedeva «la sistemazione della pavimentazione stradale della S.P 414/3, la regimentazione delle acque e quanto altro necessario» e si invocava un sopralluogo urgente; a oggi la petizione non ha ricevuto una risposta e gli unici interventi sulla strada sono periodici rattoppamenti di alcune buche, che però non migliorano la situazione attuale. Il problema si aggrava con l’avvento della stagione invernale e l’inizio delle piogge, che provocano ulteriori buche e cedimenti della strada. Questa situazione ha provocato anche danni alle auto che transitano, nonostante non ci siano state denunce da parte dei conducenti, e sono alte le probabilità di incidenti dato che il manto stradale presenta cedimenti sia a destra che a sinistra della carreggiata, costringendo i mezzi ad accentrarsi. Il rischio concreto è che, se non si interviene, la strada possa subire danni irreparabili rendendo così la comunicazione tra Castel Rinaldi e i paesi vicini ancora più difficile di quanto sia adesso. Gli abitanti di Castel Rinaldi pensano che la strada, asfaltata appena 30 anni fa, richieda una manutenzione periodica che fin qui non è mai stata completa.
L’associazione “Amici di Castel Rinaldi” continuerà a denunciare il problema fino a quando non verrà risolto e presto promuoverà una nuova petizione popolare per chiedere la costituzione di un blocco stradario come quello attuato circa 30 anni fa.
Gian Battista Mannone
 

21 ottobre 2013
Arriva la farmacia a Pantalla di Todi, il Pdl esulta "merito nostro"

Finalmente la Farmacia a Pantalla! Storico successo dell’amministrazione Ruggiano.
Il PDL di Todi esprime la sua più grande soddisfazione per il risultato conseguito dalla Giunta Ruggiano in collaborazione con la Regione dell’Umbria e dell’intera cittadinanza della frazione di Pantalla.
Tre anni fa, infatti, la lungimirante politica del “fare” con la quale l’amministrazione di centrodestra ha sempre operato a favore della città, aveva portato il l’Amministrazione Comunale a chiedere ufficialmente e con forza alla Regione dell’Umbria l’istituzione di una quinta farmacia nel territorio tuderte. Al di là delle dimensioni numeriche, infatti, appariva evidente la necessità che nella frazione di Pantalla, sede dell’Ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere, fosse prevista una vera farmacia e non uno sportello farmaceutico come allo stato attuale. Il lungo lavoro istruttorio e la definitiva approvazione in Consiglio Comunale hanno permesso che si raggiungesse questo straordinario risultato. Adesso la Regione dell’Umbria ha finalmente pubblicato un Bando di concorso per sedi farmaceutiche nuove includendo tra di esse ed a pieno titolo proprio la frazione di Pantalla. Il bando, pubblicato nel Supplemento Ordinario al Bollettino Ufficiale della Regione Umbria – serie Avvisi e concorsi – n. 13 del 19/03/2013, vede quindi raggiunto il traguardo e coronato il grande lavoro svolto dall’amministrazione Ruggiano ed in particolare l’impegno del Dottor Mario Ciani (assessore al Bilancio con delega alla Sanità) e del Consigliere Elena Ciliani, che tanto si erano spesi per raggiungere questo storico risultato che permetterà di valorizzare ancora di più la frazione più popolosa e dinamica del nostro comune. La cosa, già straordinaria di per sé, oggi risalta ancor di più se paragonata al totale immobilismo della Giunta Rossini e dà il senso di chi, come il centrodestra tuderte, ha lavorato e lavora per la città e per il suo futuro di sviluppo e prosperità e chi, invece, è chiuso nelle logiche del teatrino della politica, lontano mille miglia dai reali bisogni dei cittadini.
PDL Todi

20 ottobre 2013
Geotermia: gli amici della terra sfidano Rometti & C.

Il convegno promosso dalla Regione Umbria insieme all’UNESCO sulla geotermia non è un passo verso la partecipazione, la corretta informazione e il dibattito ma un tentativo subdolo di imporre un progetto contro le popolazioni e le comunità locali.

Sul progetto geotermico presentato nel 2012 nel territorio dei Vulsini, la Regione Umbria aveva dovuto prendere atto della contrarietà dei comuni e dell’opinione pubblica tanto che nel settembre di quest’anno la società promotrice ITW LKW aveva ritirato il progetto sottoposto alla VIA regionale (Valutazione di Impatto Ambientale). Pochi giorni dopo però si è capito che la vera ragione del ritiro era solo che la società, avvalendosi dei buoni uffici del prof. Barberi (project manager del progetto), aveva ottenuto dal Governo la possibilità di presentare il progetto alla Commissione VIA nazionale, forse  più propensa a dare un parere positivo. Visti gli appoggi di cui la società dispone, la Regione Umbria sta adeguando il proprio atteggiamento e ora si fa promotrice del convegno che si terrà il 22 ottobre prossimo nella sede dell’UNESCO.

 Hanno deciso di promuovere un dibattito pubblico, trasparente, aperto a tutti i portatori di interesse per fornire tutte le informazioni disponibili? Macché.
 La regione Umbria si rivolge ai suoi amici più fidati per fare un dibattito finto con tutti coloro che sono già d’accordo: i promotori, i progettisti, le associazioni ambientaliste non presenti sul territorio. L’ingresso non è libero. Tutti i sindaci (contrari) sono invitati solo come uditori (?!?!)
 Nessun comitato o associazione presente sul territorio è invitata. In Regione precisano che la sala è piccola, non ci sono posti, il video del convegno potrà successivamente essere consultato sul sito della Regione.
 La Regione non sembra consapevole del ridicolo a cui si espone scegliendo questi comportamenti.
 Dispiace anche che il prof. Barberi si presti a simili metodi arroganti.
 Noi non siamo portatori della cultura del NO ma non ci sembra di essere pericolosi estremisti se non ci fidiamo di istituzioni e accademici che si comportano così.
 Li sfidiamo a rispondere pubblicamente alle nostre osservazioni e a venire al convengo che si terrà a Bolsena il 26 ottobre per tenere un confronto vero e democratico con tutti coloro che vorranno esporre ragioni contrarie.
 Amici della Terra Orvieto
 

19 ottobre 2013
Todi, l’IDV a muso duro sul Festival: 280 mila euro di soldi pubblici che potevano essere spesi altrimenti

Apprezziamo il gesto del Sig. Spada di rendere noti i costi e i ricavi del Todi Festival. Tuttavia ci saremmo aspettati che ciò avvenisse spontaneamente e non a seguito di una nostra esplicita richiesta a mezzo stampa.
Pensiamo sia legittimo che la città venga messa nella condizione di conoscere quale sia il rendiconto economico della manifestazione più costosa dell’offerta culturale tuderte. Se è indiscutibile l’impegno che l’Associazione Teatro Festival, di cui è rappresentante legale il Sig. Spada, si è assunta per realizzare la rassegna festivaliera, è altrettanto certo che, in un periodo in cui i bilanci degli Enti locali sono in difficoltà, occorre dare delle priorità alle scelte cittadine.
Ne consegue che diventa davvero impegnativo investire € 279.826,00 di soldi pubblici in un target culturale di 8 giorni e, al contempo, avere strade dissestate, cimiteri strutturalmente pericolanti, parcheggi solo a pagamento e con tariffe più elevate, la Pinacoteca del Museo Civico chiusa per cedimento del soffitto, ecc.. Sarebbe oltremodo grave che per sponsorizzare il festival l’Amministrazione Comunale abbia approvato a fine settembre un bilancio comunale che prevede aumenti considerevoli di tasse e tributi.
Non è neanche giustificabile paragonare la kermesse tuderte ai grandi festival, come ad esempio a quello di Spoleto o di Città di Castello, perché sappiamo tutti che così non è. Pertanto salta all’occhio, con evidente stupore, che  è stata spesa una somma di ben € 280.000 circa  (e speriamo che non aumenti!) per incassare soltanto € 30.000 circa.
A noi dell’Idv è sembrato un festival per pochi intimi e a conduzione familiare: ci riferiamo a “C’era una volta un paese terra di Palestina – presenziata da Massimo D’Alema – Maurizio Oliviero e Catiuscia Marini; “La Cattedra di Papa Francesco” a cura del Prof. Francisco Mele e con la partecipazione di un rappresentante della Diocesi di Orvieto Todi; “Musica in Giardino: conversazione sull’opera” a cura di Marco Grondona e Lucia Mencaroni; “La stregoneria in Umbria nel Medioevo: il caso di Matteuccia di Francesco – intervenuti: Enrico Menestò, Massimiliano Bassetti, Claudio Buccolini, Ferdinando Treggiari; “Paroledidanza” a cura di Barbara Rossi; “Giovani promesse” con la partecipazione di: Francesca Chiavari, Alessandro Chiocchia, Elena Costanzi, Livia Ferracchiati, Paolo Antonio Manetti, Daniele Menghini, Valentina Parasecolo, Giacomo Troianiello,  ecc…
Pertanto, se è stata questa la sua natura, cioè di un festival “casalingo” che esclude qualsivoglia definizione di grande festival, ci saremmo aspettati una spesa considerevolmente più contenuta e della quale non conosciamo le voci particolari.
A tal proposito per una maggiore trasparenza chiediamo al Sig. Spada di pubblicare il rendiconto sul sito di www.todifestival.it.
Anche l’Associazione Commercianti ha sollevato perplessità sul tornaconto economico della manifestazione festivaliera edizione 2013 rispetto alle cifre dichiarate dall’Associazione Teatro Festival.
Non vorremmo che dal 23 agosto al 1 settembre 2013 Todi sia stata il grande palcoscenico della commedia shakespeariana “Tanto rumore per nulla” !
IDV Todi
 

18 ottobre 2013
Ospedale di Pantalla: niente scuse a fronte dei disagi reali lamentati dai pazienti

Alcuni dei cittadini che avevano segnalato alla redazione i disagi subìti per aver trovato, lo scorso 14 ottobre (giorno della Festa del Patrono a Todi), chiusi gli sportelli del CUP, gli uffici amministrativi nonché tutte le attività ambulatoriali presso l’ospedale di Pantalla sono tornati a farsi sentire dopo aver letto la risposta-precisazione del responsabile della struttura ospedaliera, dottor Luigi Sicilia.
Proviamo a sintetizzare il senso ed il tenore dei commenti, che hanno come motivo dominante l’insoddisfazione per quelle "due pagine" di spiegazioni nelle quali non c’è, fermo restando quanto sostenuto, "neppure mezza riga" di scuse o di ammenda per gli eventuali disagi comunque arrecati, come se le segnalazioni dei cittadini fossero tanto irrilevanti da meritare addirittura irrisione: un atteggiamento assai poco confacente da parte di un servizio pubblico che si occupa di un settore peraltro delicato come quello della salute.
Dal sentimento di irritazione suscitato scaturiscono poi la maggior parte delle altre contro-osservazioni: dal fatto che l’avviso sulla porta del CUP non era evidente in mezzo alle decine di altre comunicazioni "mal attaccate sui vetri" alla perplessità che fosse esposto da 10 giorni prima (la lettera non porti alcuna data e alcun protocollo).
Risibile viene giudicata la considerazione che se anche la comunicazione fosse stata data alla stampa e ai siti internet ciò non avrebbe assicurato comunque che tutti fossero informati (quindi giustamente perché farlo?).
"Traballante" è valutato pure il passaggio secondo il quale si valuta come "improbabile" che un utente di Marsciano, Collazzone o Massa Martana si rechi al CUP di Pantalla invece che presso centri o Farmacup più vicini ("dovrebbero organizzare al meglio i servizi sanitari e invece vogliono organizzare la vita degli altri", è stata la sottolineatura di un professionista).
Stesso giudizio per l’auto-assoluzione secondo cui negli anni passati la chiusura non avrebbe causato problemi (a loro no di sicuro, è un altro sagace commento, visto come tengono in considerazione le segnalazioni dei disagi di quest’anno).
Poco apprezzata anche la giustificazione finale riferita alla società multietnica di oggi che imporrebbe "allora" di informare della chiusura di domenica anche i pazienti musulmani o ebrei.
Insomma i pazienti devono essere pazienti e non devono azzardarsi a fare segnalazioni tese a migliorare il servizio o a sollecitare una migliore informazione e comunicazione.
E’ pervenuta, infine, anche una segnalazione molto più circostanziata che ricostruisce, ad uso del responsabile dell’ospedale, il motivo per il quale un cittadino si è dovuto recare necessariamente a Pantalla, pur abitando in altro Comune, a causa di una modalità organizzativa dell’ospedale che appare inconcepibile ma che è stata verificata e che meriterà a breve un articolo a se stante.
Nota di Redazione

18 ottobre 2013
Interrogazione sullo stato dei lavori post-alluvione a Pian di San Martino

In data 12 novembre 2012 la frazione di Pian di San Martino nel Comune di Todi è stata interessata in modo pesante dall’esondazione del fiume Tevere.
L’interrogazione che il Consigliere Martorelli ha presentato in Provincia ha lo scopo di conoscere in via ufficiale lo status quo dei lavori post alluvione.
Poiché sono stati stanziati 450 mila euro dal Governo gestiti dalla Provincia di Perugia per interventi urgenti in questa zona e 725 mila euro dalla Regione Umbria per interventi su segnalazione dell’Amministrazione Comunale e considerato che si avvicina la stagione delle piogge e gli abitanti della suddetta frazione tuderte temono che possano ripetersi simili situazioni di forte disagio è giusto conoscere quali sono gli interventi individuati nel post alluvione per la messa in sicurezza dell’abitato di Pian di San Martino, quali di questi interventi hanno avuto copertura economica, quali sono quelli, ad oggi, già realizzati e la calendarizzazione di quelli ancora da realizzare. Inoltre è opportuno conoscere che tipo di collaborazione è stata messa in atto con l’Amministrazione Comunale per l’individuazione delle priorità riguardo l’utilizzo delle risorse stanziate dalla Regione.
E’ doveroso, inoltre, dedicare una delle prossime sedute della Prima Commissione Consiliare convocando i rappresentati del Comitato per la Salvaguardia del Territorio di Pian di San Martino ed i tecnici della Provincia per illustrare nel dettaglio l’operato di questo Ente.
Michele Martorelli – consigliere provinciale

18 ottobre 2013
Pantalla aspetta i lavori per la pubblica illuminazione
 

Sono passati ormai più di due mesi dalla fiaccolata di protesta denominata “Pantalla sotto le stelle” che ha portato in strada circa 200 persone infuriate per l’atteggiamento dell’Amministrazione Rossini. Il tema in oggetto è il mancato funzionamento dell’illuminazione pubblica di un’arteria centrale delle vie di comunicazione di Pantalla di Todi. Ricordiamo che tale tratto comprende le uscite della E45 Nord e Sud e la strada che collega gli utenti all’ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere, oltre chiaramente a collegare le vie del paese stesso che come ricordiamo (per chi facesse finta di scordarselo), è la frazione più abitata del Comune di Todi.
Tale storia che va avanti da ormai 9 mesi sembra non trovare soluzione, addirittura come ricorderete qualche giorno prima della fiaccolata di protesta dell’8 agosto 2013, erano stati appesi alcuni avvisi con il logo del Comune di Todi, nei quali si indicava che i lavori di ripristino dell’illuminazione pubblica sarebbero ripartiti il 15 di settembre, probabilmente il sindaco Rossini ha un calendario sbagliato nel proprio ufficio. Aria Nuova per Todi è pronta a dare battaglia nuovamente, nei prossimi giorni verranno inviate al Prefetto ed alla Procura della Repubblica le firme dei cittadini presenti alla fiaccolata dello scorso 8 agosto e non si escludono le vie legali.
Siamo sdegnati dal comportamento dell’Amministrazione Comunale, non solo non riescono a risolvere i problemi, spesso li complicano. Tale situazione è stata più e più volte posta all’attenzione del sindaco, ma ad oggi non vi è stato posto alcun rimedio. I cittadini pantallesi gridano allo scandalo, non si riesce a capire quale sia la difficoltà di ripristinare il servizio di illuminazione pubblica, special modo se risulta tale tratto strategico per la viabilità urbana. I cittadini sono dalla nostra parte, il comitato civico Aria Nuova per Todi continuerà a farsi sentire fintanto che tale problema non verrà risolto.
Aria Nuova per Todi

17 ottobre 2013

Suicidio assistito o impresentabilità della Diocesi Tudertina?

 

Nella Domenica del “Buon Pastore” la Santa Messa era stata concelebrata con grande efficacia dal Vescovo di Orvieto-Todi, Monsignor Tuzia, dal Vescovo Emerito di Perugia, Monsignor Chiaretti, e dal Parroco della Santissima Annunziata nel Duomo di Todi, Don Andrea, e trasmessa dalla Televisione sulla rete RAI, ma, oltre al Sindaco e a rappresentanze dei Carabinieri e della Polizia Municipale, erano intervenuti solo i Cavalieri e le Dame di due Ordini Equestri mentre nessun’altra istituzione e associazione Comunità Tuderte erano state invitate a partecipare alla manifestazione e non avevano manifestato alcun interesse a partecipare, clero compreso.

Ho cercato di avere spiegazioni da persone e da rappresentanti di istituzioni e associazioni della Città e del Comprensorio Diocesano Tudertino (Diocesi fusa con quella di Orvieto ma non cancellata), senza ricevere risposte accettabili, salvo quella che sono problemi dei “preti” che non interessano a nessuno, ma continuo a chiedermi e a chiedere se questa Comunità Civile e Religiosa abbia deciso di auto estinguersi o se proprio i soggetti dominanti la considerino tanto impresentabile da ignorarla, nasconderla o peggio surrogarla con aiuti esterni, senza interrogarsi responsabilmente sullo stato e sulle cause di questa decadenza suicida.

Nel suo recente libro “Il cielo e la terra” Papa Francesco elogia la “cultura dell’incontro” e propone il dialogo con “l’abbraccio, il pianto, la domanda sul padre, sul patrimonio, sulle radici della patria”, riferendosi alla facciata della Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires in cui è raffigurato l’incontro di Giuseppe con i fratelli che lo avevano tradito: è questo lo spirito che dovrebbe riunire la Comunità Diocesana Tuderte, in particolare nella sua Chiesa Madre, la Concattedrale della Santissima Annunziata in Todi, ma sono sicuro che la nostra antichissima Gente sarà capace di abbracciarsi, nel segno di San Terenziano e San Fortunato e dei loro più illuminati successori, per riaggregarsi e riprendere insieme il cammino della Civiltà e della Fede, lasciandosi alle spalle “la prepotenza, il non saper ascoltare, la complessità del linguaggio comunicativo, lo screditamento a priori e tanti altri" di cui siamo tutti colpevoli.

Ho posto senza risposta anche il problema se una Diocesi è solo un organismo amministrativo o una Comunità Cristiana elementare del Popolo di Dio ma il tempo passa ed è necessario che tutti noi ci attiviamo per approfondire il problema, discuterlo, divulgarlo e per chiedere un riesame della decisione presa nel merito solo dall’alto: con queste motivazioni, che mi riservo di motivare con successive memorie, aderisco al Vostro Comitato “per Todi” anche a nome della Gente di Massa Martana che ha difeso la sua libertà anche contro l’antico Stato della Chiesa.

Renato Domenico Orsini

16 ottobre 2013
Una scuola materna dove piove

Vorrei segnalare una problematica, inascoltata, dal comune di San Venanzo; Nella scuola Materna e Primaria di San Venanzo di  via Gorizia da anni piove, i bambini sono costretti a vivere in un ambiente malsano, dove addirittura le pareti sono piene di muffa, mia nipote ed altre mamme da anni fanno questa segnalazione al Comune senza ottenere risultati.
Assunta Maurini

15 ottobre 2013
Cinema Jacopone bye bye?

L’Italia dei Valori di Todi esprime forte preoccupazione per le sorti del Cinema Jacopone che a tutt’oggi non ha dato avvio alla nuova stagione cinematografica.
E’ triste non vedere ancora affisse le locandine dei films che sono in uscita in questo periodo.
Vista la particolare attenzione che l’Amministrazione Comunale pone alla cultura in tutte le sue espressioni, auspichiamo che intervenga per evitare la chiusura del Cinema Jacopone.
Sono stati investiti moltissimi soldi delle casse comunale, che, ricordiamo, sono finanziate dai cittadini tuderti mediante il pagamento di tasse e tributi, nel TodiFestival, un target culturale di 8 giorni, rivolto soltanto ad un ristrettissimo pubblico, e per lo più su invito, organizzato e diretto da un’Associazione privata.
Anzi cogliamo l’occasione per sapere quanto è costato e a quanto ammontano gli eventuali incassi.
Se è stato possibile realizzare la rassegna festivaliera, allora chiediamo al Sindaco e alla Giunta Comunale che facciano un piccolo sforzo, perché di questa si tratta, per salvaguardare l’unica sala cinematografica di Todi, alla quale possono accedere tutti, dai più piccoli ai più grandi.
Ciò significherebbe anche salvaguardare il centro storico che si sta svuotando di servizi e attività commerciali, vedi gli uffici giudiziari e vari negozi ormai chiusi ed altri in procinto di chiudere.
Todi non si può permettere di perdere anche il Cinema Jacopone, che costituisce un pezzo importante e quotidiano dell’offerta culturale tuderte; altrimenti dovremo assistere alle migrazioni di tanti giovani o meno giovani in altre città per godersi la visione di un film, magari abbinando questo piacevole momento ad una pizza, con un considerevole danno economico e di immagine della nostra città.
IDV  Todi

 

14 ottobre 2013
L’associazione MarsciAmo promuove incontro sul centro storico di Marsciano

A fine settembre l’Amministrazione comunale ha promosso un incontro partecipativo conclusivo sul progetto del secondo stralcio del PUC 2, studiato anche sulla base delle esplicite richieste presentate dai cittadini nel corso della fase di partecipazione svoltasi la scorsa primavera. Da quell’incontro sono emerse alcune problematiche circa le soluzioni proposte per i parcheggi. La presenza dei posti auto nelle vie del centro è ritenuta fondamentale da parte di alcuni esercenti. L’Amministrazione, dal canto suo, punta a un progetto più ampio, in cui la fruibilità e vivibilità degli spazi siano poste alla base degli obiettivi. Da qui la proposta di ridurre i posti auto nelle vie del centro a vantaggio di aree pedonali e spazi deputati alla socialità.  Un progetto, quello presentato, che lascia comunque aperte ampie possibilità di modifica. L’assenza di strutture "rigide" consente infatti di modulare gli spazi convertendoli da marciapiedi a parcheggi e viceversa, senza alcun intervento strutturale, adattandoli così alle diverse esigenze, temporanee o definitive, che si presenteranno in futuro.
L’associazione MarsciAmo, che raccoglie gli operatori commerciali, le aziende e i professionisti del centro storico di Marsciano, intende mettere insieme idee, opinioni e proposte, impegnandosi a studiare una strategia condivisa in grado di individuare e, possibilmente, risolvere le problematiche del centro cittadino.
Quello dei parcheggi presenti è certamente un argomento da discutere, ma non può e non deve essere il tema centrale della rinascita del centro storico. Le attività commerciali potranno rifiorire solo grazie a nuove idee da portare avanti con l’impegno di tutti i protagonisti. L’apertura al confronto e la costruttiva partecipazione al dialogo favoriranno l’individuazione di una strategia condivisa. Le esigenze dei commercianti, infatti, sebbene con peculiarità distinte, puntano comunque ad obiettivi identici.
MarsciAmo vuole farsi portatrice di nuove istanze relative alla riqualificazione commerciale del centro storico che verranno presentate in una riunione fissata per lunedì 21 ottobre, alle ore 21.00 presso la sala Capitini della Residenza municipale.
Associazione MarsciAmo

12 ottobre 2013
Umbria Mobilità: Soci e debitori latitanti

La Società (Umbria Tpl e Mobilità Spa) lo scorso 8 ottobre 2013 ha effettuato una comunicazione al personale, peraltro senza alcun preventivo confronto con le Organizzazioni Sindacali Regionali e con la RSU aziendale, con la quale informava che non sarebbe stata in grado di pagare le retribuzioni del mese di settembre 2013 (unitamente alla seconda delle cinque rate della 14ma mensilità 2013), scadente il giorno 10 c.m., e che non sarebbe stata in grado neanche di dare una data certa entro la quale avrebbe effettuato il pagamento.
Tale circostanza è stata poi confermata in occasione dell’incontro sindacale convocato con urgenza dalla Società nel pomeriggio dello scorso 9 ottobre.
In occasione di tale incontro, i vertici aziendali hanno rappresentato le difficoltà economico-finanziarie derivanti:
– dal mancato pagamento dei corrispettivi spettanti per servizi già effettuati e fatturati dall’azienda, da parte principalmente della Provincia di Terni, e dei Comuni di Perugia, Terni, Spoleto, Città di Castello ed altri (in misura minore) per complessivi 12 milioni di euro;
– dalla mancata sottoscrizione, da parte del Comune di Terni, dell’atto d’obbligo legato alla proroga del contratto di servizio (sottoscritta da tutti gli altri enti locali), tale da pregiudicare per l’azienda la possibilità di fatturare servizi che sta comunque effettuando;
– dalla contestazione, da parte del Comune di Perugia, di parte degli importi fatturati dall’azienda, nonostante lo stesso abbia sottoscritto tutti gli atti funzionali alla proroga del contratto di servizio;
– dal mancato pagamento da parte di Roma TPL delle rate derivanti dal piano di rientro sottoscritto a maggio che, ad oggi, valgono circa 6 milioni di euro.
Inoltre, permane una situazione di incertezza derivante dalla mancata attuazione del piano di risanamento approvato dall’assemblea dei Soci ad agosto, allegato, peraltro, al bilancio consolidato, funzionale alla vendita del 70 % delle partecipazioni nella new-co Umbria Mobilità Esercizio che, se fino a qualche mese fa sembrava eludibile, ora rappresenta evidentemente l’unica possibilità per mettere in sicurezza i dipendenti e i servizi.
A tale proposito, si evince chiaramente che, rispetto, all’impegno dei Soci a ricapitalizzare l’azienda, necessario per dare gambe al piano, l’unica che fino ad ora ha fatto la sua parte è la Regione Umbria e, se da un lato qualche segnale in tal senso sembrerebbe stia arrivando dalla Provincia di Perugia, dall’altro si riscontra il silenzio totale da parte degli altri Soci.
Questa situazione di caos sta ingenerando nei dipendenti un sentimento di preoccupazione e rabbia che, visti anche i disagi che a molti di loro sta creando il sistematico ritardo nel pagamento degli emolumenti, rischia di sfociare in atti inconsulti difficilmente controllabili che potrebbero anche pregiudicare il regolare svolgimento del servizio. Di questa circostanza è stata data puntuale informativa ai prefetti di Perugia e Terni, ai quali è anche stato chiesto un incontro urgente in merito.
Per questo motivo le Organizzazioni Sindacali e la RSU aziendale attiveranno tutte le opportune forme di mobilitazione del personale e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e degli utenti (altre vittime di questa situazione), funzionali a garantire le retribuzioni del personale (anche dell’indotto) e la messa in sicurezza dell’azienda, le cui modalità saranno comunicate nei prossimi giorni.
A tale proposito, le Organizzazioni Sindacali invitano i vertici aziendali (Presidente, AD, membri CDA e Direttore Amministrativo) a valutare l’opportunità di rimettere il mandato nelle mani dei soggetti pubblici (enti locali, espressione della politica locale, contemporaneamente proprietari e concedenti dei servizi) che, venendo meno sistematicamente agli impegni assunti e/o ai loro obblighi, non consentono loro di lavorare nel bene dei dipendenti e dei cittadini (proprietari e utenti dell’azienda).
Questa mattina è pervenuta la convocazione, da parte dell’azienda, delle Segreterie Regionali e della RSU Aziendale per il prossimo martedì 15 ottobre, alle ore 17.30, per un incontro al quale parteciperà anche l’Assessore regionale Silvano Rometti e, contestualmente, la comunicazione che gli stipendi verranno probabilmente erogati tra il 28 e il 31 ottobre.
A tale proposito è del tutto evidente che, qualora in tale occasione non verrà garantita la data dell’erogazione degli stipendi ma, soprattutto, non verranno fornite le opportune rassicurazioni circa il percorso di messa in sicurezza dell’azienda e dei dipendenti, e non verrà garantita la piena assunzione di responsabilità da parte degli enti proprietari e il mantenimento, da parte degli stessi enti, circa gli impegni assunti, le Organizzazioni Sinadcali e la RSU aziendale procederanno con il percorso di mobilitazione.
Le Segreterie Regionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Orsa

12 ottobre 2013
Coop di piazza Marx: rischio mobilità

L’amministrazione comunale si faccia interprete delle forti preoccupazioni che arrivano dal personale della COOP di Marsciano in merito al rischio della messa in mobilità di tutti i dipendenti della struttura di Piazza Carlo Marx, che, secondo fonti ben informate, dovrà avvenire nei primi giorni di gennaio 2014. E’ nell’interesse di tutta la comunità di Marsciano, senza distinzioni politiche quando in ballo c’è la salvaguardia di posti di lavoro, l’auspicio che si apra un tavolo di confronto che veda coinvolti sindacato, vertici dell’azienda, rappresentanti dei soci Coop di Marsciano amministrazione comunale e tutti i capogruppi delle forze politiche presenti in Consiglio, per porre in essere tutta una serie di iniziative possibili che vadano nell’interesse comune di impresa, lavoratori e della città
Cristiano Costantini Pdl Marsciano

11 ottobre 2013
Il Sindaco di Fratta risponde a Cinzia Moriconi


In riferimento alla lettera  “Il decreto del fare non sfruttato a Fratta Todina”, vorrei informare i cittadini ed il Consigliere Comunale Moriconi Cinzia  che:
La legge 98/2013 che ha convertito il cosiddetto “Decreto del Fare” è stata pubblicata in data 20 agosto 2013, essa prevedeva la scadenza del 15 settembre 2013 per la presentazione di progetti esecutivi e immediatamente cantierabili.
Per realizzare il progetto esecutivo  era necessario avere personale dell’ufficio tecnico in grado di predisporre tale progetto in soli 26 giorni. Purtroppo  la nostra struttura comunale  non è in grado di adempiere a tale incarico per mancanza di attrezzature. E non ci sono neanche i  soldi per l’affidamento della progettazione a tecnici esterni.
L’Amministrazione ha valutato attentamente la possibilità di inoltrare la domanda per tale finanziamento, ma a causa dei motivi sopraesposti ciò non è stato possibile.
Se il Consigliere Moriconi avesse voluto essere propositivo e costruttivo, anziché presentare l’interrogazione tre giorni prima della scadenza, avrebbe dovuto suggerire le modalità per finanziare e realizzare il progetto, tali suggerimenti sarebbero stati graditi e accolti.
L’Amministrazione Comunale è attenta a sfruttare tutte le possibili fonti di finanziamento per offrire alla cittadinanza strutture scolastiche di ottima qualità, ne è testimonianza la richiesta presentata alla Regione Umbria  in data 30/09/13 per la completa eliminazione delle barriere architettoniche della scuola media, per un importo di €. 47.000.
Sono in corso le procedure per l’affidamento dei  lavori di adeguamento all’ impianto antincendio della scuola media, per un importo di €. 210.000
Sono stati appena completati i lavori per i pannelli solari sul tetto della palestra comunale, per un importo di  €. 79.000 finalizzati alla riduzione dei costi di gestione.
In data 11 ottobre è stata presentata la domanda di adesione al PUC3 che prevede il completamento della messa in sicurezza della scuola media per un importo di €. 140.000, 00 e la messa a norma della piscina comunale per un importo di €. 278.000,00 oltre alla realizzazione di un marciapiede  di collegamento della scuola media al centro storico.
Attualmente l’amministrazione sta valutando l’adesione al bando della Regione Umbria per interventi di riqualificazione energetica negli edifici pubblici pubblicato sul BUR in data 9 ottobre 2013.
Concludo dicendo che la solita “tiritera” della mancanza di risorse è purtroppo vera.
Infatti c’è l’obbligo di rispettare il patto di stabilità con il limite di indebitamento dei mutui al 6% entro il 2014, e c’è una  forte riduzione dei trasferimenti dallo Stato.
E’ ovvio che il mantenimento di tutti i servizi con l’applicazione di tariffe al minimo (Servizi alle scuole dell’infanzia – materne – elementari – medie, scuolabus, impianti sportivi palestra – campo di calcio in erba, raccolta dei rifiuti, manutenzione patrimonio comunale ), rende difficoltoso qualsiasi tipo di intervento.
Oltre alle tariffe al minimo dei servizi vorrei segnalare anche il rapporto dipendenti/abitanti che è di 1/270 forse fra i più bassi d’Italia, ed inoltre l’attivazione, come previsto dalla Legge, dell’Associazione dei servizi con i Comuni di Monte Castello di Vibio e San Venanzo.
Maria Grazia Pintori – Sindaco Comune Fratta Todina 

11 ottobre 2013
Il "decreto crescita" porta a Fratta Todina la banda larga

Come consigliere comunale di Fratta Todina intendo rivolgere un sentito ringraziamento al Sottosegretario Rocco Girlanda e al suo efficiente staff per essersi preso a cuore un grandissimo e annoso problema che affligge la nostra comunità e per averne perorato la causa presso il Ministero competente. Si tratta della mancanza di copertura nella globalità del territorio comunale della rete internet a banda larga, che causa notevoli disagi alla popolazione e pregiudica lo sviluppo della nostra realtà comunale, in termini di competitività, crescita culturale, sociale ed economica. Proprio a questo proposito, già due anni fa sottoposi tale problematica all’attenzione del Consiglio comunale senza che a ciò facesse seguito alcun interessamento né alcuna azione concreta da parte dell’Amministrazione. Perciò la scorsa primavera promossi, con la preziosa collaborazione di alcuni cittadini volenterosi, una raccolta firme che ha visto l’adesione di circa 500 persone, proprio per chiedere la risoluzione definitiva del problema. E’ proprio di questi giorni notizia che, grazie all’intervento del Sottosegretario umbro Girlanda, il nostro Comune  rientrerà nel Piano Nazionale Banda Larga (tipologia di intervento B) e sarà oggetto del Bando di Gara che il Ministero dello Sviluppo economico bandirà a fine ottobre, finanziato dai fondi stanziati con il decreto crescita n. 179 del 2012. Finalmente una buona speranza di sviluppo per il nostro territorio.
Cinzia Moriconi- consigliere comunale Fratta Todina

9 novembre 2013
Il "decreto del fare" non sfruttato a Fratta Todina

Con la Legge 98/2013 che ha convertito il cosiddetto “ Decreto del Fare” sono stati stanziati 150.000.000 € per l’anno 2014 da destinare alla messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici; assegnando alla Regione Umbria un plafond di 2.500.000 € per finanziare progetti esecutivi e immediatamente cantierabili da presentare necessariamente entro lo scorso 15 settembre.
Ritenendo doveroso informare l’Amministrazione di questa importante opportunità, alla luce di ciò, proprio un mese fa presentai un’interrogazione per conoscere se erano stati predisposti progetti esecutivi per le scuole del nostro territorio e se si era provveduto, di conseguenza, a inoltrare istanze alla Regione per l’accesso ai finanziamenti.
In sede consiliare, il Sindaco ha candidamente ammesso di non aver inoltrato alcuna richiesta di finanziamento perché l’Amministrazione non è stata in grado di disporre e presentare la documentazione nei tempi previsti.
In questo momento, di certo non roseo per le prospettive economiche e finanziarie degli enti locali, è necessario ottimizzare le risorse a disposizione e sfruttare tutte le possibilità di finanziamento possibili, cercando di spendere i soldi che altri enti concedono ai Comuni e soprattutto fare le richieste di contributo alla Regione quando escono i bandi di finanziamento. Cosa che il Comune di Fratta Todina non ha fatto. Così, a causa della negligenza dell’Amministrazione comunale, è stata colpevolmente persa una buona opportunità per intervenire nei nostri edifici scolastici, che hanno bisogno di molteplici interventi.
Questa è stata la dimostrazione lampante di come molto spesso lo stracciarsi le vesti per i tagli e la solita tiritera della mancanza di risorse, che viene puntualmente tirata in ballo per ogni evenienza, è vera solo parzialmente e che molto spesso è un comodo alibi per lavarsi le mani dalla risoluzione dei problemi e per giustificare la propria inerzia e negligenza. Essersi lasciati sfuggire un’occasione così importante in un settore estremamente delicato come quello dell’edilizia scolastica , con la colpevole consapevolezza di non essersi interessati minimamente alla questione pur essendone stati messi al corrente in anticipo, certifica il disinteresse e l’inadeguatezza di questa Amministrazione nel gestire e affrontare le situazioni che le si pongono innanzi.
Cinzia Moriconi- consigliere comunale Fratta Todina

8 ottobre 2013
Caccia alla pantera grigia 

Nel 2014 non ci sarà rivalutazione rispetto all’inflazione per i redditi da pensione superiori a 6 volte il minimo (circa 3.000 euro al mese). Lo ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini in una audizione alla Camera.
Ci sarà rivalutazione piena per i trattamenti fino a tre volte al minimo.
E’ quindi chiaro che per il Governo nazionale una pensione di poco superiore a 1.500 è troppo elevata, tanto che la si riduce di fatto considerando la parte dell’inflazione che non verrà compensata.
Ma la pensione è una retribuzione differita e quindi la retribuzione dovrebbe avere lo stesso trattamento sia che la si percepisca in attività di servizio che, appunto, in pensione.
Al di là di questo aspetto tecnico, si pone un problema ben più grande, per chi vuol vedere e sentire
Con questo atto di fatto il Governo riconosce che retribuzioni superiori a 1.500 euro mensili, ed ancor più superiori a 3mila euro mensili, non sono giuste
Ovviamente ciò vale solo per gli …… altri e non per loro ed i loro amici.
Loro ed i loro amici sono supergeni, stakanovisti da 48 ore al giorno che si meritano fino in fondo retribuzioni 20- 30- 40 ……volte superiori a quelle minime e, come diceva Totò, noi paghiamo…( anche per i danni che hanno procurato all’Italia) ma fine a quando?
La caccia è mestiere pericoloso in cui qualche volta il cacciatore diventa preda
Lettera firmata
 
 

6 ottobre 2013
Depuratore:  tutto sembra propendere per Cascianella…

Entrando in una fase particolarmente delicata, la questione del depuratore va monitorata costantemente senza abbassare la guarda.
Ora più che mai, a seguito della Conferenza dei Servizi di venerdì scorso. Sembrerebbe che tutte le attenzioni siano comunque riservate al solo sito di Cascianella e che solo se venisse meno questa possibilità allora saranno valutati gli altri siti. Sarebbe la conferma di quanto già da noi evidenziato all’indomani della conferenza di VAS dello scorso 20 maggio quando abbiamo affermato che già in quella sede, ovviamente non in modo ufficiale, era stata ormai presa la decisione di fare il depuratore unico per la Città di Todi a Cascianella. A distanza di tempo la situazione non è per nulla cambiata, anzi, tutt’altro.
Abbiamo il forte timore che negli ambienti dove devono essere prese in considerazione le osservazioni e le proposte di nuovi siti ci sia un elevato fermento, finalizzato ad apportare, addirittura, delle modifiche ad una normativa, in vigore da oltre 25 anni, grazie alla quale ad oggi non è possibile la costruzione del depuratore unico a Cascianella in quanto trattasi di una zona classificata A 1 del perimetro di vigilanza del Colle di Todi, e pertanto non edificabile, come riportato dal PRG del Comune di Todi. L’unica scappatoia, per coloro che da oltre un anno vogliono a tutti costi che il depuratore venga realizzato nella suddetta zona, potrebbe essere quella di provare a modificare il paragrafo “f” del comma 2 della Delibera del Consiglio Regionale dell’Umbria  n° 721 del 6 giugno 1988.
La “trasformazione” del dettato contenuto nel paragrafo, a seguito di un’eventuale “libera” interpretazione consentirebbe di far rientrare, in virtù di una grossa forzatura, anche il depuratore tra le opere possibili nelle aree A1, quando a nostro avviso un impianto di depurazione, come quello da realizzare nel territorio tuderte,  non rientra nella casistica degli interventi menzionati nel paragrafo “f” per caratteristiche, dimensioni ed entità notevolmente e completamente diverse.
Se la storia dovesse andare così,  ciò significa voler cambiare le carte quando ormai si è già nel bel mezzo del “gioco”! Ma è inevitabile domandarci:  come mai solo ora e perché nel corso della procedura di VAS non è stata valutata questa possibilità? Se la situazione si dovesse svolgere in questi termini per il sito del depuratore di Todi si arriverebbe ad una normativa pro Cascianella perché è stato deciso così da chi fin dal primo momento sta mostrando solo i muscoli.
Vigileremo sulle forzature affidandoci anche qualsiasi mezzo che possa fare chiarezza sui percorsi intrapresi o ancora da intraprendere, fiduciosi che il dibattito democratico e la volontà dei cittadini prevalga rispetto al volere politico.
Comitato per il Verde di Cappuccini
Mavimento NoCascianella
Consigliere Comunale di Todi  Mauro Giorgi

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