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Alla vigilia dell'operatività della riforma della geografia giudiziaria, il primo cittadino di Todi si rivolge con una lettera aperta alla Presidente della Regione Umbria
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"Nella giornata di domani troveranno piena attuazione i decreti legislativi 155 e 156 del 2012 e sarà operativa la riforma della geografia giudiziaria italiana.
Le scrivo per manifestare il profondo disagio dell’Amministrazione comunale, per descriverle ancora una volta la situazione paradossale che si è venuta a creare ed per portare alla Sua attenzione il disorientamento della popolazione e degli operatori di giustizia.
Nell’ultimo anno non ho mancato, insieme a molti altri colleghi sindaci, di giudicare la riforma più produttiva di disservizi che di economie ed efficientamento. Quel che si sta verificando ne è la prova. Pensare di attuare riforme nel nostro Paese prescindendo dal territorio e dalle considerazioni degli amministratori locali è operazione rischiosa e spesso sbagliata. Conosco la Sua sensibilità in argomento e per questo Le rappresento la situazione della nostra comunità a seguito dell’entrata in vigore dei decreti.
Da sabato 14 settembre la Sezione distaccata del Tribunale di Perugia a Todi sarà ufficialmente chiusa e saremo dirottati, insieme a tutti i comuni della Media Valle del Tevere, presso il Tribunale di Spoleto, con procedimenti ancora aperti di competenza del Tribunale di Perugia ed altri che partiranno presso la nuova sede. Questa è una condizione di profondo disagio, che abbiamo denunciato in questi mesi, preoccupati per le condizioni di accesso ai servizi dei cittadini e per le condizioni di lavoro di operatori di giustizia e Forze dell’Ordine. Negli uffici tuderti non ci sarà più personale in servizio. A dimostrazione delle errate scelte compiute per la Media Valle del Tevere, basti considerare che nessun operatore fino ad oggi presente negli uffici di Todi ha scelto Spoleto come sede di lavoro dal 14 settembre in poi, scegliendo invece Perugia e Terni.
In questi giorni sono stati prelevati dagli uffici armadi ed altro materiale in transito verso Perugia e Spoleto. È rimasto, invece, in giacenza, presso i locali del prestigioso Palazzo dei Priori, in Piazza del Popolo, l’archivio civile, con migliaia di fascicoli. Non si capisce a quale titolo il Comune di Todi dovrebbe mantenere questo archivio, chi ne garantisce la custodia e ne regolamenta l’accesso, chi indennizza il Comune stesso per l’utilizzo dei locali, finora concessi in virtù di un servizio reso alla comunità ed alla luce di un principio di prossimità.
Già da tempo avevamo dato la nostra piena disponibilità per una possibile e corretta applicazione dell’art. 8 del decreto legislativo 155. Nei giorni scorsi abbiamo persino aggiunto, insieme agli altri sindaci umbri interessati, la possibilità di mettere a disposizione senza oneri, nella fase di passaggio, i locali già occupati dalle sezioni distaccate. Ci risulta, invece, che, stante l’indisponibilità di locali nelle nuove sedi, i tribunali accorpanti stiano procedendo a locazioni, persino a titolo oneroso, senza essere ancora nelle condizioni di piena operatività. Valutazioni dei soggetti preposti nel nostro caso, delle quali non si comprendono utilmente le ragioni, hanno portato alla mancata applicazione dello stesso articolo 8, diversamente da quanto disposto in molti altri casi nel Paese. Giova al riguardo sottolineare quanto palesato nel proprio intervento dal Guardasigilli Annamaria Cancellieri al Senato della Repubblica, nella seduta di ieri, 11 settembre 2013: “sono pienamente consapevole che una riforma di queste proporzioni, specialmente in fase di avvio, impone di affrontare non poche difficoltà organizzative per superare le quali si è fatto ricorso, in numerosi casi, allo strumento previsto dall’art. 8 del decreto legislativo n. 155.”
Lo stesso Ministro ha aggiunto: “Siamo, dunque, tutti insieme chiamati ad affrontare l’avvio della riforma con spirito costruttivo e lealtà istituzionale, procedendo in corso d’opera al monitoraggio della situazione, per valutare nel prossimo futuro l’eventuale necessità di interventi correttivi entro i termini previsti dalla delega. Per questo abbiamo già predisposto, nelle sue linee essenziali, un primo intervento correttivo, con alcune norme organizzative e processuali che renderanno ancor più fluida la fase di avvio della riforma, mentre adotteremo subito dopo anche un secondo decreto correttivo, per apportare alcune modifiche dell’assetto territoriale dei nuovi tribunali, così recependo alcune delle segnalazioni provenienti sia da quest’aula che dai territori.”
Ritengo, quindi, di aver contribuito in questo modo, al “monitoraggio della situazione”, con “spirito costruttivo e lealtà istituzionale”, nel chiaro intento di dare piena attuazione alla riforma, pur permanendo riserve e perplessità, ma, allo stesso tempo, di limitare quanto più possibile i disagi per la nostra comunità locale, che con la perdita della propria Sezione distaccata porta al Paese un significativo contributo e sacrificio.
Per il superamento dei disagi e dei disservizi oggi presenti, ritengo, pertanto, necessario che si valuti nel nostro caso l’individuazione di una fase di transizione, con il ricorso al citato art. 8 del decreto 155 e sollecito nuovamente l’inserimento, nel decreto correttivo richiamato dal Ministro Cancellieri, della modifica di accorpamento del territorio della Media Valle del Tevere, portando la sede nella naturale collocazione di Perugia, considerate le notevole difficoltà di collegamento oggi presenti e già evidenziate nelle precedenti comunicazioni inviate a Lei ed al Ministro di Giustizia".

Carlo Rossini  – Sindaco di Todi

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