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Gli avvocati tuderti ribadiscono ai colleghi spoletini di aver anteposto all'avere una “sede ben organizzata” in cui “si conta di più che nella periferia perugina”, quello delle forze dell'ordine e dei cittadini a poter raggiungere con facilità la sede giudiziaria
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Cari Colleghi ,
preso atto dell’articolo apparso in data odierna (1 settembre n.d.r) sul quotidiano on line umbro Tam Tam, ci ha sorpreso non poco il Vostro interessamento alle sorti di noi poveri professionisti della periferia umbra (che sia periferia di Spoleto o di Perugia) tenuto conto che le nostre richieste di incontro erano state in passato del tutto disattese.

A parte questo particolare che evidentemente a nessuno può interessare, quanto riportato nell’articolo in commento ci sembra un tentativo disperato di convincere non noi, ma evidentemente qualcuno che conta un po’ di più, sulla bontà dell’accorpamento dei territori della Media Valle del Tevere a Spoleto, dopo che da più parti, Istituzioni comprese, è stata riconosciuta la fondatezza delle ragioni da noi rappresentate.

Nel merito della questione ricordiamo ai Colleghi spoletini che la logica dei numeri non giustifica quasi mai scelte razionali e che la legge delega impone, per decidere gli accorpamenti, di tener conto dei collegamenti infrastruttura e delle specificità territoriali.

Inoltre il bacino di utenza del Tribunale di Perugia non può essere una valida ragione per accorpare Todi a Spoleto, tenuto conto del fatto che secondo i criteri fissati dal Governo ogni Tribunale dovrebbe avere almeno un bacino di utenza di 250.000 abitanti mentre Terni e Spoleto sono destinati a rimanere tribunali sottodimensionati anche accorpando la Media Valle del Tevere.

Certo non è facile pensare che un gruppo di avvocati si siano fatti carico di sostenere gli interessi della gente più che quelli della categoria, che abbiano cioè anteposto al proprio interesse di avere una “sede ben organizzata” in cui “si conta di più che nella periferia perugina”, l’interesse del cittadino a poter raggiungere con facilità il proprio Giudice o quello delle forze dell’ordine che allo stesso modo hanno bisogno di una sede giudiziaria facilmente raggiungibile.

Ed invece questo è avvenuto in quella “periferia” denominata Media Valle del Tevere, in cui un gruppo coeso di professionisti hanno dedicato il proprio tempo e le proprie energie a difesa di un interesse collettivo, non di categoria, e questo è stato apprezzato dalla gente come dimostrano le oltre mille sottoscrizioni che sono state raccolte in Piazza a Todi.

Per questo giudichiamo biasimevole l’ennesimo inutile tentativo di seminare zizzania tra gli avvocati tuderti che da oltre un anno e mezzo hanno dimostrato unità di intenti e determinazione negli obiettivi da raggiungere.
Ma poiché l’interesse perseguito non è quello di categoria, l’opinione di qualche professionista appare allo stato del tutto irrilevante.
Comunque andrà a finire questa vicenda, la risposta della Gente comune ci ha convinti che stiamo facendo la cosa giusta.

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