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I giovani profughi a Marsciano, saranno ospitati in via Marconi, in appartamenti messi a disposizione dalla cooperativa Case per Lavoratori. A Todi saranno ospitati dall’Istituto Crispolti in cui, oltre alle 15 accolte a regime, con la nuova emergenza sono arrivate altre 6 persone. 
profughi
A seguito della nuova ondata di profughi dal sud del mondo che sono arrivati sulle coste italiane nelle ultime settimane, il Governo ha sollecitato il Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) per garantire su tutto il territorio nazionale l’accoglienza necessaria. Hanno risposto all’appello il Comune di Marsciano mettendo a disposizione, in collaborazione con l’Arci Territoriale di Perugia, 10 posti e quello di  Todi dove i richiedenti asilo e profughi sono ospitati dall’Istituto Crispolti in cui, oltre alle 15 accolte a regime, con la nuova emergenza sono arrivate altre 6 persone
Dopo l’esperienza legata all’emergenza Nord Africa con l’accoglienza di 10 profughi tra l’agosto 2011 e il febbraio 2013, Marsciano si appresta questa volta ad ospitare altri 10 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni provenienti dal Gambia, piccolo Paese dell’Africa occidentale. 
 
I giovani profughi, arrivati in questi giorni a Marsciano, saranno ospitati in via Marconi, in appartamenti messi a disposizione dalla cooperativa Case per Lavoratori. La loro permanenza nella comunità di Marsciano avrà una durata di almeno 6 mesi, con una possibilità di proroga.
Un inserimento proficuo nella comunità che li ospita – afferma Franco Calzini, presidente dell’Arci Territoriale di Perugia – è, infatti, uno degli obiettivi del progetto di accoglienza al quale si dedicheranno le due operatrici professionali messe a disposizione dall’Arci, che seguiranno e monitoreranno i 10 ospiti.
Ai ragazzi verrà, innanzitutto, fatto un corso base di lingua italiana e successivamente saranno coinvolti in attività formative, didattiche e nello svolgimento di lavori socialmente utili in collaborazione con Enti e associazioni”. 

Nell’interesse dei giovani ed ad evitare che si alimentino sentimenti xenofobi se non razzisti, facili in un momento difficile dell’economia come questo, è necessario che l’ultima fase del progetto inizi al più presto e soprattutto che i profughi non siano visti ciondolare in giro e magari a far la questua davanti ai supermercati

 

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