Condividi su facebook
Condividi su twitter
30 giugno 2013
Il presidente di Ac Umbria sull’ubriaco contro mano sul raccordo

Poteva verificarsi una strage.
Si è trattato di un episodio di una gravità inaudita, che deve far riflettere. Ovviamente una persona in quelle condizioni non avrebbe mai dovuto mettersi alla guida, perché era troppo pericoloso per sé e per gli altri, tanto da aver imboccato una strada in senso contrario senza rendersene conto. “
Ma io non credo che di fronte a un fatto come questo la responsabilità sia solo del singolo. Questo ennesimo accadimento rimanda al più generale problema dei giovani che si mettono al volante, ubriachi, per esempio, dopo essere usciti dai locali notturni.
Tutta la collettività, in questi casi, dovrebbe prestare maggiore attenzione, gli amici non dovrebbero consentire di guidare a chi non ne è in condizione, gestori, barman o buttafuori dovrebbero scoraggiare l’abuso d’alcool o allertare chi di dovere nel caso in cui si accorgano che delle persone ubriache stanno lasciando il locale alla guida di una vettura.
Forse dovrebbe nascere la figura del ‘butta dentro’ che nel momento in cui si accorga dello stato di alterazione di un avventore del locale intervenga prima che questo si metta alla guida. 
Ci vuole più senso civico da parte di tutti, non è possibile invocare sempre l’intervento delle pattuglie di polizia che devono, certo, vigilare sulle strade, ma che non si può pretendere siano presenti in ogni occasione a scongiurare il peggio.  
Ruggero Campi- presidente automobil club dell’Umbria


30 giugno 2013
Depuratore Todi : il Comitato in guardia sta

Il silenzio di questi ultimi giorni non significa che stiamo abbassando la guardia. Tutt’altro! Vista la totale chiusura da parte dell’Amministrazione comunale sull’ormai delicato argomento, con grande impegno abbiamo dedicato il tempo  ad incontrare i vari soggetti coinvolti nella definizione del sito all’interno della Fornace Toppetti. In particolare, abbiamo ottenuto un colloquio con la proprietà della Fornace, durante il quale abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla realizzazione del depuratore all’interno dell’attività laterizia per gli stessi motivi per cui già abbiamo detto di no al sito della Cascianella in quanto entrambi troppo vicini al quartiere residenziale “Europa” e troppo costosi in termini di gestione e manutenzione, senza dimenticare che esiste da oltre un anno il sito di “Camagna”.
Abbiamo avuto la conferma dei ripetuti contatti di alcuni vecchi politici e amministratori tuderti con la proprietà che si è resa disponibile a valutare, fermo restando che il suo unico interesse non è ottenere l’impianto di depurazione ma l’attività produttiva dei laterizi. Ci auguriamo che quei “contatti” non siano vere e proprie pressioni politiche che possano condizionare la proprietà della fornace nella sua vera attività.
Pertanto non vorremmo che le azioni insistenti da parte di quella politica possano compromettere l’immagine di un’azienda così importante per la città di Todi, nonché l’equilibrata convivenza con il quartiere sovrastante.
Certo è che la nostra protesta continuerà nelle forme e nei modi che riterremo giusti per il nostro senso di responsabilità, qualora l’Amministrazione Comunale continuasse a ritenere il sito della Fornace l’unico valido per la realizzazione del nuovo impianto centralizzato di depurazione, nonostante che un intero quartiere sia contrario e non reso partecipe alla decisione.
Sul fronte degli organi competenti nel processo decisionale abbiamo inoltrato richiesta di incontro ad ATI 2 Umbria, Umbra Acque e all’Assessore Regionale Rometti, che ancora non hanno risposto. Contestualmente nostri tecnici stanno elaborando una relazione dettagliata sui siti di Porchiano, Osteriaccia, Camagna, Cascianella e Fornace Toppetti.
Può sembrare una presunzione: fin dall’inizio la nostra battaglia ha l’obiettivo di riavvicinare la politica e le istituzioni ai cittadini per una democrazia partecipativa non solo enunciata nei programmi elettorali ma concreta e disinteressata. Basta con la tutela degli interessi di qualcuno a discapito di un’intera città, dei suoi cittadini e di una azienda produttiva con i suoi lavoratori!
Comitato per il Verde di Cappuccini – Antonio Padovani; Consigliere Comunale di Todi – Mauro Giorgi

29 giugno 2013

Le acque di Santa Maria in Pantano
La Chiesa di Santa Maria in Pantano è stata costruita dai Benedettini al centro di un’area ricca di acque utilizzate anche per uso potabile e nel vigente Piano Regolatore del Comune di Massa Martana ha destinazioni naturalistiche con i relativi vincoli e tutele.
Anche per questi motivi la rigorosa tutela della qualità delle acque dell’ampia falda che si estende per tutta l’area pianeggiante posta intorno alla Chiesa è un’esigenza primaria, anche perché lungo le affossature delle cosiddette "prese" è presente un ecosistema vegetale particolarmente sensibile agli inquinanti.
In quest’area e a monte di essa sono presenti insediamenti residenziali che, data la mancanza di una rete fognaria pubblica, devono necessariamente scaricare i reflui delle loro fognature nel terreno con percolazione nella falda sottostante.
Questi reflui, anche se sottoposti a depurazione fisica e biologica, contengono residui inquinanti che sgrondano nella falda idrica e alterano la qualità delle acque, utilizzate anche per uso potabile, e pertanto l’Amministrazione Comunale deve studiare un sistema fognario pubblico di raccolta e depurazione comune degli scarichi privati, impianto adeguato alla qualità dei reflui, studio da sottoporre agli organi provinciali e regionali competenti per avviarne in tempo breve la realizzazione.
Il "pantano" di Santa Maria di Massa Martana è una risorsa naturale preziosa, salvaguardata fino ad oggi dalle generazioni passate e da conservare per le generazioni future.
Renato Domenico Orsini

28 giugno 2013
Unione dei Comuni: Serafini A. dice no

Giovedi pomeriggio, è stata convocata la Commissione consiliare per la approvazione dello Statuto della neonata Unione dei Comuni.
Alla base della scelta c’è la applicazione della legge regionale che ha Istituito questi altri carrozzoni, che comporteranno nuove spese e nuovi sprechi.
All’epoca della legge (due anni fa) avevamo messo in guardia dall’esito infausto che le Unioni avrebbero avuto.
La realtà ha superato, purtroppo, le nostre paure ed i nostri timori.
Ed infatti, prima ancora di specificare quali siano le competenze e i servizi che, nel dettaglio, andranno ad erogare, la Regione, con in testa la nostra concittadina Catiuscia Marini, ha già raggiunto una intesa con i Sindacati per assorbire tutti quanti i 240 impiegati delle ex comunità montane.
E così, con un colpo solo, il bluff della politica regionale, delle finte riforme, degli atteggiamenti gattopardeschi dove tutto cambia per non cambiare niente è venuto al pettine.
Le unioni dei comuni avranno il principale scopo di continuare a garantire stipendio e cadrega ai dipendenti degli enti dismessi.
E così, niente riduzione di spesa, niente ottimizzazione delle risorse, ma soltanto la garanzia agli amici e agli amici degli amici.
Con che faccia si possa portare in Consiglio Comunale un obbrobrio del genere è davvero un mistero.
Una amministrazione che si è distinta soltanto per l’assoluto immobilismo, per il nulla delle realizzazioni e per le chiacchiere perse al vento, continua a perseguire gli obiettivi contro i quali ci eravamo battuti e continueremo a batterci: l’utilizzo dei fondi pubblici per garantire clientele e posti di lavoro.
Il tutto in barba a chi, lontano dai centri di potere, si ritrova a dover fare i conti con le bollette da pagare, con le scadenze che incombono, con le aziende che licenziano e con lo spettro della miseria dietro l’angolo.
Il Sindaco e la sua abborracciata maggioranza, in ogni caso, non si curano di tutte le preoccupazioni del popolo.
Per loro (e per i loro amici) lo stipendio arriva puntuale al 27.
Il PDL di Todi si batterà fino alla fine per impedire una simile porcheria e per dare una voce di speranza ai giovani e meno giovani, che non se la sentono più di avallare lo scempio del denaro pubblico e le politiche di clientela di questa nostra martoriata regione.
Dottor Antonio Serafini PDL Todi


23 giugno 2013
Acciaierie Terni: un commissario per salvarle

Con una liturgia semplice ed efficace,degna del nuovo corso di papa Francesco,  il Vescovo di Terni ha fatto sentire la sua voce nella questione AST. Questione che affligge l’intera città e la regione Umbria, che come una ‘bella addormentata’ che  improvvisamente si risveglia ha cominciato a prendere consapevolezza del rischio della distruzione di un suo gioiello, le acciaierie di Terni, una ventina anni fa cedute per quasi niente al capitale straniero ( due quarti ceduti da Falck e a Riva pochi mesi dopo e  dopo qualche anno l’altro quarto di Agarini). 
La multinazionale straniera ha capitalizzato al massimo quello che poteva capitalizzare, ha impoverito non solo Terni ma l’Italia tutta chiudendo Titania, Magnetico, diversi siti di distribuzione dell’acciaio in diverse città d’Italia e lo stabilimento di Torino. Degli impianti di questo sito, tristemente famoso per la morte di sette nostri colleghi, ne ha portato a Terni una parte, operazione che in questi tempi di sovraccapacità produttiva europea non ha portato grande fortuna. …..
Dalle parole del vescovo, analisi profonde che prendono spunto dagli insegnamenti del papa operaio, Giovanni Paolo secondo detto Magno, pellegrino nella città di Terni nel lontano 1981. Un pellegrinaggio che cominciò dal campo sportivo della Terninoss, adesso un parcheggio adibito anche a centrale fotovoltaica,  e proseguì con la visita dell’ acciaieria “Terni” e della città in un indimenticabile  19 Marzo, festa di San Giuseppe, per eccellenza il santo del lavoro. Il papa magno intuì prima di tutti che la caduta del muro di Berlino, se da un lato liberava dal giogo dell’oppressione comunista,  i popoli dell’est, dall’altra avrebbe creato molti problemi all’economia globale, problemi su cui si doveva cominciare a lavorare fin da subito e che invece non sono stati affrontati in nome del libero mercato che  segue solo le logiche del profitto e non del bene comune……
Delocalizzazione, deindustrializzazione, decrescita sono questi ‘DE’ che la politica dovrebbe affrontare, inventando percorsi nuovi come il secolo scorso si fece in Italia alla fine del conflitto mondiale……
La manifestazione di Terni di qualche giorno fa, ma più ancora la precedente assemblea interna di fabbrica, di cui i media non hanno potuto parlare molto, hanno segnato una svolta, la bella addormentata pare si cominci a svegliare e qualcuno che prima negava comincia a sparare cifre sugli esuberi. Ma allora perché non si cominciano ad aprire dei tavoli al ministero del lavoro per gestirli? O si vuole rincorrere questi eventuali esuberi creando una classe peggiore degli esodati, gli esiliati?…
Un ringraziamento profondo comunque va fatto a sindaco e presidente provincia di Terni e al presidente della regione Umbria, per la loro ferma lettera ad Almunia, in cui finalmente si guarda ad Outokumpu, a quel famoso piano A (Terni_Tornio come l’ho chiamato durante il mio intervento in assemblea pur rischiando di non essere capito da qualcuno che incolpevolmente non sa  che Tornio, a due passi dal polo nord, è la sede dell’Outokumpu) in cui si pensava di produrre tanto di quell’acciaio ferritico che non si sapeva nemmeno se lo stabilimento di Terni sarebbe stato in grado di sopportare i ritmi di una cosi abbondante produzione. E’ vero avrebbe dovuto farlo anche il governo, ma può ancora farlo, magari, come, sostengo da mesi, nominando un commissario straordinario per la siderurgia italiana, con un personaggio che abbia un gran peso politico in Europa.
Non importa che sia di CDX o di Centro o di CSX che si chiami Gianni Letta, Franco Frattini o Romano Prodi. Quest’ultimo , se nominato,  potrebbe avere l’occasione di riparare alle conseguenze di un suo peccato di gioventù. …
Occorre un personaggio di questo calibro che di fronte ad Almunia e ai burocrati dell’Europa  possa parlare con molta più autorevolezza di certi Carneadi come taluni consiglieri che hanno accompagnato a Strasburgo il nostro sindaco, che con tutta la loro buona volontà, non possono né sapere, né tanto meno influire positivamente sulle decisioni che in Europa sono state prese o si devono ancora prendere (o peggio ancora “non prendere” lasciandoci morire di una lenta agonia) sul futuro di questa città.
Claudio Pace 
Blogger  Consigliere gruppo consiliare PDL della prima Circoscrizione Terni Est nel cui territorio è sito lo stabilimento delle acciaierie di cui è dipendente.


23 giugno 2013
Ancora raccolta rifiuti: dove finiscono i milioni ricavabili dalla differenziata?

Dopo aver analizzato i numeri della raccolta differenziata mi permetto di fare un’analisi su un quesito mai risolto nonostante le continue richieste anche di persona in incontri ufficiali. Parlo dei contributi CONAI ovvero di quelle somma che dovrebbero entrare al gestore, all’ATI, ai Comuni secondo accordi presi. Queste somme non compaiono mai in nessun resoconto contabile. Ho sempre chiesto: “E’ possibile conoscere quanto si ricava dalla vendita dei materiali riciclabili e come tali somme vengono utilizzate?”. Nessuna risposta. Allora ho pensato di fare due conti. So già che mi si contesterà che i calcoli sono imprecisi (è naturale non ho elementi oggettivi forniti da chi di dovere) e tutta una serie di critiche. A me interessa mettere in risalto l’ordine di grandezza di cui stiamo parlando e vedrete che riducendo tali numeri del 20,30,40 persino del 50% (secondo la qualità dei materiali) c’è da porsi molte domande.
I prezzi, iva esclusa, di vendita presi in esame sono su base CONAI i seguenti:
Carta: 28,13 euro/tonn
Cartone: 93,09 euro/tonn.
Vetro: 35,17 euro/tonn
Plastica: 285,90 euro/tonn
Acciaio: 85,07 euro/tonn
Alluminio: 434,77 euro/tonn
Nei calcoli le quantità della carta e cartone e dell’acciaio e alluminio sono stimate in quanto racchiuse nelle voci generiche (carta e cartone) e (Metalli) e sono stimati a 800.000 euro (totali) i costi di selezione dei materiali.
Ricavi stimati CONAI per ATI:
ATI 1 > 1.008.119,46 euro
ATI 2 > 3.961.365,48 euro
ATI 3 > 1.152.690,44 euro
ATI 4 > 1.475.330,16 euro
Totale Umbria > 7.717.876,52 euro
 Come richiamato prima fossero anche la metà dove sono? Come sono utilizzati?
 Maurizio Pierdomenico

22 giugno 2013
Raccolta rifiuti: balletto di cifre sulla differenziata

Durante un incontro con il sindaco Wladimiro Boccali, presidente ATI2, per discutere di tariffe e prezzi dei servizi, in qualità di presidente provinciale Lega Consumatori Perugia sono venuto in possesso di un documento della Regione Umbria “Presentazione dei dati di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti dellanno 2012 (è scritto cosi)”.
Seppur sintetico il documento ha rivelato un passaggio interessante.
I dati si riferiscono ai 4 ATI complessivi.
A pag 7 si legge: “ Nel 2012 le frazioni di rifiuti urbani e assimiliati conferite in discarica sono risultate pari a circa 330.000 tonnellate (compresi gli scarti provenienti dai processi di avvio a recupero della raccolta differenziata)…..”
Ciò significa che, come recita a pag. 6, sono stati raccolti in modo indifferenziato 281.520 tonnellate di rifiuti e portati in discarica circa 330.000 ovvero 48.480 tonnellate in più. Da dove provengono? Sicuramente una parte dagli scarti dei pannolini nell’organico, un’altra parte dagli scarti del multi materiale (plastica, metallo e vetro).
Al di là dei calcoli ciò significa che dalla raccolta differenziata dichiarata 221.832 tonnellate sono state scartate 48.480 tonnellate portate in discarica (perchè non buone) apri ad un 21%.
Semplificando, secondo i dati forniti.
Produzione rifiuti: 504.352 tonnellate
Raccolta differenziata: 221.832 tonnellate pari a 43,98%
Raccolta indifferenziata: 285.520 tonnellate
In realtà in discarico ne sono andati, come evidenziato prima, 330.000.
Allora i conti, forse, dovrebbero essere:
Produzione rifiuti: 504.352 tonnellate
Raccolta differenziata: 221.832 tonnellate – 48.840 = 172,992 pari a 34,30%
Raccolta indifferenziata: 285.520 + 48.840 = 330.000 tonnellate
Certo che il valore dichiarato è quello del RACCOLTO differenziato. In teoria potremmo raccogliere anche il 90% e poi scartarne il 60% da portare in discarica perchè non buono.
Noi paghiamo la raccolta differenziata ma i 48.840 in più in discarica (doppia spesa) chi li paga?
Infine vorrei informare che l’ATI2 è stato sanzionato per 63.299 euro per mancato raggiungimento nel 2012 del 65% di raccolta differenziata, per carità cifre modeste ma immaginate chi le pagherà? E chi ci dirà se tali sanzioni applicate ai cittadini (perchè saremo noi a pagarle) saranno distribuite equamente? Qui potrete trovare anche una chiave di lettura sui numeri della raccolta differenziata.
Maurizio Pierdomenico
 

22 giugno 2013
Aria Nuova  sull’IMU

Il Sindaco Rossini  e  la sua maggioranza …nella seduta del consiglio  comunale del 14 giugno 2013 hanno  bocciato la proposta di Aria nuova per Todi sulla rimodulazione dell’ imu 2013 che prevedeva  un consistente risparmio alle imprese e  una riduzione significativa per gli  immobili   concessi ad uso gratuito  ai  figli. … un  vergognoso  atteggiamento  che l’attuale  amministrazione Rossini  riserva ai cittadini
E meno male che all’atto dell’insediamento dello scorso anno il sindaco Rossini parlò di partecipazione, di condivisione, di attenzione alla minoranza e delle loro proposte. La scorsa settimana è andata in scena una macabra scenetta di “prepotenti del quartierino” che ha visto come protagonista la maggioranza di governo, maggioranza che ricordiamo all’interno del proprio programma di governo sbandierava ai 4 venti una rimodulazione dell’imposta IMU. Di fronte ai fatti ancora una volta la maggioranza consiliare ha tirato il sasso e nascosto la mano, in ballo nel Consiglio Comunale di venerdì scorso vi era la possibilità di rimodulare l’Imu su proposta del consigliere comunale di Aria Nuova per Todi Claudio Serafini, non solo la maggioranza non ha proposto alcuna modifica a tale Ordine del giorno,  ha bocciato integralmente tutta la proposta presentata con la scusa di non conoscere gli effetti in termini di minor gettito che la rimodulazione IMU avrebbe comportato. Le ennesime falsità, stavolta sconvolgenti, basti pensare che nell’ultima conferenza dei capigruppo, riemerge una frase messa a verbale e poi firmata da parte del Presidente del Consiglio Comunale che dopo le lodi di maggioranza e minoranza si era detto disponibile a sondare gli uffici comunali per percepire le conseguenze economiche che tale rimodulazione avrebbe comportato. Detto ciò pare di capire che tale azione da parte di Francesco Alvi non vi sia stata. Passando al contenuto della proposta avanzata da Serafini Claudio, emergono dati importanti, basti pensare che erano state avanzate proposte per una rimodulazione IMU a favore delle fasce più disagiate, ad esempio avrebbe comportato una diminuzione di imposta a favore degli immobili concessi ad uso gratuito ai figli, diminuzioni anche per edifici locati con contratti a canone concordato ed edifici adibiti ad uso commerciale e produttivo. Rimango profondamente deluso da come l’Amministrazione Rossini stia conducendo il proprio operato, è vergognoso vedere con quale faccia tosta la maggioranza abbia avuto il coraggio di bocciare tale proposta dopo averla più volte lodata ed addirittura presentata all’interno del proprio programma di governo. Sono inorridito ma al tempo stesso più volenteroso di smascherare le innumerevoli inefficienze della Giunta Rossini che stanno conducendo la città di Todi al baratro
Capogruppo Consiliare della  lista Aria nuova per Todi  Claudio Serafini

21 giugno 2013
Stalla di Casalina, le preoccupazioni dei sindacati

Le OO.SS di categoria Flai – Cgil  Fai – Cisl e Uila – Uil dell’Umbria e tutto il personale dipendente della FONDAZIONE PER L’ISTRUZIONE AGRARIA di Perugia, sono profondamente preoccupati per il futuro dell’azienda, ma in modo particolare per il destino della stalla delle bovine da latte di Casalina.
Infatti, da qualche mese sono venuti a conoscenza di una trattativa aperta tra la fondazione agraria e un imprenditore zootecnico locale per la stipula di un contratto di affitto della stalla per la produzione del latte, intenzione confermata anche dalla stessa fondazione in un recente incontro .
Considerato che i giorni trascorrono inesorabili e il silenzio regna sovrano, tale atteggiamento non fa altro che aumentare le nostre preoccupazioni rispetto al futuro della famosa stalla di Casalina, che in un passato non tanto remoto ha ottenuto riconoscimenti importanti sia per quanto riguarda l’eccellente qualità del latte, sia per la genealogia delle bovine da latte .
Il sindacato chiede che questo patrimonio, frutto di un lavoro portato avanti da molti anni, non vada disperso, ma soprattutto che non si vada ad impoverire ulteriormente l’azienda e di conseguenza i lavoratori occupati, che in questi ultimi anni sono stati gli unici a fare grandi sacrifici per garantire l’operatività.
Questa situazione andrebbe a creare un grave danno anche all’intera filiera lattiero – casearia umbra, in quanto la Fondazione è socia della cooperativa GRIFO LATTE  ed è tra le prime conferitrici in termini di volumi produttivi.
Non vorremmo che dietro tutto questo silenzio e dietro l’indisponibilità ad un confronto si nascondano idee che erano balenate circa un anno fa, riguardo allo smantellamento dell’intera struttura zootecnica.
Su questa posizione il sindacato esprime la più netta e totale contrarietà e attuerà tutte le iniziative possibili per scongiurare tale pericolo .
Chiediamo alla fondazione agraria di convocare subito un tavolo di trattativa con la presenza anche dell’imprenditore interessato all’affitto, invitando l’azienda a non assumere decisioni affrettate che possano impoverire ulteriormente la stessa.
Segreterie regionali  Flai – Cgil  Fai – Cisl   Uila – Uil

17 giugno 2013
Rimodulazione delle aliquote IMU e dell’addizionale Irpef, la replica

Un noto proverbio recita che “al peggio non vi è mai fine!”. Di sicuro quello che oggi si è visto in Consiglio Comunale però è stata una delle pagine più brutte mai viste nella storia della Città di Todi.
Protagonista assoluto, in peggio ovviamente, il sempre più incredibile Sindaco Rossini ed il fedele Vice Pipistrelli i quali alla proposta dell’ordine del giorno avanzata da ARIA Nuova per Todi e sottoscritta dal PDL, riguardante la rimodulazione e revisione delle aliquote IMU, si sono arroccati su posizioni incomprensibili manovrando i fedeli consiglieri di maggioranza e portandoli a chiudere qualsiasi forma di dialogo con l’opposizione. Risultato? La bocciatura di un documento col quale si voleva avviare un percorso condiviso volto ad affermare il principio fondamentale che la tassazione della prima casa è un grave problema di tutti i cittadini e che la riduzione dell’IMU avrebbe dovuto essere un impegno senza alcuna coloritura politica ma una necessità improrogabile ed imprescindibile per tutti

Non sono valse le ampie aperture del PDL e di tutta l’opposizione a ragionare sulla riduzione della tassazione e delle relative forme di compensazione al bilancio. Non è valso a nulla il buon senso e la ragionevolezza. Niente di niente. Quella che ha prevalso su ogni logica è stata quella politica che tutti credevamo fosse oramai morta e sepolta da tempo. Quella politica di un Partito Democratico che a livello nazionale ha capito che la tassazione degli immobili è un danno ai cittadini ed alle imprese e che a Todi, con Rossini, evidentemente, non ha ancora ben capito quale sia il suo ruolo politico. In compenso il Sindaco rassicura i cittadini sul fatto che stà lavorando alacremente per ridurre le tasse a tutti i Tuderti. Se questi sono i presupposti…. in bocca al lupo…. ovviamente a tutti i cittadini di Todi.
Pdl Todi

17 giugno 2013
Depuratore Todi: non solo dove………

Il comunicato dell’Amministrazione comincia con "…la localizzazione del nuovo depuratore continua ad alimentare il dibattito cittadino".
Non è esatto: non ci può essere alcun dibattito serio se chi vorrebbe partecipare ad esso non ha tutti gli elementi per farsi un’idea chiara.
Quello che è possibile in assenza di informazioni è la chiacchiera o peggio il chiacchiericcio. Fino a ieri l’Amministrazione non ha certo favorito il dibattito, ma ha al contrario alimentato il chiacchiericcio. E’ stato una scelta o un fatto casuale?
Secondo noi, se non si fossero mossi con forza i cittadini (sia tramite comitati, sia con iniziative politiche come quella di un Consigliere comunale di maggioranza, sia con comunicati come quello del Movimento 5 Stelle) l’Amministrazione avrebbe continuato a snobbare tutti.
Comunque, meglio tardi che mai.
Però ci sono due aspetti preoccupanti da evidenziare nel comunicato.
Il passaggio "nessuno pensi di rappresentare meglio i cittadini dell’istituzione preposta" è una frase priva di senso: qui non si tratta di "rappresentare" (chi mai vuole mettere in dubbio che il Comune rappresenti gli interessi generali?) ma di "decidere" (e ogni decisione, si sa, può fare contenti alcuni e scontenti altri, è normale). Il problema è mettere in condizione i cittadini di capire e giudicare se la decisione viene presa in modo lineare e trasparente. E secondo noi aver fatto questo comunicato a metà giugno invece che molti mesi fa, quando cominciarono le voci e le preoccupazioni, la dice lunga.
Poi dire che "a breve l’Amministrazione comunale organizzerà un incontro per informare la cittadinanza" vuol dire che in questa riunione verranno comunicate le decisioni prese o si dibatterà sulle decisioni da prendere? Perché la sostanza cambia, e di molto. Se, come è scritto in un passaggio relativo alla procedura VAS " i soggetti invitati potranno presentare osservazioni fino al 27 Giugno" , l’incontro pubblico con la cittadinanza, che presumibilmente si farà dopo tale data, non servirà a molto.
Nessuno dubita che le intenzioni dell’Amministrazione siano buone e che i comportamenti siano trasparenti, che non ci siano "ipotesi precostituite", ma a volte il diavolo è nei particolari.
Ci sono infatti alcuni piccolo dettagli curiosi riguardo alla fornace:
– una domanda interessante, cui speriamo il Sindaco voglia rispondere, visto che è stato lui a proporre quel sito: da chi è partita l’iniziativa? La trasparenza sarà tale da illustrarci nei dettagli se la Proprietà della fornace ha protocollato una proposta specifica (se, in sostanza, è lei a volersi generosamente sacrificare insediando il depuratore nei propri terreni) o se l’ispirazione sia venuta a qualche personaggio illuminato, magari in una notte insonne a seguito di disturbi digestivi causati da una cena a base di cinghiale?
– la seconda domanda viene evocata dai pettegolezzi da bar e quindi va presa per il suo giusto valore (ma se necessario la Magistratura ordinaria, la Corte dei Conti, il Ministero dell’Ambiente, verranno adeguatamente sollecitati al momento opportuno): è possibile che per realizzare il depuratore verrà fatto uno sbancamento notevole? Di che natura è il materiale risultante? Sarà un rifiuto da smaltire? Dove andrà a finire? La proprietà della fornace riporterà un danno (come tutti i comuni mortali nel cui giardino viene realizzato un merdaio) che verrà risarcito? O ne avrà invece un beneficio? E’ possibile che la fornace si ritrovi ad avere, bella e pronta, della preziosa argilla, proprio quando le riserve naturali della propria cava si vanno inesorabilmente esaurendo? In sostanza, non è che andiamo a fare un depuratore in quel sito solo perché la Fornace non potrebbe avere mai l’autorizzazione ad aprire una nuova cava?
– la terza domanda è la seguente: ma non è la stessa fornace che anni fa, col problema dei fumi, suscitò grandi polemiche, tanto che se non ricordiamo male il Comitato di Cappuccini nacque proprio per questo? Non è la stessa che "risarcì" i cittadini del quartiere Europa con un parco giochi? Se in una zona già di per sé controversa, con un’attività potenzialmente rischiosa, aggiungiamo un depuratore, potrebbe venire fuori negli anni uno scenario preoccupante: chi ci garantisce che in futuro, magari cambiando le leggi, non si possano smaltire i fanghi del depuratore nel forno della fornace, facendolo diventare di fatto un inceneritore?
Su un tema come questo l’amministrazione non deve subire influenze dei politicanti nostrani che giocano a dividere noi cittadini col facile ritornello "se quelli dell’altra parte dicono di no, voi dovete per forza dire di sì".
Non possono né devono esistere una salute di destra e una di sinistra. Pensiamo esclusivamente al bene delle nostre famiglie e dei nostri figli.Mostriamoci uniti, almeno questa volta. Il tema è serio, e deve restare al di sopra e al di fuori degli schieramenti. Se non vogliamo continuare ad essere considerati cittadini di serie B

Tuderti Cinque Stelle


14 giugno 2013
Rimodulazione delle aliquote IMU e dell’addizionale Irpef

L’amministrazione comunale esprime rammarico per il comportamento dell’opposizione che, nella seduta di Consiglio comunale del 14 giugno 2013, ha impedito l’apertura di un percorso politico – istituzionale condiviso, teso all’individuazione dei criteri per l’applicazione di un sistema complessivo di tassazione comunale all’insegna della diminuzione della pressione fiscale e della maggior equità.
In maniera pretestuosa, infatti, dall’opposizione è stata avanzata una proposta di riduzione delle aliquote Imu, senza però prevedere i tagli necessari a fronte di oltre un milione di euro di minori entrate così come derivanti dalla proposta di revisione delle aliquote.
Siamo al solito teatrino del "meno tasse per tutti", facendo finta di non sapere che se si abbassano le entrate bisogna decidere cosa tagliare sui costi.
L’amministrazione comunale, nel rispetto degli impegni assunti davanti ai cittadini, continuerà comunque a lavorare per il mantenimento dei servizi, la razionalizzazione delle spese e la diminuzione della pressione fiscale, con particolare attenzione alle fasce sociali più deboli.
A tal fine rassicuriamo i cittadini che questi impegni verranno rispettati a cominciare dalla stesura della proposta di bilancio previsionale 2013 (il primo bilancio di questa amministrazione) in relazione al quale è già in fase avanzata una proposta di rimodulazione delle aliquote Imu e della addizionale Irpef in testa.
Amministrazione Comunale di Todi

14 giugno 2013
Napolitano, evitaci la deportazione a Spoleto!

Come Avvocati della Media Valle del Tevere siamo preoccupati per le notizie apparse sulla stampa secondo le quali il Capo dello Stato avrebbe espresso il suo autorevole dissenso alla ventilata ipotesi di proroga dell’effettiva entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria, sollecitata con forza da tutte le forze politiche e dagli orga-nismi di rappresentanza del mondo forense e degli enti territoriali.
L’importanza di una tale riforma nei termini in cui è stata disegnata merita un appro-fondito riesame al fine di garantire un effettivo risparmio ed un efficiente funziona-mento del servizio giustizia.
La proroga dunque invocata da più parti non risponde a mere esigenze campanilistiche ma diventa lo strumento normativo più idoneo per permettere, una completa rivisita-zione della norma affinché si raggiungano obiettivi condivisi.
In mancanza di una proroga, confidiamo almeno nell’accoglimento di quelle proposte contenute nei vari disegni di legge e, per quanto ci interessa più direttamente, ci atten-diamo che venga rivista la collocazione del territorio della sezione distaccata di Todi, erroneamente accorpato a Spoleto, nell’ambito del Tribunale di Perugia, come da sem-pre è stato.
Non riteniamo di dover aggiungere altro alle note motivazioni per le quali da tempo tentiamo di contrastare quella che riteniamo un’ingiustificata “deportazione”, e rite-niamo fondamentale e quanto mai urgente, alla luce dei commenti del Capo dello stato e del Guardasigilli circa l’entrata in vigore della riforma, che il Comune di Todi e gli altri Comuni della Media Valle del Tevere lo ribadiscano con forza mediante l’appro-vazione di atti deliberativi che rinnovino la richiesta rettifica dell’accorpamento dei ter-ritori della Sezione Tuderte. 
Confidiamo che, nel breve lasso di tempo che rimane, i Sindaci delle Città interessate, il Presidente della Regione e tutti i Parlamentari di riferimento, rafforzino il loro inte-ressamento affinché non siano disattese le legittime aspettative di cui si sono fatti por-tavoce insieme a noi per porre rimedio ad un erroneo accorpamento territoriale, questo si voluto per spirito campanilistico e nel più totale disprezzo delle volontà manifestate dalle popolazioni interessate.
I delegati degli Avvocati della MVT Avv. Giampiero Biscaroni Avv. Augusto Battisti
14 giugno 2013
Ricostruzione pesante a Marsciano, si precisa che….
In merito ad alcune osservazioni critiche fatte dai Consiglieri comunali Cristian Mattioli e Marco Velloni in merito alle norme tecniche che dovranno guidare la fase di ricostruzione pesante, si precisa. 
Per quanto riguarda la domanda da presentare questo documento non serve a certificare il diritto al contributo in quanto esso, come stabilito dalla legge nazionale e regionale, spetta in questa fase ai proprietari di edifici, adibiti al momento del sisma ad abitazione principale o attività produttiva in esercizio, che abbiano ricevuto un’ordinanza di sgombero totale e che non siano rientrati nella ricostruzione leggera.
Da tale documento si dovrà dunque evincere:
• la corretta identificazione dell’edificio interessato e di eventuali unità connesse strutturalmente;
• la composizione del nucleo familiare al fine di determinare le graduatorie di esame e approvazione dei progetti.
Non esiste quindi la possibilità che tale domanda venga respinta a meno che non sia stata presentata da chi, appunto, non abbia i requisiti sopra citati.
L’unificazione, quindi, della data di presentazione di domanda e progetto è stata decisa proprio al fine di snellire i tempi e di semplificare il tutto evitando scadenze plurime. Oltre a ciò il ricevimento dell’insieme dei progetti, anziché scaglionati sulla base delle graduatorie, consentirà di avere in tempi rapidi e certi l’esatta dimensione anche del fabbisogno finanziario previsto. Un elemento molto importante per capire in quale misura potrebbero realizzarsi economie o, più probabilmente, emergere la necessità di finanziamenti aggiuntivi per intervenire anche sugli edifici che hanno sofferto di danni parziali.
L’Amministrazione precisa inoltre che, come da prassi consolidata, l’Ufficio Sisma del Comune svolgerà, insieme ai progettisti, le pre-istruttorie per i progetti nel periodo fino alla scadenza prevista (150gg). Fatto che in un’ottica di collaborazione fattiva, metterà al riparo da previsioni progettuali non corrette. Lavoro che peraltro è già cominciato subito dopo la pubblicazione delle norme tecniche, avvenuta lo scorso 26 maggio, con numerosi professionisti che hanno già preso contatti con l’ufficio interessato.
Quanto alle UMI (Unità minime di intervento) previste per il PIR di Spina occorre chiarire che la previsione della Regione da luogo a UMI la cui dimensione è del tutto compatibile e paragonabile a moltissime altre già individuate e utilizzate per altre ricostruzioni post sisma. Non siamo quindi in presenza né di novità né di anomalie. Le ragioni per cui, in un contesto urbano particolarmente piccolo e angusto come il Castello di Spina, sia ragionevole lavorare in un’ottica di maggiore concentrazione possibile attengono a problemi di natura strutturale, di sicurezza dei cantieri e di unicità degli interventi. Sarebbe dannoso per tutti e tre questi aspetti pensare di parcellizzare oltremodo tali interventi immaginando che si aprano minicantieri, da parte di mini consorzi con un numero eccessivo di progettisti e ditte coinvolte. Ciò detto l’Amministrazione comunale, di fronte alla richiesta di formazione di un’ulteriore UMI, si atterrà al parere tecnico che provvederemo a richiedere agli uffici regionali competenti. In particolare, se, come sembra, sarà possibile condizionare i due consorzi che ne risulterebbero ad individuare un unico staff di progetto e un’unica ditta in modo da rispondere ai criteri già utilizzati, non vi saranno ragioni per diniegare questa eventualità.

Amministrazione comunale Marsciano

13 giugno 2013
Gli alluvionati di Pantalla non devono essere cittadini di serie B

Le famiglie di Pantalla continuano a denunciare il lassismo dell’Amministrazione Comunale e degli organi competenti regionali che ormai caratterizza la situazione post alluvione del giorno 12 novembre 2012. Di fronte all’evento calamitoso che non stiamo quì a ricordare, soprattutto portando alla luce le clamorose “sviste” e le “dimenticanze” degli organi competenti, le famiglie di Pantalla che in tale occasione possono essere considerate di “Serie B” visto che i riflettori a torto o a ragione sono stati molto di più puntati su Pian di San Martino, che in termini assoluti ha di certo riscontrato danni più ingenti rispetto a Pantalla, ma non di certo in termini pro-capite visto che in un’abitazione di questa frazione l’acqua del Tevere ha segnato quota 1,80 metri. Detto ciò le famiglie pantallesi non si sono piante addosso e seppur inserite all’interno del Comitato hanno cercato di ricevere ulteriori contatti tecnici anche a livello istituzionale per ricevere ulteriori proposte e/o chiarimenti sulla vicenda, l’intento principale è stato ed è ancora oggi quello di mettere in sicurezza gli abitati che ricordiamo ad oggi sono sprovvisti di qualsiasi opera di protezione, vedi argini o quant’altro. Detto ciò, ci siamo rivolti a dei professionisti come ingegneri e geologi su consiglio delle fonti istituzionali di cui si parlava in precedenza per cercare di venire incontro a Regione, Provincia e Comune, è stato redatto un progetto di massima, sono state raccolte firme di adesione ad un progetto di messa in sicurezza delle abitazioni utilizzando i fondi stanziati in occasione della calamità naturale da parte del Governo Italiano. I cittadini di tali abitazioni si sono addirittura impegnati con tanto di disponibilità firmata, a cedere i propri terreni ed a prendersi carico della manutenzione ordinaria di un futuro argine che secondo stime fatte dagli stessi professionisti citati ammonterebbe a una modica cifra di spesa. Tale progetto una volta inviato tramite PEC posta elettronica certificata a Regione, Provincia, Comune è stato illustrato a “4 occhi” di fronte agli organi competenti di Regione, Provincia e Comune di Todi che hanno apprezzato tale proposta. Detto ciò nell’ultima riunione di maggio, “sembrava” che tale pec non la avesse letta ancora nessuno.  Inoltre, senza fare ulteriori polemiche in merito, dal 12 novembre 2012 ancora non si è avuta alcuna visita da parte di qualsiasi esponente dell’amministrazione comunale, ci chiediamo se ad oggi qualcuno abbia preso in considerazione la nostra proposta che ricordiamo essere un nostro diritto, non siamo cittadini di serie B, non crediamo ci possano essere difficoltà a mettere a bilancio del fondo di calamità delle cifre modiche per la messa in sicurezza di tali abitati. Concludiamo ribadendo l’assoluta mancanza di comunicazione da parte degli organi preposti e ringraziamo invece coloro i quali dal loro ruolo istituzionale e tecnico della Regione e della Provincia continuano a darci una mano nonostante la fase di stallo in cui i vertici istituzionali sembrano essere incappati. Restiamo in attesa di un cordiale riscontro anche perché fra qualche mese tornerà l’autunno e di conseguenza le piogge e magari risulterebbe opportuno velocizzare le pratiche evitando i consolidamenti di mura cittadine non interessate da alluvioni ma da altri fenomeni atmosferici.
Il Comitato di Pantalla

13 giugno 2013
Acciaieria: lettera agli amici ternani andati a Strasburgo

Cari amici ternani, sindaco, consiglieri comunali e regionali, onorevoli e senatori, sindacalisti e semplici operai o cittadini che siete stati a Strasburgo a difendere la nostra azienda siderurgica ternana, oggetto di una trattativa di vendita che dura ormai da tempo, dopo un dovuto e sentito ringraziamento per il vostro impegno vorrei farvi una domanda, da dipendente, cittadino e consigliere della circoscrizione su cui ricade interamente l’AST:  che bilancio traete da questa vostra trasferta?
Nessuno si aspettava che sareste tornati a casa con un risultato netto e definitivo, ad esempio con la data certa della vendita dell’AST, con serie garanzie per l’integrità del sito e per il piano industriale della nuova proprietà. Una cosa, ritengo andava detto, chiaramente ad Almunia e alla commissione AntiTrust (ma si fa in tempo ora e chiedere al governo italiano di dichiararla per noi):   Ci sentiamo presi in giro!
Anche per la semplice ragione, che a differenza di quanto dichiarato pubblicamente, c’è un solo acquirente! E di questo unico acquirente si sa che le sue aziende in Europa non godono di ottime condizioni economiche e che le sue offerte per acquisti oltreoceano non hanno avuto un grande apprezzamento anche in termini di rating. 
Non è  il caso di chiedere con decisione all’AntiTrust che faccia un passo indietro?
L’AntiTrust non può sacrificare parti di Terni, il suo futuro industriale, sull’altare di una presunta disparità di mercato interno europeo, quando questo mercato comincia a dare segnali inaspettati di crescita per l’export, dimostrando che i competitor sono nel  villaggio globale e non è più solo una questione di mercato europeo!
Si dica chiaramente che il piano Terni-Tornio, bocciato dall’Europa dei burocrati, è l’unico piano serio, in grado di garantire a Terni un minimo di fiducia e la continuità industriale di cui ha bisogno per dare un forte sostegno alla ripresa dell’export europeo nel mondo.
La nostra lotta deve essere chiara e avere questo senso, in modo da dare forza e concretezza alle manifestazioni.
Le assemblee in Ast, i consigli comunali aperti, le commissioni siderurgiche locali  e i luoghi di discussione virtuali chiariscano bene se su questo obiettivo sono d’accordo o se si vuole far il bis della debacle del Magnetico che qualcuno, vale la pena ricordare, dopo tanti giorni di lotta, ha avuto il coraggio di presentare come vittoria e di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze.
La chiusura della Titania, del Magnetico e di Torino sono state pesanti sconfitte per Terni, da cui imparare qualcosa per non subirne una ben più pesante.
Gli slogan sui bulloni intoccabili reggeranno poco davanti ad una trattativa unilaterale in cui ti diranno o così o nulla, e francamente ci si sbaglierebbe se si credesse efficace manifestare contro dei poliziotti che hanno ricevuto dall’alto degli ordini, per quanto discutibili siano: non sono né Alfano né Letta la nostra controparte, anzi, il governo è dalla parte dei lavoratori.
I rappresentati delle organizzazioni sindacali che verranno il 18 Giugno a Terni sono gli  stessi che non hanno  mobilitato le masse contro l’aumento dell’età pensionabile di ben sette anni, attuato dal governo Monti e dal ministro Fornero, un provvedimento che nella situazione attuale pesa come un macigno, oltre che sulle nuove generazioni,  sul futuro dei lavoratori. E’ importante la loro solidarietà ma dimostrino l’efficacia del loro parlare, cominciando a lottare per sanare situazioni di palese ingiustizia come la concessione dei benefici dell’amianto fino al 2003 accordata dal legislatore alla ThyssenKrupp ma applicata solo allo stabilimento di Torino e negata inspiegabilmente al sito di Terni dove le criticità per la salute non sono diverse. 
Si pongano fin da subito dei paletti nella trattativa che si farà, non accettando chiusure totali o parziali dei forni dell’area a caldo, si riprenda il discorso sul Titanio anche in sinergia con altre aziende multinazionali presenti nel territorio.
Eventuali sacrifici su uno dei BA siano coperti da un ritorno alla produzione del magnetico con la restituzione dei brevetti, frutto del duro e qualificato lavoro ternano, che il nostro territorio non possiede più.
Terni ha un valore aggiunto, il suo ciclo integrato che gli permette di abbattere i costi del trasporto da un sito ad un altro durante la fasi di lavorazione, costi che aumentano il prezzo finale del prodotto senza dare nulla in più al cliente. Questo valore aggiunto non deve essere cancellato dalla burocrazia europea e da interessi di nazioni politicamente “più pesanti” di noi in Europa, interessi che non possono prevalere a discapito di Terni e di Tornio e,più in generale, degli acciai speciali in Europa.
Claudio Pace Blogger, Fondatore del gruppo FB Lavoro e Acciaio. Consigliere Prima Circoscrizione Terni Est, gruppo consiliare PDL. Dipendente delle acciaierie di Terni dal 1985.
(*) Il 13 giugno è l’anniversario della liberazione della città di Terni dall’occupazione delle truppe  tedesche durante la seconda guerra mondiale

13 giugno 2013
Un marchio per il pesce del Trasimeno

Le particolari condizioni meteorologiche di questi mesi  non certo propizie per l’agricoltura, hanno però risollevato il livello del Trasimeno. Un lago che, oltre ad avere una suggestiva bellezza, è un bacino salubre e ricco di fauna, specialmente quella ittica, da sempre cercata ed apprezzata per il pregio delle sue carni e per le particolari specialità culinarie a cui il prodotto si presta. Il nostro comprensorio può vantare piatti tipici di indiscusso valore, sposati magistralmente con altrettante eccellenze, quali vino ed olio. Il pesce di lago, dunque, è il vero protagonista di questo ambiente e necessita perciò di una "particolare vetrina" con cui mostrarsi.
La vetrina a cui mi riferisco  non è certo un bancone particolarmente impreziosito da addobbi ma un marchio che ne attesti e ne certifichi la qualità, la provenienza e la genuinità. I Comuni del Trasimeno lavorano da anni per raggiungere traguardi e riconoscimenti nazionali ed internazionali in tanti settori: Trasimeno Blues e Coloriamo i Cieli sono la testimonianza di qualità di un territorio esportata in tutto il mondo. È perciò importante che la notorietà raggiunta, ci consenta, confortata anche grazie al riconoscimento certificato della purezza delle nostre acque, di implementare la risorsa "pesce di lago" otto nei mercati locali, nazionali ed internazionali, sottolineandone la non provenienza da allevamenti.
Il consigliere comunale di Castiglione del Lago Marco Arcangioli

12 giugno 2013
Parco della Rocca, vandali senza speranza

Lo spettacolo desolante del Parco della Rocca devastato nella notte di sabato impone una seria riflessione.
L’Amministrazione comunale ha in programma una riqualificazione del Parco e l’intenzione di utilizzare l’area per l’organizzazione di eventi e rivitalizzare uno degli angoli più suggestivi del nostro centro storico.
Purtroppo la irresponsabilità, ai limiti della stupidità, di alcuni soggetti, mette in seria discussione la realizzazione di progetti, nell’immediato, che vadano in questa direzione.
Il patrimonio pubblico è un bene comune di tutta la collettività, esige rispetto e attenzione non solo da parte di chi riceve il mandato ad amministrare una città ma anche da ogni singolo cittadino.
La giovane età non può essere un alibi per i fatti che si sono verificati la settimana scorsa. Tutti, a cominciare dalle famiglie, dobbiamo renderci protagonisti di un’opera di sensibilizzazione sui temi dell’educazione civica e della tutela del patrimonio pubblico che è, prima di tutto, rispetto per se stessi.
Se il primo sentimento è stato lo sconforto per quanto accaduto vogliamo, però dare spazio alla speranza che, con la collaborazione di tutti i cittadini, episodi analoghi non si ripetano più in futuro.
L’Assessore alla Cultura Andrea Caprini

12 giugno 2013
Terminati i lavori di pavimentazione del Centro Storico di Ilci.
 

Sono terminati i lavori di pavimentazione del Centro Storico di Ilci. L’attività svolta da questa Amministrazione è stata consistente ,dato che  sono state inserite opere in variante, e ritenute indispensabili al fine di migliorare l’opera e la sua funzionalità complessiva. Il presunto rallentamento dei lavori, che qualcuno “furbescamente” ci imputa, si tratta in realtà di tempo che l’attuale Amministrazione si è dovuta ritagliare per correggere il progetto e renderlo così  più adeguato alla pubblica utilità. Questo è il metodo  di lavoro di questa amministrazione: noi siamo convinti che le opere pubbliche, come questa relativa alla  complessiva  riqualificazione del centro di Ilci,  debbano essere considerate innanzitutto nella loro funzionalità ,e non  opere parziali, magari di pura  facciata! Senza le varianti da noi apportate, la riqualificazione sarebbe risultata incompleta: infatti nel progetto originario appaltato non erano previsti lavori ai sotto servizi, come l’interramento di linee, le predisposizioni per allacci futuri e così di seguito e si sarebbe rischiato di riaprire la Piazza di Ilci dopo qualche mese. Le lavorazioni aggiuntive hanno comportato, per sommi capi, i seguenti interventi :
 -ripristino con sostituzione o realizzazione di linee fognarie interne al centro storico, in quanto quelle preesistenti erano costituite da tubi in pozzetti di raccordo fatti da materiali diversi (cemento, pvc, pietra o mattoni) e si presentavano  complessivamente ammalorate e fatiscenti ;
– sistemazione delle linee interrate di adduzione linea acquedotto nel centro storico, in quanto nel tempo è stata rimaneggiata per manutenzioni e nuovi allacci;
– realizzazione di allacci a tutti i discendenti pluviali per collegamento alla linea fognaria;
– predisposizione in sotterraneo delle linee elettriche interne al centro storico, sia della linea elettrica generale sia della linea elettrica per l’illuminazione pubblica, con posa in opera dei corrugati richiesti dall’Ente gestore;
– opere mirate alla regimazione ed allontanamento delle acque meteoriche che, per la specifica natura geologica del terreno esistente e per la situazione delle strutture di fondazione dei fabbricati in loco, richiedono particolare attenzione e specifiche lavorazioni. -Sistemazione linea del gas.
Questi interventi di modifica sono di un importo aggiuntivo  di € 25.779,49.
Arrivati al termine  del lavoro, l’Amministrazione Rossini ringrazia  la Direttrice dei lavori, gli Uffici dei lavori pubblici comunali, la Ditta esecutrice e tutti gli Enti che hanno collaborato con impegno al fine di consegnare l’opera nel miglior modo e nel minor tempo possibile.
Manuel Valentini, assessore alle frazioni
 

5 giugno 2013
Per il futuro del calcio a Todi e per il futuro dei nostri ragazzi.


Al pregiatissimo Signor sindaco ed agli appassionati e tifosi tuderdi,
la ASD Calcio Todi, in continuità con la gloriosa storia del calcio nella nostra città, si trova a dover affrontare la programmazione per il nuovo anno e per la nuova stagione agonistica.
Nel farlo, dopo la sfortunata stagione passata, intende continuare a mettere in campo tutte le energie e le forze che hanno portato, negli anni, a fare della intera attività sociale un punto di riferimento per tutta la città.
Al di là dei grandi successi sportivi che hanno caratterizzato gli ultimi anni e le ultime gestioni, infatti, grazie all’impegno, al sacrificio ed alla volontà di tanti e tanti dirigenti si è creato un gruppo straordinario, che vede, ancora oggi, il suo fulcro non tanto e non solo nella prima squadra , quanto nella continua ed ininterrotta simbiosi con il settore giovanile, grazie alla proficua collaborazione con la società Giovanili Todi.
Nel programmare il futuro, tuttavia, non possiamo ignorare le tante difficoltà che ci aspettano.
In primo luogo per ciò che concerne gli impianti sportivi, che avrebbero bisogno di una vera e propria ristrutturazione.
In secondo luogo per le difficoltà economiche e finanziarie che Todi, come tutto il resto d’Italia, sta vivendo.
La gestione della società sportiva è diventata un impegno che le nostre forze non ci permettono più di poter proseguire.
Ogni giorno,d’altro canto, intorno a noi si susseguono notizie di chiusure e mancate iscrizioni delle società al prossimo campionato.
In ogni caso, la nostra missione non può e non deve venir meno.
La attività sportiva non è soltanto un Hobby per qualche adulto che va allo stadio la domenica per seguire le partite ,ma, sopratutto ,è la migliore delle risposte alle esigenze di formazione e crescita delle giovani generazioni.
Per continuare in questa splendida avventura , tuttavia, c’è bisogno dell’aiuto di tutti, in primo luogo delle Istituzioni e dei cittadini di Todi.
Divisioni o isolamenti, rischiano seriamente di vedere cancellata dalla storia di Todi e della nostra Regione la splendita ed entusiasmante avventura del calcio.
Per questo motivo,Signor Sindaco Le chiediamo di essere al nostro fianco, nel ricercare le massime sinergie ,economiche e personali , per continuare a far si che il calcio a Todi rappresenti quella eccellenza che è sempre stata.
Le chiediamo di farsi parte attiva per riunire tutte le forze e le volontà, collaborando ad un unico grande progetto, lavorando per costruire e positivamente.
Noi ci siamo e vogliamo la collaborazione e l’aiuto di tutti, nessuno escluso.
Per il futuro del calcio a Todi e per il futuro dei nostri ragazzi.
ASD TODI CALCIO

5 giugno 2013
Un Primieri a tutto campo sul PD tuderte

Per rispondere a quelli del PD tuderte. Intanto, esiste anche un’altra storiella che dice: “ride bene chi ride ultimo”. E poi non so chi sia la volpe che scrive le frottole del PD, perché di frottole si tratta, ma se le tira pure addosso. La favola del lupo, a gente saggia della sinistra dovrebbe far tremare i polsi, perché quando arriva la belva e nessuno ci crede qualcuno ci lascia le penne !!!
In merito ai fatti degli uomini e delle donne (peraltro solo una. Sic!!!) sostenuti dal PD non passa giorno senza che combinino guai. Ed invero: non approvano nei termini il bilancio consuntivo facendosi tirare le orecchie dal Prefetto e dai Revisori e se la prendono con l’opposizione.
Viene chiesto al Sindaco come mai l’assessore alle politiche sociali non svolge il suo lavoro e se è vero che ci sono contrasti e l’Assessore risponde ammettendo che in effetti qualche difficoltà personale esiste e differenze (di genere) pure ci sono, salvo poi dichiarare che non si dimette. Tanto alla fine a rimetterci sono i cittadini che dovranno attendere fino a settembre, quando è già programmato un bel rimpastone con Gioffré e Massetti in posizione avanzata per entrare in Giunta.
C’è una discarica a cielo aperto denunciata da mesi, con tanto di residui di eternit vicino al fiume Tevere ed il Sindaco, nonostante le promesse di pronto intervento da parte dell’assessore all’ambiente Baccarelli, nemmeno si cura di rispondere. Un’aperta omissione in materia di salute pubblica da far tremare i polsi ai più saggi della sinistra (ecologista) ma che fa sorridere il PD tuderte.
Ed ancora. Un intero quartiere come Cappuccini è in trepida attesa di sapere se sarà luogo ospitante il prossimo depuratore ed il Sindaco non risponde, tanto c’è il PD che copre con comunicati farneticanti sul, si sa, ma non si dice.
Ci sono opere pubbliche finanziate come il PUC 2 ma i lavori non partono, però si spendono 20.000,00 euro per due nuovi consulenti.
I sindacati bocciano la proposta di riorganizzazione degli uffici che prevede la creazione di 10 nuove figure dirigenziali inutili e con aggravio di spesa, ma l’Amministrazione va avanti e pubblica un avviso per la copertura dei posti.
Manca il lavoro, la gente soffre ed il PD ci racconta la novella che tutti si potranno recare a Ponte rio a bere acqua frizzante dalle fontanelle con notevole risparmio, anche per chi viene da Camerata o Casemasce.
Francamente, come forza di opposizione, di fronte a tanta attività, ci si sente disarmati e si spera che tutta l’amministrazione continui così.
Moreno Primieri – Capogruppo PDL

4 giugno 2013
I cittadini anonimi che anonimi non sembrano

In merito alle polemiche sortite intorno alla vicenda del campo da tennis smantellato a Pantalla (ad esempio nell’articolo del Corriere dell’Umbria del 4 giugno 2013 c’è un bizzarro e strano accostamento tra l’immagine del Consigliere Claudio Serafini e il titolo dell’Articolo che testualmente dice “Campo da tennis smantellato senza autorizzazioni”), è curioso che il termine “CITTADINI DI PANTALLA” desta immediata immagine negli occhi di persone simpatiche e socialmente attive che sorridono in un campo più pieno di “CERTI FIORI” che di palle da tennis.
Aria Nuova per Todi, essendo convinta che la battaglia politica vada affrontata “mettendoci la faccia” in maniera leale e diretta, si aspetterebbe che questi cosiddetti “CITTADINI DI PANTALLA” invece di trincerarsi nell’ anonimicità si palesassero contribuendo alla reale risoluzione dei problemi.
Rivolgendoci ai reali e non ai “cosiddetti cittadini di Pantalla” poniamo questa riflessione: cosa c’è dietro una lettera anonima???
Qualcuno in mala fede potrebbe pensare ad un partito politico, noi non avendo questa malizia ci immaginiamo uomini intenti al bene pubblico che vorrebbero evitare il cemento di un impianto sportivo per la realizzazione di un campo di fiori, preferibilmente GAROFANI.
Certi dell’intento ambientalista dei nostri “concittadini anonimi” se si rendessero visibili collaboreremo con loro per la risoluzione delle tematiche ambientali del nostro territorio.
Movimento politico "Aria Nuova per Todi"

4 giugno 2013
No alle biomasse a Gualdo Cattaneo

In risposta al recente comunicato di Legambiente in cui si esprimono forti critiche sull’operato delle associazioni civiche a tutela dei beni comuni e si torna a ventilare l’ipotesi di utilizzo di biomasse presso la centrale ENEL di Ponte di Ferro il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo dichiara quanto segue:
– a Gualdo Cattaneo ben due progetti di riconversione a biomasse sono stati bocciati all’unanimità dal Consiglio Comunale. Il futuro dell’impianto, sempre che al gestore interessi davvero dare un futuro al sito in questione, dovrà passare incontrovertibilmente per una riconversione a fonti energetiche alternative che escludano categoricamente ogni tipo di combustione;
– in merito alle cosiddette "biomasse" si sono già espressi studiosi del calibro di Gianni Tamino dell’Università di Padova e Federico Valerio dell’Istituto Tumori di Genova. Il primo mettendo in luce la falsa eco-sostenibilità di detto combustibile, che è ben lungi dall’essere privo di problematiche proprio in materia ambientale dal momento che per produrre appena diciassette tonnellate di biomassa vergine (che verrebbero bruciate in meno di una giornata nell’impianto di Gualdo Cattaneo) un ettaro di pioppeto impiega ben due anni, per cui viene meno il requisito della rinnovabilità. Il secondo evidenziando come le stesse cosiddette "biomasse" non siano prive di criticità anche in materia di inquinamento e di conseguente nocività per la salute degli abitanti che subiscono la presenza di simili impianti;
– per quanto riguarda addirittura il "rilancio dell’agricoltura", proprio l’infondatezza di siffatta ipotesi dimostra quanto i signori di Legambiente difettino di competenza in materia, volendo concedere la loro buona fede. E’ infatti provato che colture agricole di pregio come il Sagrantino di Montefalco DOCG, l’olio extravergine DOP, e perfino i legumi pregiati di Gualdo Cattaneo non potrebbero assolutamente convivere con arborescenze idrovore come il mais ed infestanti come la arundo donax (canna comune, dalla quale un professore di Perugia pretenderebbe di estrarre il necessario per alimentare una centrale a carbone).
Per cui, qualora vi fosse chi non ha ancora capito che aria tira a Gualdo Cattaneo, siamo qui a ripetere ancora una volta che contro questa folle idea ci sarà l’ennesima alzata di scudi di una comunità unita che non permetterà agli ormai ben noti affaristi che usano risorse pubbliche per perseguire interessi privati di cambiare il volto del nostro territorio.
Enrico Cerquiglini – Raoul Mantini Portavoce del Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo


4 giugno 2013
Venite a dirci dove mettete il depuratore

Negli ultimi giorni le notizie riportate dalla stampa locale sulla realizzazione del depuratore hanno suscitato allarme e preoccupazione nella popolazione del nostro rione. Allarme, preoccupazione e rabbia che hanno invaso anche il Comitato per il Verde di Cappuccini.
Per questo ci rivolgiamo all’Amministrazione per avere una risposta definitiva sulla questione: è vero che il depuratore sarà realizzato presso la località “La Cascianella” all’interno della proprietà della fornace già esistente?
Crediamo che i cittadini abbiano diritto di sapere se un’opera di questo tipo verrà o meno realizzata nelle vicinanze delle loro abitazioni oppure no. Abbiamo bisogno di riposte urgenti, è finito il tempo dell’attesa! È inaccettabile che i cittadini debbano conoscere lo stato delle cose attraverso la stampa o da ciò che si dice nei bar o per strada.
L’Amministrazione e il sindaco Rossini vengano nel nostro quartiere per chiarire pubblicamente qual è la situazione ad oggi. È vero o non è vero che c’è l’intenzione di ridurre il quartiere più popoloso di Todi a pattumiera dell’intera città? Perché questa sarà la fine se quelle che per ora sono voci verranno confermate.
Viviamo in un sistema democratico e pretendiamo che i cittadini vengano informati delle decisioni che riguardano la propria vita quotidiana prima che sia troppo tardi. Democrazia è partecipazione, condivisione, coinvolgimento. Non possiamo attendere di più, vogliamo chiarezza e trasparenza!

Antonio Padovani Presidente del Comitato per il Verde di Cappuccini
 

1 giugno 2013
La replica dell’assessore Baccarelli alle illazioni di Primieri

Pur non essendo direttamente interpellata, direi che mi sento chiamata in causa da una ormai nota interpellanza al Sindaco presentata  in questi giorni dal consigliere Primieri.
La prima replica, sentita e dovuta anche se forse superflua è che non sono dimissionaria; la seconda, non meno importante, è che non ci sono fratture né interruzioni nel dialogo tra me ed il Sindaco né divergenze con la maggioranza sulle politiche da realizzare.
Mi sembra ovvio e peraltro neanche di interesse pubblico che al massimo sussistono differenze, non divergenze, tra me e il Sindaco o tra me ed il resto della Giunta; Giunta con la quale peraltro il rapporto è stato gestito nel corso del nostro primo anno di Amministrazione sempre con toni distesi e cordiali anche in momenti difficili e nella gestione delle emergenze.
Una differenza sicuramente c’è ed è quella di genere.  E non credo di dovermi giustificare nell’essere una donna, purtroppo per il momento ancora l’unica donna a rappresentare il genere nelle istituzioni locali, nominata dal Sindaco in Giunta ma eletta dai cittadini di Todi.
Questo primo anno di Amministrazione è stato impegnativo, ovviamente anche per chi come me è alla prima esperienza di amministrazione pubblica, conciliando questa funzione con una attività professionale nel settore privato, come la legge consente ed in sintonia con le mie personali convinzioni sulla autonomia e indipendenza, quali buone caratteristiche per chi si appresta a gestire la cosa pubblica in generale ed in particolare in questa critica fase politica e socio-economica.
Le mie convinzioni si sono tradotte sul piano della fattibilità, così come per altri assessori, stante la disponibilità del Sindaco ad un esercizio a tempo pieno della funzione pubblica.
Mi sento sinceramente offesa e forse anche calunniata dalle ingiuste accuse di assenza o diserzione di uffici e giunte. Forse il Capogruppo del PDL non sa che per la delega ai servizi sociali, che sono stata chiamata a gestire, gli uffici di competenza non sono siti solo in Via del Monte, ma anche presso i Palazzi comunali dove è ubicato peraltro l’ufficio del Responsabile del Servizio e dove spesso rimane agevole gestire appuntamenti e svolgere riunioni.
Numeri alla mano credo di essere mancata a pochissime riunioni di giunta e di avere in ogni caso seguito di persona e curato ogni pratica vi fosse stata portata in discussione, potendo confidare sulla correttezza di operato dei colleghi di giunta e su una condivisione delle politiche da attuare. La delibera citata ad arte dal consigliere non testimonia alcuna divergenza, trattandosi di un atto sostanzialmente di mera esecuzione per presa d’atto di contributi regionali erogati secondo un piano di riparto regionale, su cui non influisce alcuna politica comunale.
Per sgomberare il campo da equivoci, vorrei sottolineare che negli ultimi mesi si è invece rafforzato il dialogo con il Sindaco grazie ad un comune senso di responsabilità verso le Istituzioni e anche per una condivisione di valori e principi etici ed umani, prima che istituzionali. Infatti questo primo anno di impegno istituzionale, che ho svolto con la massima serietà, è stato accompagnato da un mio percorso di crescita personale grazie alla meravigliosa esperienza della maternità, che oggi più che mai, mi rendono consapevole dei bisogni delle famiglie.
Assessore Daniela Baccarelli

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter