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Nuova scossa, di magnitudo 3, nella zona tra Città di Castello e Montone: aumenta il numero di chi ha paura a stare in casa, la Regione aumenta il numero degli strumenti per monitorare il sisma
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Dopo la nuova scosse di terremoto registrata alle 13.50 con una magnitudo di 3, che si è aggiunta a quelle della notte e mattinata a Città di Castello e nell’Alta Val Tiberina, la gente è preoccupata ed alcuni impauriti così tanto che stentano a rientrare nelle loro case.

Per questo, il Servizio regionale di protezione civile provvederà nella giornata di oggi, insieme all’amministrazione comunale di Città di Castello, all’allestimento di altri duecento posti letto destinati all’accoglienza dei cittadini che decidano di non rientrare nelle loro abitazioni, nonostante non siano lesionate.
Saranno così circa trecento i posti letto disponibili per le eventuali richieste che potranno giungere dalla popolazione.
Per gestire le attività di accoglienza, sono state attivate le associazioni di volontariato locali e, in caso di necessità, sono state preallertate quelle degli altri Comuni.

Il Servizio regionale di protezione civile prosegue, inoltre, nel suo impegno a supporto delle attività del “Coc”, il Centro operativo comunale attivato dal Comune il 20 aprile scorso. In via precauzionale, come previsto dal piano di sicurezza, i tecnici comunali e della Provincia di Perugia stanno effettuando nuovi sopralluoghi nelle scuole, rimaste chiuse per ordinanza del Sindaco.
In accordo con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, in considerazione del prolungarsi della crisi sismica, la Regione Umbria sta provvedendo a intensificare la rete di strumenti di rilevazione al fine di favorire un approfondito studio del fenomeno.

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