Una bambina di poche ore di vita, primogenita di genitori che risiedono in Umbria era affetta da più malformazioni, una delle quali – la più grave ( atresia esofagea con fistola tra moncone distale e trachea) – ne metteva a rischio la sopravvivenza.
Per questo presso la S.C.di Clinica Chirurgica Pediatrica dell’Ospedale S.Maria della Misericordia di Perugia, centro di riferimento regionale, che ogni anno effettua mediamente 60 interventi di sola chirurgia neonatale, è stata sottoposta in questi giorni ad un complesso intervento di elevata specializzazione chirurgica.
" L’intervento -spiega il Prof. Antonino Apignani, Direttore della Chirurgia Pediatrica- che è stato effettuato per via toracica, è consistito nella chiusura della comunicazione tra esofago e trachea e nel congiungimento dei due monconi dell’esofago che terminavano a fondo cieco. Questa operazione, con la interruzione del collegamento bidirezionale tra esofago e via respiratoria, ha consentito di salvare la vita alla paziente e con la creazione della continuità dell’esofago, le darà la possibilità ,a breve, di alimentarsi e crescere regolarmente".
Attualmente la neonata è ricoverata presso l’UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale), in condizioni che vengono definite soddisfacenti dai sanitari che hanno proceduto al delicato intervento, in un centro dove vengono operati neonati e bambini provenienti anche da fuori regione.
Le altre malformazioni da cui è affetta la neonata– fa sapere sempre la S.C. di Chirurgia Pediatrica del nosocomio perugino- attraverso l’Ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – riguardano l’apparato genito-urinario e saranno corrette nei prossimi mesi , sempre presso lo stesso centro.
"Ho motivo di credere – precisa il Prof Appignani- che presto, già dopo questi primi mesi di vita , terminato l’iter terapeutico, la piccola potrà avere una qualità della vita ottimale, al pari dei suoi coetanei, che hanno avuto la fortuna di nascere sani".