Gli umbri si sono dimostrati aperti alla possibilità di offrire il loro corpo per la salvezza e la salute di altri.
Basta che gliene sia offerta la possibilità e con percentuali "bulgare" accettano di manifestare la loro volontà positiva alla donazione di organi.
Si è concluso, infatti, con un bilancio più che positivo il primo anno di attività del progetto pilota promosso dalla Regione Umbria per la dichiarazione di volontà alla donazione d’organi e tessuti al momento del rilascio/rinnovo della carta d’identità.
La nuova procedura, avviata negli uffici anagrafe dei Comuni di Perugia e Terni il 23 marzo dello scorso anno, ha infatti portato in un anno a 4mila 871 espressioni di volontà, con 4 mila 661 consensi alla donazione e 210 opposizioni.
C’è stato un incremento, rispetto alle 4 mila 770 dichiarazioni registrate nelle ASL dal 2000 ad oggi, del 102,1%, e del 107,4% se si considera la percentuale dei “sì” a donare rispetto a quelli dichiarati negli ultimi tredici anni.
“Soddisfazione” per l’esito del progetto è stata espressa dalla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
La nostra regione “È stata la prima Regione ad introdurre questa procedura in attuazione del Decreto Milleproroghe.
La crescita del consenso alle donazioni testimonia la bontà dell’iniziativa che la Giunta regionale ha deciso di estendere a tutti gli altri 90 Comuni dell’Umbria.
Il progetto – ha concluso Marini – costituisce un esempio virtuoso di come l’alleanza tra istituzioni, mondo della sanità ed enti locali possa produrre effetti positivi per l’intera comunità, anche grazie all’impegno di chi quotidianamente interagisce con i cittadini.
Se si considera che ogni anno passano per le anagrafi comunali circa 10 milioni di persone è ipotizzabile che attraverso questa modalità si possano informare pressoché tutti i cittadini”.
Per il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa “gli ottimi risultati raggiunti in questo primo anno di attivazione del servizio di dichiarazione di volontà negli uffici anagrafe di Perugia e Terni testimonia l’importanza di questa nuova opportunità per l’intero sistema trapianti sia in termini di consensi registrati che per il numero progressivo di cittadini raggiunti. “Stiamo lavorando – conclude Costa – perché questa procedura possa essere estesa ben presto a tutti i comuni italiani”.
Angelo Lino Del Favero, presidente di Federsanità Anci, sottolinea che “Una scelta in Comune non è solo il nome dato alla Campagna di comunicazione che ha lanciato questa iniziativa.
I risultati, infatti, dimostrano che i Comuni sono il luogo più vicino ai cittadini per ragionare sul tema della donazione come a un tratto di civiltà”.
Aggiunge, quindi “si tratta di un forte tema d’integrazione tra l’identità sociale dei Comuni e quella sanitaria dell’organizzazione dei trapianti e gli ottimi risultati segnano la strada per rendere l’iniziativa, una prassi consolidata al livello nazionale”.