Le lungaggini nell’erogazione dei contributi del Psr dell’Umbria a favore delle aziende agricole sono state oggetto di un botta e risposta all’interno della massima assise regionale.
Il consigliere regionale del Pdl, Maria Rosi ha interrogato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini puntando il dito sul Programma di sviluppo rurale 2007-2013 circa la “mancata liquidazione di finanziamenti da parte della Regione per problemi informatici connessi alle procedure dei finanziamenti”.
La Rosi ha evidenziato: “la metodologia complessa e laboriosa utilizzata per la presentazione delle domande per l’ottenimento dei benefici previsti dal Psr”. Sostanzialmente ha chiesto quindi alla Giunta regionale di “andare incontro alle necessità rappresentate dagli agricoltori che hanno direttamente investito consistenti risorse”.
Nella sua risposta, l’assessore Cecchini ha rassicurato l’interrogante sottolineando che “il Psr 2007 – 2013, ormai alle battute finali, sta ottenendo un percorso positivo. L’Umbria è prima in Italia sia per capacità di impegno, (quasi il cento per cento delle risorse) che per la capacità di pagamento (dei 792 milioni di euro pagati 413milioni 700mila euro).
Per tutto il settore dell’agroambiente, dal 2007 al 2012, sono arrivate 25mila 698 domande. La Regione ha messo a disposizione 217 milioni di euro, poco meno del 30 per cento delle intere risorse del Psr. Il 63 per cento delle richieste, arrivate nel 2012, è già stato evaso e il resto è in fase istruttoria. Per quanto riguarda il 2007 – 2011, sono state concretamente pagate il 94 per cento delle domande, pari a 62milioni 102mila euro. Sono rimasti da risolvere 945 casi, riconducibili ad anomalie non regionali o a ritardi dovuti ad errori in fase di compilazione delle domande. Ci stiamo adoperando come Regione alla risoluzione dei problemi attraverso incontri bilaterali”.
Nella replica, il consigliere Rosi ha rimarcato la volontà di continuare a monitorare la situazione.