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Dall'analisi del voto compiuta dall’Agenzie Umbria Ricerche e dal Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica dell’Università di Perugia emerge che i giovani sono meno sfiduciati del restante elettorato ma che aspirano ad avere una nuova classe politica
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L’analisi del voto alle ultime politiche rassomiglia molto al piangere sul latte versato.
Ed in effetti quel che stava bollendo era sotto gli occhi ma non s’è voluto vedere e forse ancora non lo si fa che la miscela esplosiva, innescata dalla crisi, dall’angoscia per il futuro di giovani ed anziani, dal continuo blaterare inconcludente ed astioso di chi doveva agire, era pronta ad accendersi.
E così quasi il quaranta per cento degli elettori umbri ha cambiato la propria scelta nelle ultime elezioni politiche rispetto ai voti espressi in precedenza.

Come in passato, le analisi sono state condotte sui dati per sezione elettorale di sei comuni umbri: Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Spoleto e Orvieto.
In complesso sono state utilizzate per le stime regionali un numero di sezioni o aggregati di sezioni pari a 346 per i flussi da Camera 2008 a Camera 2013; 429 per i flussi da Regionali 2010 a Camera 2013; 442 per i flussi da Senato a Camera 2013. 

Primi dati significativi:  dal 2008 al 2013 il numero di voti espressi si è ridotto da circa 565.000 a circa 526.000.
Il complesso delle astensioni in senso lato (elettori che non si sono recati ai seggi o che hanno espresso voto nullo o hanno lasciato la scheda bianca) ha raggiunto le 158 mila unità (da 125 mila circa del 2008).

Poco meno dell’80% degli astenuti del 2008 ha mantenuto l’astensione anche nel 2013. A questi si sono aggiunti nuovi astenuti (circa 42 mila), provenienti prevalentemente dai partiti di centro destra: 22 mila dal Pdl e Lega (l’11% del proprio elettorato di cinque anni prima); 4500 dai partiti minori dello stesso schieramento (il 17.5% del proprio elettorato).
L’astensionismo ha tuttavia colpito parzialmente anche l’UDC (8.6% del proprio elettorato del 2008) e le liste di centro sinistra, in particolare i partiti minori di questo schieramento, che in questo modo hanno perso il 24% del proprio elettorato di cinque anni prima.
Anche la Sinistra arcobaleno ha ceduto un flusso significativo al non voto (il 9%), mentre il PD ha lasciato all’astensione soltanto il 3.2% (poco meno di 8 mila elettori) e l’IDV, secondo queste stime, ne sarebbe restato indenne.

I flussi nella direzione opposta, cioè dal non voto del 2008 al voto per una lista in queste ultime elezioni, sono stati molto meno consistenti (circa 30 mila) e hanno in gran parte preso la direzione di M5S, che ne ha acquisiti 16 mila (più della metà) riportando a votare l’11 per cento di tutti gli astenuti del 2008.
Una qualche (modesta) capacità di ri-mobilitare una parte degli astensionisti delle precedenti Politiche l’hanno mostrata anche altri partiti, compresi PD e in parte il PDL, ma soprattutto SEL, che ne ha riportati a votare il 2.7% e ha ottenuto per questa via un quarto del suo consenso complessivo (4 mila voti su 16 mila).

 
Quanto ai singoli raggruppamenti, al di là dei numeri, la stima evidenzia che il voto a M5S è stato sicuramente trasversale, ma è stato anche un voto proveniente in larga misura dagli elettori che alle politiche del 2008 avevano votato per i partiti della sinistra.
Particolarmente intensi sono i flussi provenienti dalla Sinistra arcobaleno e dalle liste minori di centro sinistra (ACS), che hanno ceduto a M5S circa il 40% dei loro voti
alle Politiche di cinque anni prima.
Ma flussi molto consistenti sono venuti anche dall’IDV e dal PD, che hanno ceduto a M5S, rispettivamente il 31 e il 26% circa del proprio elettorato.

Complessivamente, dei 143 mila voti ottenuti da M5S, 83 mila provengono dal centro sinistra (di cui ben 63 mila dal PD). Dalla destra provengono invece 40 mila voti (di cui 33 mila dal PDL), dall’UDC 3 mila e altri 16 mila dalle astensioni del 2008.

Per quanto riguarda invece il voto dei 49.000 giovani tra 18 e 25 anni, che potevano votare soltanto per la Camera dei deputati, l’analisi dei flussi ha messo in evidenza diversi aspetti interessanti.
Intanto una propensione all’astensione un po’ minore rispetto al complesso degli elettori (18.3%, contro il 21.5%).
In secondo luogo un orientamento nettamente maggiore rispetto alla media degli elettori verso M5S, da un lato, ma anche verso Scelta Civica di Monti e le altre liste alleate (o assimilate), dall’altro.

Il 34.4% di tutti i giovani di 18-25 anni avrebbe infatti votato per il Movimento cinque stelle, il che corrisponde al 42.3% dei voti espressi (contro il 27.2% dell’intero elettorato).
Inoltre, il 16.6% dei giovani, pari al 20.3% dei voti espressi, secondo queste stime avrebbe votato per l’insieme delle liste Scelta Civica, UDC, FLI e Fare per fermare il declino, che nel complesso dell’elettorato si sono fermate al 9.6%.  
Di conseguenza, le stime dei flussi mostrano un orientamento dei giovani verso il PD nettamente minore rispetto all’elettorato nel suo complesso: solo il 12.7% del totale, pari al 15.5% dei voti espressi (neppure la metà del 32.3% che il PD, insieme al Centro Democratico, ha ottenuto in complesso).

E altrettanto penalizzato è risultato il PdL, che (insieme a LN) ottiene l’8.8% del voto dei giovani, pari al 10.7% dei voti espressi (contro il 20% ottenuto nel complesso dell’elettorato).
In definitiva, la netta maggioranza dei giovani di 18-25 anni avrebbe orientato la scelta di voto verso le liste nuove di questa tornata elettorale (in gran parte verso M5S), mentre all’insieme dei due tradizionali partiti maggiori si è rivolto appena un quarto dell’elettorato giovanile.

Tabella 1 – Flussi elettorali tra le liste dalle Politiche 2008 alle Politiche 2013 in Umbria. Camera dei deputati.
 
Dati percentuali
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Camera
Camera 2013
2008
PD_CD
SEL
RC
M5S
SC_FFD
UDC_FLI
PDL_LN
ACD (a)
NOV
Totale
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
PD
64.8
1.8
1.7
26.2
1.0
0.2
1.0
0.0
3.2
100.0
IDV
16.6
32.2
0.3
30.8
13.2
0.0
3.3
3.7
0.0
100.0
SINAR
4.5
6.7
35.2
39.8
1.8
0.0
3.2
0.0
8.9
100.0
ACS (b)
25.5
1.6
0.9
40.9
4.2
1.4
0.9
0.5
24.0
100.0
UDC
2.4
1.9
0.9
14.1
32.7
23.3
8.5
7.4
8.6
100.0
PDL_LN
0.4
0.6
0.1
17.1
15.6
0.7
48.0
6.4
11.2
100.0
ACD (c)
6.7
1.2
3.5
25.8
0.0
5.1
14.4
25.7
17.5
100.0
NOV
2.7
2.7
0.7
11.2
1.3
0.0
1.8
0.6
79.1
100.0
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Totale
24.9
2.5
1.9
20.9
6.7
1.3
15.4
3.3
23.0
100.0
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
a) La Destra; Fratelli d’Italia; MIR; Intesa pop.; Grande Sud
b) Partito socialista; P.C. Lavoratori; Sinistra critica; Per il bene comune; Unione dem. Consumatori
c) La Destra; M.E.D.A.; FN; PLI; Ass. difesa vita
 
  
Tabella 2 – Flussi elettorali tra le liste dalle Politiche 2008 alle Politiche 2013 in Umbria. Camera dei deputati.
 
Dati assoluti in migliaia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Camera
Camera 2013
2008
PD_CD
SEL
RC
M5S
SC_FFD
UDC_FLI
PDL_LN
ACD (a)
NOV
Totale
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
PD
154.8
4.3
4.1
62.7
2.3
0.6
2.5
0.1
7.6
239.0
IDV
2.7
5.2
0.0
5.0
2.1
0.0
0.5
0.6
0.0
16.2
SINAR
0.8
1.3
6.7
7.6
0.3
0.0
0.6
0.0
1.7
19.0
ACS (b)
5.0
0.3
0.2
8.1
0.8
0.3
0.2
0.1
4.7
19.7
UDC
0.6
0.5
0.2
3.4
8.0
5.7
2.1
1.8
2.1
24.4
PDL_LN
0.7
1.1
0.2
33.4
30.3
1.3
93.4
12.4
21.8
194.6
ACD (c)
1.7
0.3
0.9
6.7
0.0
1.3
3.7
6.6
4.5
25.8
NOV
3.9
3.9
1.0
16.3
1.9
0.0
2.6
0.8
114.9
145.3
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Totale
170.3
16.9
13.3
143.0
45.8
9.2
105.5
22.4
157.4
683.8
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
a), b), c) vedi note Tabella 1
 

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