“Vogliamo essere propositivi verso le istituzioni, per questo chiediamo di essere più ascoltati e soprattutto di poter far parte del Tavolo Verde della Regione (uno strumento del Tavolo generale finalizzato al confronto e alla condivisione dei contenuti relativi a specifici temi, nonché all’istruttoria di provvedimenti, piani e programmi), magari soltanto con un ruolo consultivo. La presenza del libero professionista rappresenta un valore aggiunto che la Pubblica amministrazione dovrebbe comprendere”.
Così i rappresentanti del Collegio regionale dei periti agrari e dei dottori agrari e forestali stamani a Palazzo Cesaroni, nel corso di una audizione in Seconda Commissione da loro stessi richiesta per approfondimenti riguardanti le problematiche della categoria riscontrate soprattutto sui contenuti del Piano di Sviluppo rurale della Regione.
Sostanzialmente sia Marco Cherubino Orsini (presidente Collegio periti agrari dell’Umbria), che Stefano Villarini (presidente Federazione regionale dottori agrari e forestali) hanno puntato il dito sulla “eccessiva burocratizzazione e lo scarso coinvolgimento nella formazione dei bandi”.
Dopo aver evidenziato che l’elargizione delle risorse alle aziende arriva circa dopo trenta mesi e che l’età media dei titolari delle imprese è attualmente di settanta anni, Villarini ha comunque rimarcato che lo stato attuale di avanzamento del Psr in Umbria, cioè l’impegno delle risorse finanziarie, è del 60 per cento, un dato che colloca la Regione tra i primi posti a livello nazionale.
Dopo aver ascoltato i due interlocutori, la Commissione ha deciso di chiedere alla Giunta regionale la possibilità di inserire anche i liberi professionisti nelle riunioni del Tavolo Verde. Il presidente della Commissione ha comunque invitato i periti agrari e gli agronomi ad approfondire ulteriormente le problematiche che affliggono l’agricoltura in Umbria.
Marco Cherubino Orsini: “È necessario agire sulla complessità dei testi dei bandi dove spesso ci sono norme in contrasto tra loro. I liberi professionisti devono avere la possibilità di partecipare alla loro stesura. La grande risposta delle aziende agricole ai bandi è dovuta anche e soprattutto al lavoro dei liberi professionisti che hanno portato avanti quasi l’80 per cento delle pratiche. Nell’auspicare la nostra presenza al Tavolo Verde della Regione, ci rendiamo disponibili anche a dare vita ad un censimento delle aziende interessate ad investire. Sui contributi concessi sarebbe importante prevede una variante in diminuzione, cioè a metà dell’investimento controllare se c’è la possibilità della rimodulazione della spesa effettiva”.
Stefano Villarini: “In Umbria gli agronomi ed i periti agrari, iscritti all’ordine, sono circa 800, gran parte di questi svolge la libera professione. Nel Psr siamo da anni impegnati al fianco delle imprese agricole. Noi, a differenza delle associazioni di categoria, non rappresentiamo il mondo delle imprese agricole, ma siamo comunque al loro fianco per l’attuazione delle normative legate ai bandi. Nel mondo agricolo c’è grande vivacità e fermento. La criticità maggiore è rappresentata dalla eccessiva burocratizzazione. Per quanto riguarda la misura 121 del Psr (Investimenti mobili ed immobili), su oltre duemila domande presentate, circa mille e cento non hanno copertura finanziaria. Tra gli interventi da fare anche quello della cancellazione della obbligatorietà dei conti correnti dedicati”.