Nella seduta del 24 gennaio scorso, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Todi, l’atto di indirizzo che impegna il Sindaco e la Giunta a chiedere alla Regione Umbria l’avvio della legge per la modifica delle materie di bonifica e tutela idrogeologica, oggi ancora affidate al Consorzio Tevere Nera.
L’ordine del giorno è stato presentato dai Consiglieri Comunali di opposizione e approvato all’unanimità con il voto favorevole di tutti i Consiglieri presenti in aula.
Il pronunciamento è positivo perché impegna l’amministrazione comunale a prendere le distanze dall’attuale gestione consortile e a sollecitare la Regione per risolvere l’annoso problema dei contributi versati dai tuderti al Consorzio.
Intanto però il Consorzio Tevere-Nera, in barba alla legge regionale approvata lo scorso anno che aveva innalzato l’importo minimo per l’invio delle cartelle di riscossione del tributo, ha provveduto a modificare gli importi, con le spese amministrative (il grosso dell’importo) che sono diventate "beneficio di tutela idraulica" permettendo così di arrivare ai 17 euro indispensabili alla richiesta del balzello.
Inoltre, tanto per non farsi mancare nulla, il Consorzio ha provveduto a predisporre l’assunzione di altri due dipendenti, nonostante nella nuova legge regionale fosse stato espressamente vietato al Consorzio di procedere all’assunzione di nuovo personale.
In un comunicato, il consigliere d’opposizione dell’Udc, Enrico Melasecche, critica la Regione in quanto riguarda la legge regionale approvata non è stata applicata e accusa il sindaco di Terni di essersi disinteressato della questione. “Non credo esistano parole per descrivere la rabbia di decine di migliaia di ternani – dichiara Melasecche – che stanno ricevendo altrettante raccomandate per pagare una tassa vergognosa che non ha corrispondente in quel di Perugia in quanto voluta e mantenuta con molteplici successivi artifici da una classe politica che oscilla fra l’inettitudine e la vera e propria arroganza. Dopo circa dieci anni, le cento battaglie che abbiamo condotto, prevalentemente a Terni, ma anche (da pochissimi) in consiglio regionale, hanno portato all’approvazione di una legge regionale che prevedeva l’emanazione del regolamento di attuazione entro 60 giorni. Ebbene di giorni ne sono trascorsi circa 350 ma di regolamento non se ne parla”.