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Interrogazione in Consiglio Provinciale di Perugia sulla proliferazione di questo pesce che raggiunge grandi dimensioni e distrugge tutta l'altra fauna, ma c'è chi chiede di vedere se si può mangiarlo
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Le cronache ufficiose dell’alluvione di novembre a Pantalla raccontano di un agricoltore che dopo l’evento in una buca nel suo campo limitrofo al Tevere aveva visto un grosso pesce, circa mezzo metro, dibattersi.
L’agricoltore speranzoso aveva cercato di prendere il pesce, avendo cautela di indossare dei pesanti guanti.
Il tentativo era però finito ingloriosamente col pesce che, divincolatosi, era riuscito a riguadagnare le acque del fiume e l’agricoltore che si era ritrovato con una dolorosa ferita su di un polso.

Il pesce era uno di quelli di razza siluro che è stato oggetto in Consiglio provinciale di Perugia di un ordine del giorno presentato dal consigliere del Pd Massimiliano Capitani sulle misure da adottare per la riqualificazione e la tutela del patrimonio ittico nelle acque della Provincia di Perugia e sui provvedimenti da adottare per contrastare la diffusione del pesce siluro.

“Ci sono voci di allarme nel mondo della pesca sportiva – ha spiegato Capitani – a motivo della proliferazione incontrollata di specie non autoctone e che rischiano di alterare gravemente gli equilibri faunistici esistenti”.
“E’questo il caso del pesce siluro, un predatore senza rivali la cui proliferazione minaccia di diventare incontrollabile.
Chiedo quindi – ha concluso Capitani – che si attivi un tavolo di lavoro con le associazioni dei pescatori per informarli sui rischi ambientali che si corrono a causa della proliferazione di tale specie nei nostri fiumi”.

Nel suo intervento il capogruppo in Consiglio del Pdl Piero Sorcini ha replicato: “Non credo giusto intervenire sull’ecosistema, spesso il danno che si fa è peggiore di quello che si vuole riparare.
Chiedo invece che si faccia un lavoro di approfondimento per scoprire se questo pesce, date le sue grandi dimensioni, possa essere usato come alimento: vista la crisi attuale, non sarebbe una cattiva idea”.

Sui blog c’è chi è entusiasta delle carni di siluro e chi sostiene che è stato studiato all’università degli studi di Yale, a cui risulterebbe che l’assunzione di carni del Silurus Glanis ossia Siluro europeo in dosi modeste, può causare la riduzione dell’organo riproduttivo maschile dell’essere umano.
Questo perchè le molecole del DNA del glanis, interagiscono con quelle del DNA umano rendendo le proteine WX 3 e WX 4 deficitate con conseguente atrofizzazione dell’organo riproduttore.
In ogni caso tutti diffidano di tale pesce se pescato in acque inquinate.

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