Il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato all’unanimità l’atto amministrativo della Giunta sulle Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa in Umbria per gli anni 2013/2014 e 2014/2015. Il voto è stato chiesto con urgenza dal presidente della Terza Commissione consiliare, Massimo Buconi (nella foto), relatore in Aula, per “concedere – ha spiegato – un congruo tempo alle istituzioni scolastiche, ai Comuni e alle Province per predisporre i piani in tempo utile, entro il 25 settembre, in modo tale che la Regione possa approvarli”.
Illustrando l’atto, Buconi ha ricordato che “il processo di ridefinizione dell’offerta formativa della programmazione della rete scolastica regionale, avviato nel 2010, avente a oggetto criteri e procedure, ha determinato l’assunzione di deliberazioni approdate nel Consiglio regionale che ha portato all’approvazione del Piano regionale dell’offerta formativa della programmazione della rete scolastica in Umbria per l’anno 2012 e 2013. La valenza dei criteri era biennale pertanto il piano della nuova offerta formativa 2011/2012 è stato oggetto di monitoraggio e valutazione anche al fine di inserire eventuali correttivi nella futura programmazione regionale. Tale attività, attraverso un’attenta rilevazione delle scelte operate dagli studenti, ha permesso di verificare e di valutare la validità dei criteri individuati facendo rilevare come le decisioni effettuate dalla Regione siano risultate valide e efficaci, tant’è che soltanto un numero molto limitato degli indirizzi tra quelli istituiti non sono stati attivati per l’anno scolastico 2011/2012. La Regione definisce i criteri che saranno utilizzati per l’approvazione del Piano da approvarsi entro dicembre del corrente anno”.
“Gli indirizzi di carattere generale – ha ribadito Buconi – sono di riequilibrare l’offerta formativa sul territorio, prevedendo eventuali integrazioni ed evitando sovrapposizioni, tenere conto della compatibilità con le strutture, le risorse strumentali e le attrezzature esistenti, nonché dare attenzione all’istruzione tecnico professionale, in quanto caratterizzata da uno stretto collegamento con il mondo del lavoro. Le Province dovranno tener conto anche dell’andamento demografico e dell’adeguatezza della rete dei trasporti. I Comuni, competenti per la scuola dell’infanzia primaria e secondaria di primo grado, devono attenersi anche ai seguenti criteri: considerare la popolazione scolastica rapportata alla disponibilità edilizia esistente, considerare le caratteristiche demografiche socioculturali del bacino di utenza e verificare l’efficacia della configurazione del servizio scolastico-trasporti mensa”.
“In questo contesto – ha aggiunto – relativamente al dimensionamento si colloca la sentenza 147 della Corte Costituzionale, la quale, ribadendo quanto già espresso con precedente sentenza, stabilisce fra l’altro che il dimensionamento della rete scolastica, cioè la soglia minima di alunni che gli istituti comprensivi devono raggiungere per ottenere l’autonomia, rientra nella competenza regionale. L’unificazione degli istituti di secondo grado si realizzerà prioritariamente tra istituti della medesima tipologia, si potrà quindi procedere all’unificazione di istituti”.
“Per quanto riguarda l’offerta formativa – ha concluso – le Province devono attenersi, oltre agli indirizzi, anche alle seguenti indicazioni: valutazione complessiva dell’andamento demografico riferito alla fascia di età corrispondente alla scuola secondaria di primo grado, con attenzione a flussi di iscrizione per diverse tipologie e indirizzi registrati negli anni precedenti, senza disperdere le buone pratiche che hanno consentito la personalizzazione di percorsi di eccellenza, verifica ed efficacia dell’offerta formativa per i diversi ambiti del territorio di competenza in relazione a bisogni formativi e di mercato, presenza di diverse tipologie di scuola superiore, individuazione di una distribuzione qualitativamente equivalente offerta istruzione secondaria”.