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Se ne vanno formalmente la sezione distaccata del Tribunale e Giudice di Pace, ma bisognerà vedere se troveranno posto altrove
giustizia

Un altro passo di ritorno al passato, una ulteriore manifestazione di quella che da tempo definiamo “sindrome cinese” è stato compiuto nel campo dell’organizzazione giudiziaria.
Probabilmente questo stringere la cinghia gli italiani lo devono al fatto che si sono messi nelle mani degli “strozzini”, quando allegramente hanno fatto debiti su debiti, contando su un incremento del reddito nazionale continuo e tale da poter pagare gli interessi e nello stesso tempo incrementare i consumi.

Ora dunque è toccato alla Giustizia e col decreto legge sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, anche in Umbria il Tribunale e la Procura di Orvieto vengono eliminati (accorpamento con Terni).
Eliminate anche le sedi distaccate dei tribunali di: Città di Castello, Gubbio, Foligno, Assisi e Todi.
Si salva Spoleto che con Perugia, Terni  rimarrà sede di Tribunale e Procura ed anche del Giudice di Pace mentre sparisce quest’ultimo da: Orvieto, Città della Pieve, Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Todi, Montefalco, Norcia, Amelia e Narni.
Anche qui come per le Province sono stati presi in considerazione le dimensioni geografiche e demografiche (2.169 Hm quadrati e 382.191 abitanti) ed anche i carichi di lavoro.

Ora il personale dovrà trasferirsi nelle sedi giudiziarie rimaste, aggravando il problema di congestione che assilla i centri maggiori, per la gioia dei palazzinari i quali già assaporano gli affari che faranno per mettere a disposizione locali per gli uffici ed abitazioni per i dipendenti.
Tuttavia c’è qualcuno che spera che la norma la quale prevede, nel caso le sedi riceventi non abbiano spazio, la possibilità di poter continuare ad utilizzare gli immobili delle sedi soppresse per 5 anni possa risolversi nel classico “cambiare tutto per non cambiare nulla”.

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