31 luglio 2012
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil cercano di dare certezze ai lavoratori e all’incontro di oggi (martedì 31 luglio) la proprietà non si presenta. Dopo il presidio davanti ai cancelli dell’azienda dei giorni scorsi, i lavoratori rimangono al palo, dovendo ancora percepire quattro mensilità arretrate e la quattordicesima. “Dalla proprietà non è arrivata nessuna spiegazione, tantomeno l’attivazione degli ammortizzatori sociali, come era già stato discusso nell’incontro di lunedì scorso presso l’Assindustria di Terni”. E’ l’allarme che lanciano i sindacati. “Questo gesto –hanno specificato- è un’ulteriore mortificazione per i lavoratori, che fino all’ultimo giorno lavorativo si sono sempre impegnati dando il massimo di loro stessi per evadere le commesse”. Da oggi, i sindacati e i lavoratori, auspicando un pieno coinvolgimento delle istituzioni, si mobiliteranno a oltranza per avere un tavolo di discussione anche in vista dell’attivazione dell’ammortizzatore sociale. “Solo in questo modo –hanno sottolineato i sindacati- sarà possibile non aggravare ulteriormente la situazione economica dei lavoratori e delle loro famiglie e non disperdere le professionalità coinvolte”.
31 luglio 2012
In Comune c’è qualcuno che controlla la Gesenu?
I cittadini di Perugia sono costretti a pagare una TIA fra le più onerose d’Italia per ricevere in cambio un servizio sempre più scadente. La città è sporca. Le proteste non si contano! Quella dei residenti di Ponte d’Oddi e Montegrillo è soltanto l’ultima di una serie di lamentele, purtroppo inascoltate da chi avrebbe il dovere istituzionale di intervenire e pretendere che il capitolato d’appalto stipulato con GESENU venga rispettato. La Giunta di sinistra è troppo impegnata a studiare aumenti di tasse e tariffe per far cassa. L’opposizione si mostra attiva e determinata solo quando si tratta di difendere il "bonus benzina" per i Consiglieri Comunali. Non sorprende quindi che interi quartieri, come Ponte d’Oddi e Montegrillo, siano di fatto abbandonati a sé stessi: si impiegano due mesi per spostare una panchina nel parco, l’area "verde" (?) è totalmente trascurata con le recinzioni che cadono a pezzi. Perugia brilla per essere la città dove all’aumento delle tariffe corrisponde sistematicamente un peggioramento della qualità dei servizi. I perugini non ne possono più.
Carla Spagnoli – Coordinatore Regionale Futuro e Libertà Umbria
31 luglio 2012
Sulla sicurezza sismica delle scuole elementari di Todi
E così la Giunta Rossini, che ha in mano progetti e finanziamenti, avrebbe soltanto dovuto svegliarsi un attimo e dare il via ai lavori. Ad oggi invece, tutto tace.
Visto poi che i fondi governativi dovranno essere necessariamente rendicontati entro 12 mesi dalla loro erogazione (entro Giugno 2013) ne scaturisce che, grazie all’immobilismo ed al lassismo di Rossini e della sua Giunta, il Comune di Todi non potrà non fare a meno di eseguire le opere a scuola già in corso con tutti i disagi ed i rischi per alunni e genitori che ben si possono ipotizzare. Complimenti vivissimi: ci fate assistere ad un’altra prova tangibile della assoluta inefficienza amministrativa del Sindaco e di tutto il centrosinistra tuderte.
In quasi tre mesi di “attività” (anche se letargo sarebbe stata la parola più giusta), non siamo ancora riusciti a capire se questi signori “dormano in piedi” oppure soffrano, come sospettiamo da tempo, di pressione bassa. Sta di fatto che ancora si attende un segnale, una iniziativa, un movimento che sia uno. Nel frattempo il turismo langue e l’economia della citta’ soffre sempre di piu’.
Povera Todi.
28 luglio 2012
27 luglio 2012
27 luglio 2012
La bomba H dei cinghiali
Coordinamento regionale squadre di caccia al cinghiale
24 luglio 2012
Depuratore a Cappuccini: all’erta stiamo!
Al momento del suo insediamento, nell’unica udienza concessa, questo Comitato ha offerto la propria collaborazione anche all’Amministrazione Ruggiano. Purtroppo nel tempo sono stati ignorati non solo il Comitato, ma anche le centinaia di firme raccolte contro il senso unico di Via XXV aprile, miracolosamente tolto a ridosso delle elezioni.
Il Consiglio direttivo è formato da persone di diverso orientamento politico, ma l’armonia è totale. Notizie apparse in questi giorni danno per decisa la costruzione di un grande depuratore nella zona sottostante al rione Cappuccini. Immediatamente chi scrive ha chiesto un incontro urgente all’Assessore alle Frazioni Manuel Valentini, il quale ha garantito che, in un prossimo incontro, fornirà precisazioni sul tipo di intervento che eventualmente si verrà a realizzare. È stato comunque ribadito che certe strutture che hanno un impatto ambientale, paesaggistico e che possono arrecare un danno incalcolabile, anche da un punto di vista patrimoniale, a singoli cittadini, vanno esposte, discusse e vagliate con scrupolosità con la popolazione.
Comunque, allo stato attuale, il Comitato è formalmente deciso ad ostacolare l’opera, qualora avesse le caratteristiche che sono emerse sulla stampa. Lo faremo non perché l’ha detto Ruggiano o altri suoi collaboratori, ma solo ed esclusivamente perché lo riteniamo un nostro preciso impegno e dovere.
Siamo sicuri che l’Amministrazione vorrà illustrare a noi e ai cittadini le opere che eventualmente saranno realizzate. Pensiamo che “insieme” si possa lavorare bene e meglio.
23 luglio 2012
Grazie per i 40 milioni per la ricostruzione delle zone del marscianese
Abbiamo anche noi seguito con grandissima soddisfazione l’esito della votazione delle Commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera che nei giorni scorsi hanno finalmente approvato l’emendamento per lo stanziamento di risorse a favore della ricostruzione pesante del sisma che nel dicembre 2009 ha colpito il territorio di Marsciano.
L’atto prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro per il 2012 e 15 per il 2013 ai quali si aggiungeranno i proventi dell’accisa sulla benzina, non meno di 5 milioni di euro, deliberata a fine 2011 dalla Regione Umbria. Si tratta di somme che permetteranno di coprire il fabbisogno primario per far partire finalmente anche la ricostruzione pesante delle abitazioni e delle strutture produttive.
Nella popolazione delle zone colpite, che pur ha vissuto con grande dignità ed operosità la fase della prima emergenza e della ricostruzione leggera, e che è stata per lungo tempo tenuta in apprensione per la difficoltà di individuare, con uno specifico provvedimento ministeriale, la copertura finanziaria necessaria alla fase più complicata della ricostruzione, rischiava ora di crescere l’insofferenza e la rabbia per un diverso ed incomprensibile trattamento rispetto ad altri cittadini colpiti, anche se in maniera più drammatica, da simili eventi calamitosi. In un clima così teso ed alimentato da inique e incomprensibili dimenticanze, non giustificate neanche dalla pesante situazione economica in cui versa l’Italia, il rischio che la reazione della nostra gente sfociasse in atti ed iniziative “pesanti” era forte.
In questo momento vanno pertanto ringraziati innanzitutto i nostri concittadini che, pur in una situazione di estremo disagio, che solo chi vive direttamente queste situazioni può capire appieno, hanno invece saputo sempre esprimere un alto senso di civiltà e di collaborazione con le Istituzioni, anche nei momenti più difficili in cui il risultato sembrava poter non essere raggiunto.
Nei ringraziamenti a tutti coloro che hanno portato avanti questa battaglia di civiltà, comitato 15 Dicembre, parlamentari, Istituzioni, civili e religiose, tanti soggetti sociali e politici, non ci possiamo altresì esimerci da un particolare riconoscimento a chi, per ruolo e per capacità, ha gestito in prima linea tutto questo difficile percorso: il nostro Sindaco Alfio Todini, che ha operato, in stretta collaborazione con la Presidente della Regione Catiuscia Marini, verso le istituzioni, la Presidenza della Repubblica ed il Governo nazionale un pressing incessante per raggiungere l’obiettivo che si concluderà ora con il Decreto di Conversione contenete l’emendamento approvato.
Da adesso inizia un’altra partita, una fase che deve contribuire a ridare al nostro territorio la memoria storica che non poteva essere perduta, e a rilanciare l’economia locale che non meritava, specie in un momento di così drammatica difficoltà, ulteriori appesantimenti derivanti dalle conseguenze del terremoto.
Come gruppi consiliari che sostengono l’amministrazione comunale di Marsciano siamo soddisfatti di aver registrato, ancora una volta, che quando le forze politiche agiscono, anche in modo trasversale, per il raggiungimento del bene comune riescono, come hanno fatto in questa occasione, a dare una concreta dimostrazione di “buona” politica.
Gruppi consiliari Partito Democratico, Proposta Marsciano, PSI del Comune di Marsciano
23 luglio 2012
Depuratori: finiamola con l’avanspettacolo
Prima di esprimere il nostro punto di vista vogliamo innanzitutto dimostrare solidarietà e rafforzato sostegno al Sindaco Rossini per gli attacchi personali subiti: siccome si è schernito il Sindaco, cioè l’ istituzione che rappresenta, ciò non fa altro che ulteriormente dimostrare l’ assoluto dispregio nutrito dall’ attuale opposizione nei confronti dell’ Amministrazione Comunale durante il loro mandato e continuato anche oggi.
Deve altresì essere ricordato che nel mentre l’ amministrazione Marini discuteva dell’ ipotesi avanzata dall’ ATO di un nuovo depuratore a Montemolino a servizio dell’ intero comprensorio l’ opposizione si dichiarava contraria senza peraltro proporre nulla di alternativo.
L’ allora Amministrazione con grande senso di responsabilità, e grazie anche alla collaborazione ed al confronto positivo con i cittadini, decise di realizzare il nuovo depuratore a Pian dei Mori, adeguando l’ esistente, realizzando così un accettabile compromesso tra le esigenze di gestione dell’ impianto e la non compromissione di nuovi siti ancora intatti.
Per una Città come Todi, per tutta l’ Umbria e l’ Italia la salvaguardia di ambienti naturali non compromessi non è un fatto di civetteria, bensì il perseguimento di un preciso interesse culturale ed economico che è purtroppo inutile spiegare a chi non ha queste sensibilità: Todi è tale per la sua storia, la sua cultura, i suoi monumenti, il suo centro storico ma anche e soprattutto per il suo territorio.
Successivamente, durante la sindacatura Ruggiano , l’ amministrazione ha improvvidamente deciso di cambiare sito e spostarsi nella fraz. di Porchiano in prossimità del bivio di Todi, loc.tà S. Sisto sulla statale dei Due Mari, dando prevalenza a ragioni tecnico-gestionali da un punto di vista ufficiale, ma in realtà cercando di fare una operazione elettoralistica su Pian di Porto.
Coerentemente con il filo conduttore che ha contraddistinto tutta l’ Amministrazione Ruggiano (superficialità ed arroganza), anche la gestione di quella vicenda fu “ appaltata “ ad Umbria Acque” con il risultato che si è aggiudicata una gara per la realizzazione del depuratore senza prima effettuare tutte le verifiche tecniche ed ottenute tutte le relative autorizzazioni.
Il risultato è stato che alla prima approfondita verifica nel sito scelto è emersa l’ esistenza dei resti di una “villa di epoca romana” con il conseguente vincolo di in edificabilità della soprintendenza, da notare che la villa non è stata messa lì di notte dal’ allora opposizione!!!
Oggi, appena insediata, l’Amministrazione Rossini si trova a dover risolvere urgentemente questo groviglio.
Esprimiamo condivisione per il criterio adottato ed il metodo seguito in quanto il porre innanzitutto l’ attenzione, e la richiesta, che l’ Amministrazione Comunale deve essere garantita sul fatto che il nuovo impianto debba essere correttamente inserito ambientalmente, particolarmente mitigato nell’ impatto e correttamente previsto in una efficace gestione non è solo dovere istituzionale ma dimostrazione di serietà verso temi sensibili.
Il porre poi la questione di recuperare il sano e saggio criterio di collocarlo presso un impianto esistente, quindi in un sito già compromesso, è dimostrazione di non voler né continuare nello scaricabarili delle responsabilità, né perseguire logiche elettoralistiche spostandolo di zona in zona.
Se dovesse permanere la logica seguita dall’ amministrazione Ruggiano sarebbe impossibile realizzarlo in qualunque sito.
L’ avere poi posto la questione che il nuovo impianto non debba affiancarsi ad uno già esistente, bensì sostituirlo, consentirà di non lasciarne nel territorio uno dismesso ma non demolito.
L’ aver posto la questione che tutto quanto sopra detto non possa essere subordinato al problema della gara aggiudicata e delle procedure svolte è rispetto per i cittadini prima ancora che per le questioni amministrative.
La serietà e correttezza dell’operato dell’ Amministrazione Rossini è tanto più dimostrata dal fatto che si stanno prima svolgendo le verifiche tecniche circa la idoneità di un sito e poi si assumerà la decisione della realizzazione, certo con il coinvolgimento dell’ Amministrazione Comunale e dei cittadini, ma tutti e non solo quelli più interessati a quel luogo.
In quanto alle verifiche in atto circa l’attuale depuratore della Cascianella crediamo corrispondano a tutte le esigenze e criteri sopra esposti; si tratta infatti di un sito compromesso, ad oggi mal inserito ambientalmente e quindi comunque necessario di interventi, già servito da linea elettrica e strada e , tra l’ altro, non risulta che abbia nel tempo originato problemi.
Quindi l’ eventuale individuazione di quel luogo per un nuovo seppur più importante impianto, non potrà che migliorare la situazione attuale.
Se fare bene un nuovo depuratore, sostituendone un’altro, bene inserito nell’ ambiente e quindi non impattante deve costare il prezzo di una stazione di rilancio crediamo che la posta valga la candela.
Confidiamo che l’ opposizione vorrà confrontarsi seriamente sulle scelte dell’ Amministrazione e non cercarla di ridurle ad avanspettacolo di cui hanno dato spesso prova di profonda conoscenza.
23 luglio 2012
Pantalla e Ponte Rio non hanno Todi in mente
L’associazione “Todinmente-abita e produce” si è riunita per fare il punto della situazione circa la programmazione del prossimo Natale.
In particolare l’appuntamento è stato per i rappresentanti delle varie zone di Todi e delle frazioni di Ponte Rio, Collevalenza e Pantalla, che avevano già partecipato alla riunione dello scorso maggio (per un piano più generale si sono presi contatti con l’assessorato alle frazioni).
Molte le idee sul piatto e buona la varietà delle proposte.
Sicuramente un ottimo punto di partenza per la progettazione natalizia, ma è opportuno sottolineare che la fase creativa deve necessariamente essere supportata da sufficienti risorse umane ed economiche per garantire il buon esito dell’iniziativa.
Purtroppo la serata ha registrato una nota tanto stonata quanto inattesa, ovvero il resoconto dei rappresentanti di Ponte Rio e Pantalla, le cui rispettive assemblee, pur dopo una buona partecipazione iniziale, hanno espresso un deciso disinteresse per quanto verrà organizzato a Todi e quindi la volontà di non essere coinvolti nel progetto.
E’ previsto un incontro con l’amministrazione e, successivamente, con tutte le associazioni locali per capire in quale misura si potrà collaborare per la migliore riuscita delle iniziative.
Questi i rappresentanti fino ad ora nominati: Laura Chiavari, Orietta Giammaroni e Paola Mancini per Piazza del Popolo e le vie adiacenti ( fino a via di Santa Maria ); Lolita Fratini per via G. Matteotti e Valentina Tomasselli per via A. Cortesi; Cristina Longari per i rapporti con le strutture ricettive; Nicoletta Foglietta per Ponte Rio; Cristina Baldassarri per Pantalla.
Per quanto riguarda la città di Todi mancano a tutt’oggi persone di riferimento per via di Borgo Nuovo, Porta Fratta e Cappuccini. Per chiunque (residente, commerciante, professionista, etc) fosse interessato a partecipare, questa e’ l’indirizzo da contattare: todinmente@libero.it.
Che la fase creativa deve necessariamente essere supportata da sufficienti risorse umane ed economiche per garantire il buon esito dell’iniziativa
Todinmente
22 luglio 2012
21 luglio 2012
Polemiche tuderti di mezza estate: lavori alla Rocca
Ci comincia a venire il dubbio che il sindaco Rossini abbia la pressione bassa e con il caldo non riesca proprio a fare niente.
Non si spiega diversamente, infatti, la assoluta inesistenza di qualsivoglia attività del primo cittadino e della Giunta Municipale.
Comprendiamo anche che sia difficile per un ragazzo impaurito ed inesperto prendere in mano l’eredità di opere progettate e finanziate dall’Amministrazione Ruggiano, ma non riuscire a mandare avanti nemmeno quelle relative ad opere già aggiudicate all’esito di gara pubblica, appare davvero il colmo.
E’ il caso dei lavori di completa riqualificazione del Parco della Rocca, per i quali la procedura di gara ha visto la aggiudicazione il 30 Aprile 2012 e sono ancor lungi dal prendere alcun verso.
Eppure, proprio il Sindaco, allora segretario e capogruppo del PD in consiglio Comunale, era stato l’alfiere del Comitato di cittadini che voleva la riqualificazione del Parco, addirittura presentando una interrogazione nella quale chiedeva “ un intervento urgente per risolvere tale problema.
Detto fatto.
La passata amministrazione, ha progettato, finanziato e messo in gara a tempo un progetto completo per la risoluzione di tutti i problemi del Parco, condiviso dai membri del "comitato per il parco della Rocca", il tutto corredato con i pareri della Sopraintendenza, la quale ha rilasciato tutte le autorizzazioni del caso sposando in pieno il progetto che è stato reputato compatibile con l’area del Parco della Rocca (la quale è sottoposta a stringenti vincoli ambientali e paesaggistici) e meritevole in tutto e per tutto di essere attuato.
La gara è stata aggiudicata il 30 Aprile, proprio per dar modo di effettuare i lavori a cavallo tra Maggio e Giugno e riconsegnare il parco alla città ed ai turisti a partire dal mese di Luglio.
Invece, dopo due mesi di amministrazione, tutto tace e non si vede all’orizzonte nemmeno una ipotesi di inizio lavori.
Che cosa aspetta il Sindaco ?
E’ in grado di dare risposte ai cittadini ?
Capisce l’importanza del Parco della Rocca ?
Ci sono motivi particolari che nascondono altre verita’ nella immobilismo della giunta a procedere con i lavori?
Ci stiamo avviando ai primi cento giorni della amministrazione, quelli nei quali, tradizionalmente, si comincia a valutare l’operato di una Giunta e, onestamente, non ricordiamo a nostra memoria una tale incredibile assenza di iniziative.
La citta’ non puo’ piu’ aspettare, soprattutto in momenti economici difficili come quelli attuali.
Gruppo consiliare POPOLO DELLA LIBERTA’ TODI
21 luglio 2012
Depuratore "incagliato", Ruggiano come Schettino
21 luglio 2012
Quale sanità dopo la riforma?
È necessaria una rivisitazione immediata delle malattie classificate come rare.
Ci sono molti cittadini umbri costretti a pagarsi di persona cure molto costose per patologie non inserite,da questa regione, nell’elenco delle malattie rare.
21 Luglio 2012
Una vita salvata dalla sanità (e i sanitari) della media valle del Tevere
I primi giorni di agosto 2011 mia moglie Rosamaria ha accusato raffreddore e febbre alta.
Telefonicamente il medico di famiglia diagnosticava influenza e consigliava antibiotico e tachipirina; i giorni passavano e la cosa andava peggiorando fino a giungere al venerdì mattina quando mia moglie stava malissimo: tremava dalla febbre che già dal mattino era 39°. Ho cominciato a preoccuparmi veramente, non mi rispondeva era come addormentata, dovevo fare qualcosa! Il medico di famiglia non è raggiungibile provo con la guardia medica. La Dottoressa mi scarica.. “antibiotico e tachipirina quando la febbre supera 38° non si preoccupi”. Conoscendo Roma e i pronto soccorso, anche se l’ho pensato, evito di portarla e così giungiamo a sabato mattina. Mi rendo conto che non è cambiato nulla, anzi la situazione è peggiorata. Richiamo per due volte la Guardia Medica ma la stessa persona a distanza di un paio d’ore alla mia preoccupazione risponde candidamente di non preoccuparmi tanto l’antibiotico va bene e la tachipirina all’occasione risolverà la questione; “se dovesse durare lunedì mattina va a fare le analisi che ci sarà qualcos’altro”. Non so più cosa fare, mi decido la faccio preparare, la metto in macchina e la porto in Umbria. E’ sabato sera, cerco di chiamare amici medici ma purtroppo pure loro sono in ferie. Un’amica mi consiglia di rivolgermi alla guardia medica di Todi. Cambia totalmente lo scenario: finalmente una persona gentilissima mi fa domande, chiede eventuali patologie di mia moglie e alla mia dichiarazione che è diabetica, mi invita a provare il livello di glicemia. Mi fa richiamare per due volte per monitorare l’evolversi della situazione fino a quando verso le 24 mi dice che viene perché non va bene. Dopo la visita decide il ricovero in Ospedale chiamando direttamente il 118.
All’Ospedale di Pantalla è stata accertata la Legionella e nel giro di 20 giorni mia moglie è tornata a casa guarita.
Questa mia lettera per segnalare la competenza e l’alta professionalità del dott. Pensi Primo nello svolgimento del suo servizio. In questo mondo di persone mediocri e poco professionali è giusto apprezzare ed incoraggiare elementi eccellenti che nel loro lavoro dimostrano umanità e professionalità.
Per quanto riguarda mia moglie, è proprio il caso di dire che deve la vita al Dott. Pensi.
20 luglio 2012
A ricordo del nostro amico Nicodemo,
Dopo una lunga malattia, un duro calvario da te stoicamente sopportato col conforto dei tuoi saldi principi religiosi e morali, hai terminato la vita terrena. Di te ricorderemo le lunghe e belle chiacchierate estive,ahimè di ormai molti anni fa, fatte dopo cena, insieme agli altri nostri comuni amici , nel piazzale del bar di Cimacolle sotto il cielo stellato, perché il bar ad una cert’ora chiudeva. Chiacchierate di tutto un po’, ma sempre piacevoli, interessanti. Ma di te ricorderemo soprattutto la coerenza del tuo carattere,le tue convinzioni politiche sempre rispettose di quelle altrui, il tuo dinamismo professionale e comunicativo, la tua lotta contro la malattia,la tua indefessa voglia di vivere, nonostante tutto.
Ciao Nicodemo, ti sei dovuto arrendere a un destino crudele, ma non ti dimenticheremo, così come non ti dimenticheranno quanti ti hanno conosciuto, perché il bel ricordo che ci hai lasciato non si offuscherà.
Ci sentiamo addolorati e particolarmente vicini alla tua famiglia,
Edoardo Antonelli e gli altri tuoi amici di Cimacolle.
19 luglio 2012
Il depuratore gioca ai quattro cantoni, ora è il turno della Cascianella
Si è scoperto, infatti, grazie ad approfondimenti presso gli organi competenti, che Rossini, senza minimamente preoccuparsi di condividere le proprie scelte, ha deciso che il posto giusto per il nuovo depuratore della città fosse “località Cascianella”, sito proprio sotto il più popoloso quartiere di Todi e in piena bella vista da tutta la Città.
Il sito in questione, a prescindere dall’ennesimo sfregio che viene fatto al quartiere Europa, appare una delle scelte tecnicamente meno indicate dell’intero territorio comunale.
In primo luogo perché aggrava la situazione ambientale di una zona già gravemente compromessa, con il sito della fornace.
È, ancora, situato in quota a mezza collina, rispetto alla originaria collocazione in pianura, costringendo alla realizzazione di una serie di mostruose tecnologie di pompaggio che facciano risalire i reflui verso l’alto.
A ciò si aggiunga che non potrà in alcun modo ricevere le produzioni dell’intero settore nord ovest (un’area vastissima che va da Frontignano a Camerata, passando da Loreto, Lorgnano, Pian di San Martino, Cecanibbi, Pontecuti, Quadro, Canonica, Asproli, Porchiano et coetera), a meno di realizzare altre gravosissime strutture di pompaggio, che risalgano a ritroso tutta la valle del Naia.
Infine, sarà visibilissimo da ogni parte della città che volge a sud, a partire dal Parco della Rocca, minando definitivamente la visuale delle nostre campagne, che degradano verso Terni.
Ora, risulta davvero impossibile capire se la Città sia finita su “scherzi a parte” o davvero questo personaggio sappia cosa stiano facendo.
Il Sindaco ha avuto un bel dire, durante la campagna elettorale, che servivano scelte “condivise” e che lui era aperto al dialogo.
La realtà dei fatti è davvero un’altra.
Sono tornati i tempi bui nei quali il centrosinistra di Todi, faceva e disfaceva secondo logiche che niente hanno a che vedere con il bene della città.
Le domande appaiono allora spontanee.
Con chi ha deciso il Sindaco la nuova ubicazione ?
Perché il Consiglio Comunale non ne sa nulla ?
Perché la Giunta non ha pubblicato alcuna delibera sul punto ?
Perché la cittadinanza ne è stata tenuta completamente all’oscuro ?
Cosa dicono, adesso, il compagno Padovani e il comitato del verde del trattamento che viene riservato al quartiere Europa di Todi ?
Per parte nostra, possiamo assicurare che la cosa, in ogni caso, non finisce qui e che combatteremo in difesa di Todi una battaglia che assicuriamo sarà durissima.
Non possiamo permettere, infatti, che un ragazzo (a questo punto definirlo Sindaco lascia un po’ in imbarazzo), che finora si è distinto esclusivamente per aver riso alla fotocamera, senza che abbia avuto modo di dire o fare alcunché, porti al macero la nostra città.
Potevamo sopportare, a malincuore e con l’amaro in bocca, la riedizione di Ridolini, non quella di Fantozzi.
19 luglio 2012
L’IMU a Fratta Todina
Nel considerare il bilancio di previsione 2012 e i suoi allegati va premesso che negli ultimi anni gli enti locali sono stati posti in condizioni economiche sempre più complicate e non si può non considerare l’eccezionalità in cui versa l’economia italiana e lo stato generale delle finanze pubbliche. I bilanci degli enti locali risentono inevitabilmente di questa situazione. La principale novità di quest’anno è l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica (IMU) da applicare alle abitazioni principali con aliquota ordinaria fissata al 4 per mille e a tutte le altre abitazioni e attività produttive con aliquota ordinaria al 7,6 per mille, attribuendo poi ai Comuni la facoltà di poter incidere sulle aliquote in aumento o in diminuzione, entro parametri prestabiliti. Dall’analisi del bilancio del Comune di Fratta Todina risulta che, mentre per l’abitazione principale, l’Amministrazione Comunale ha optato per l’applicazione di un’aliquota al 3,8 per mille (soluzione giudicata equa, ma concretamente ininfluente per i contribuenti in virtù delle detrazioni previste), per quanto concerne le seconde case e gli immobili destinati ad attività produttive invece ha scelto di applicare l’aliquota maggiorata all’8,6 per mille. Nonostante la proposta, da me presentata attraverso specifica mozione in data 14/03/2012, di applicare aliquote differenziate tra gli immobili (indistintamente se locati o meno) sottoposti a contratti di locazione agevolati-concordati e tutte le restanti tipologie di contratti di locazione ad uso abitativo, l’Amministrazione Comunale ha ritenuto di non dover tenere minimamente in considerazione tale possibilità. L’unica eccezione è stata quella di prevedere l’applicazione dell’aliquota al 6 per mille per tutti quegli immobili concessi in uso gratuito ai parenti, tra l’altro precedentemente esentati da tassazione. Sarebbe stato opportuno, inoltre, valutare la possibilità di esentare dal pagamento dell’IMU i portatori di handicap e prevedere un’aliquota agevolata per le giovani coppie, entro i 35 anni d’età, che hanno contratto un mutuo per l’acquisto della propria casa. Assolutamente deprecabile la scelta di non prevedere un’aliquota agevolata per gli immobili ad uso diverso dall’abitativo e destinati allo svolgimento di attività economiche: piuttosto che dare un sostegno concreto in un momento di particolare difficoltà come quello attuale, l’Amministrazione Comunale con questo provvedimento ha dato un colpo di scure alle attività commerciali, all’artigianato e alle imprese. E’ un’aberrazione logica considerare i beni strumentali di un’impresa equiparati alle seconde case, come se, anziché come luoghi dove si producono prodotti e posti di lavoro, li si guardasse come beni di lusso. Il bilancio inoltre fa registrare un aumento dell’aliquota IRPEF, che passa dallo 0,4 % allo 0,5 %, determinando un aumento della tassazione generale a carico dei cittadini contribuenti. Preoccupante anche la previsione delle entrate legate ai Permessi di costruire, agli oneri di urbanizzazione e ai costi di costruzione previsti dalla legge Bucalossi, determinati in parte dal quadro generale di crisi economica e in parte ,colpevolmente , dalla mancata adozione del nuovo PRG Intercomunale. Oltre a questo emerge come siano stati ridotti notevolmente gli stanziamenti a favore del sociale e dello sviluppo economico, mentre risultano quasi assenti gli stanziamenti a favore della cultura e del turismo. Il bilancio fotografa un aumento progressivo negli anni dell’indebitamento e della pressione fiscale: prima di contrarre nuovi mutui e aumentare le tasse sarebbe stato opportuno verificare come poter incidere il più possibile sulla spesa. Ma ancora più preoccupante è il quadro finanziario degli anni a venire: da un’analisi del bilancio risulta che, nonostante non si ricorra all’indebitamento per l’anno in corso e per la prima volta si faccia ricorso all’anticipazione di cassa, la situazione non è sanabile e porterà a uno sforamento dei parametri previsti dal patto di stabilità di prossima applicazione, con conseguenze estremamente penalizzanti. Dato il quadro di criticità, le scelte operate dall’Amministrazione non vanno di certo incontro alle esigenze né delle famiglie, che si troveranno a fare i conti con le aliquote maggiorate dell’IMU, né delle imprese, dei commercianti e degli imprenditori. Proprio per questi motivi il giudizio non può che essere negativo.
Cinzia Moriconi- consigliere comunale Fratta Todina
18 luglio 2012
Cinema in piazza a Massa Martana: polemica per il film "Berlinguer ti voglio bene"
Attenendoci agli umori e ai commenti espressi da molti dei massetani presenti, è necessario spendere due parole sulla proiezione del film “Berliguer ti voglio bene” avvenuta il 13 luglio nella pubblica P.za Umberto I° a Massa Martana, nell’ambito della manifestazione il Cinema d’Autore realizzata con la collaborazione della Amministrazione Comunale.
Solo la cosiddetta “cultura impegnata di sinistra” riesce a contrabbandare questo film come un’opera d’arte, mentre alla prova dei fatti è risultato essere esclusivamente uno spettacolo imbarazzante per la bassezza dei suoi dialoghi, un turpiloquio continuo che ha indotto molti spettatori ad allontanarsi prima della fine del film.
Tra questi anche l’ex On. Fausto Bertinotti, invitato come ospite d’onore, e lo stesso Sindaco Maria Pia Bruscolotti.
La controprova della vergognosa figura fatta fare al nome di Massa Martana è stata quella che il giorno successivo alla proiezione, il Sindaco, turbata, ha cominciato a scusarsi e a criticare l’evento alla cui realizzazione aveva prima contribuito dando il suo assenso, insieme alla Giunta.
Lacrime di coccodrillo!
Quando una istituzione pubblica collabora ad una manifestazione,dovrebbe prima informarsi e approfondire su quello che viene fatto a “casa propria”, poi dovrebbe avere la capacità e la forza di dire anche no, visto che, particolare non trascurabile, si utilizzano fondi pubblici, e quindi non bisogna accondiscendere a tutto solo per mera affinità di circuito politico.
Si dirà sono solo dei “bigotti” e “moralisti”, ma ci piace sottolineare che di fronte allo “spettacolo” offerto questi epiteti suonano per noi come dei grandissimi complimenti!
PDL Massa Martana
18 luglio 2012
Trovo del tutto singolare – afferma Rocco Valentino, Capogruppo PDL al Comune di Perugia – la recente “uscita” sui quotidiani locali di un Dirigente della Gesenu, in merito a quel “certo numero di operatori della Gesenu che si riposano e fanno colazione in un locale di Perugia” distraendo così indebitamente tempo al servizio che dovrebbero rendere alla collettività.
Così come trovo altrettanto particolare che proprio in quel momento un fotografo si trovasse da quelle parti fotografando, quasi per caso, i presunti fannulloni ( parrebbe proprio un caso, o forse si è trattato di una trappola bella e buona), e che sempre lo stesso Dirigente della Gesenu abbia definito i dipendenti della Gesenu “dei privilegiati. Lungi da me l’idea di prendere le difese di coloro che approfittano delle “pause” prolungandole all’infinito, ma a me sembra tanto che la levata di scudi sia del tutto fuorviante rispetto al problema principale.
In realtà – prosegue Valentino – coloro che operano nel nostro territorio sono gli stessi che, a differenza dei colletti bianchi della Gesenu, si alzano alle 5 del mattino per rendere un servizio alla collettività a fronte di uno stipendio di 1.000, 1.200 euro al mese. Sono guarda caso gli stessi – prosegue Valentino – che per mantenere elevato lo standard e per rispettare a pieno gli impegni della raccolta differenziata sono stati, e sono tutt’ ora, costretti a turni anche estenuanti senza poter contare su nuove risorse in termini di risorse umane e di mezzi. Sono sempre gli stessi che con il loro lavoro rendono più confortevoli le poltrone del management della Gesenu.
Se poi, prosegue Valentino- stando a quanto affermato, gli operatori sono da considerarsi dei “privilegiati”, come classificare i “Dirigenti” della stessa Gesenu? Degli ultra fortunati baciati dalla Dea bendata? E perchè nel sito della Gesenu non sono pubblicati i loro emolumenti, e com’è che “qualche” manager ha potuto cambiare ben tre auto di “rappresentanza” in appena una anno?. Ed ancora: com’è possibile che alcuni dirigenti detengano ampi quote di partecipazione in numerose Società collegate alla Gesenu? Tutto questo, naturalmente, nel più assoluto silenzio connivente (e di interesse) di qualche “sindacato” che per qualche prebenda in più abbandona al loro destino i lavoratori.
18 luglio 2012
I giovani del Pdl di Todi vogliono le primarie o il congresso
18 luglio 2012
Soppressione uffici giudiziari a Todi, un’interrogazione
che, in particolare, la delega conferita con la suddetta legge al Governo prevede la soppressione degli uffici del giudice di pace e delle sezioni distaccate di tribunale che non raggiungano determinati parametri (estensione del territorio, numero degli abitanti, carichi di lavoro ed indice delle sopravvenienze, specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, tasso d’impatto della criminalità organizzata);
che è stato pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia il D.Lgs inerente la “revisione delle circoscrizioni giudiziarie – Uffici del Giudice di pace” nel quale è prevista la soppressione di 674 uffici del Giudice di Pace, tra cui quello del Comune di Todi;
che anche la sezione distaccata di tribunale è caduta sotto la mannaia e verrà soppressa;
che la chiusura della sede della sezione distaccata del Tribunale e del Giudice di Pace di Todi assesta un grave colpo ai servizi presenti sul nostro territorio comunale oltre a comportare enormi disagi ai cittadini e professionisti, con aggravio di costi di accesso alla giustizia;
che con la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace verrebbe ad essere negato il diritto sancito dalla nostra carta costituzionale proprio a quei cittadini meno abbienti, ai quali, oltretutto ed in maniera più diretta e prevalente, si rivolgono gli interventi di decisione dei Giudici di Pace;
che, limitatamente agli uffici del Giudice di Pace, l’articolo 2, comma 1, lettera o) consente agli enti locali interessati di richiedere il mantenimento degli uffici soppressi, anche consorziandosi tra di loro, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi, rimanendo a carico dell’amministrazione giudiziaria centrale la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria entro i limiti della dotazione nazionale complessiva nonché la formazione del relativo personale amministrativo;
che la manifestazione della disponibilità da parte degli Enti Locali a farsi carico del mantenimento degli Uffici di che trattasi, secondo quanto stabilito dal decreto, deve avvenire entro sessanta giorni dalla pubblicazione delle tabelle di soppressione sul sito internet del Ministero della Giustizia;
che la commissione mista (politici – rappresentanti dei professionisti e di altre categorie) a suo tempo istituita aveva ricevuto rassicurazione di un forte impegno politico a livello regionale, teso a scongiurare la chiusura degli uffici giudiziari nella città di Todi;
che l’amministrazione comunale non ha più attivato iniziative volte a difendere i nostri uffici giudiziari e gettano sconforto le ultime dichiarazioni di rassegnazione a firma del Sindaco uscite sulla stampa;
che, in particolare, non risulta avanzata la richiesta al Ministero della Giustizia per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace nel nostro comune;
17 luglio 2012
Ponte di Montemolino, ma quale inerzia!
16 luglio 2012
Ponte di Monte Molino:… ennesima puntata
Tale circostanza avrà, infatti, una forte incidenza sulla viabilità che attraversa le frazioni di Cecanibbi e Pian di San Martino, con conseguenze non indifferenti per la popolazione residente. Il giovane Berrettoni denuncia il lassismo e l’indifferenza di una giunta che, in due mesi, non si è caratterizzata su nulla se non nell’assoluto silenzio del Sindaco il quale, come dimostra l’interrogazione, non solo non rappresenta alla cittadinanza come intende operare, ma non lo fa nemmeno con i propri consiglieri di riferimento.
Il paradosso di dover costringere a formulare interrogazioni formali agli stessi componenti della maggioranza consiliare, lascia presagire una gestione del tutto inadeguata, soprattutto in relazione ad emergenze come quella che andrà determinandosi nei prossimi giorni. Nella fattispecie il Sindaco dovrebbe illustrare come intende affrontare l’emergenza che deriverà dalla chiusura del ponte di Monte Molino, come intende tutelare i cittadini residenti, ma anche, come sostenere le condizioni di percorribilità per chi, utente della strada, si troverà ad usufruire di un tratto stradale evidentemente inadeguato a sostenere il forte incremento del flusso automobilistico.
Inoltre il Pdl intende chiarire che, l’amministrazione Ruggiano, negli incontri tecnici che si tennero con Provincia e Regione, auspico’ un intervento risolutivo per il Ponte, chiedendo alla Regione l’impegno dei Fondi POR FESR 2007/2013 per la realizzazione di una nuova e piu’ funzionale struttura. Ci chiediamo infatti perché si spende denaro pubblico per “mettere in sicurezza” un ponte il quale, nella migliore delle ipotesi, sarà ad un unico senso di marcia e con traffico limitato a veicoli di portata inferiore ai 35q? Perché il territorio di Todi deve farsi carico di sostenere tutti gli oneri per mettere in sicurezza la viabilità alternativa? Se esistono progetti e programmi infrastrutturali volti a risolvere problemi di manutenzione e gestione che, anche a ponte “risanato”, rimarranno vivi per il futuro?
Ci auguriamo Rossini si impegni a tutelare Todi e i suoi cittadini, e che il forte feeling fra lui e il Sindaco di Marsciano, scoperto nel corso della scorsa campagna elettorale, non nasconda strategie poco lungimiranti per la città tuderte. Come i suoi consiglieri, pertanto, lo invitiamo ad attivarsi quanto prima e a dare le risposte che la cittadinanza merita di avere.
16 luglio 2012
"Quelli de Todi" dicono no al salvataggio delle poltrone provinciali ternane
In questi giorni di estate caratterizzati dal dibattito sulla spendig review, sta emergendo sulla stampa regionale e locale, la volontà politica di salvare la Provincia di Terni dalla soppressione prevista dal decreto del Governo Monti.
Come tutti saprete, la provincia di Terni infatti non possiede i tre requisiti minimi previsti dalla legge per restare in vita, in quanto non ha ne’ il numero minimo di popolazione residente,ne’ l’estensione territoriale minima,ne’ il numero minimo di comuni per conservare lo status di Provincia. La proposta che sta prendendo piede e’ quella di ridisegnare geograficamente la provincia di Terni, facendo rientrare sotto di essa un numero di comuni tali da farle acquisire i requisiti minimi per la sua sopravvivenza….. Ora udite udite sembrerebbe che tra i Comuni in predicato di salvare la Provincia di Terni ci sarebbe anche quello di Todi!!! Non vogliamo sollevare una mera questione campanilistica, anche se da noi sentita in modo particolare, ma riteniamo che politicamente tale operazione ha il solo obiettivo di mantenere in vita poltrone politiche in un momento in cui ai cittadini vengono richiesti sacrifici economici immani, che spesso non possono neppure permettersi.
A questo punto ci chiediamo quanti a Todi condividano tale eventualita’? Quali sono le forze politiche favorevoli alla proposta? E soprattutto cosa ne pensa l’Amministrazione Comunale di Todi?
Come Perugia club Monkeys Quelli de Todi manifestiamo da subito la nostra più totale contrarieta’ a tale proposta, riservandoci, qualora la volontà politica sia confermata, ogni azione democratica volta a scongiurare tale nefasta eventualità.
Noi non vogliamo fare politica pero’ al tempo stesso non vogliamo che la politica si prenda gioco di noi! CHIARO?????
Perugia Club "Monkeys Quelli de Todi"
12 luglio 2012
Quattro sono infatti le diverse tipologie di fonti per quanto riguarda il capitolo delle biomasse e biogas per alimentare gli impianti: prodotti di origine biologica (colture dedicate), sottoprodotti di origine biologica, rifiuti con frazione biodegradabile determinata, rifiuti non provenienti da raccolta differenziata.
Gli impianti al di sotto dei 300 kW che bruciano immondizia sono incentivati addirittura più generosamente di un piccolo impianto fotovoltaico sul tetto di una casa: hanno infatti un incentivo 257 euro a MWh per 20 anni; per fare un paragone l’eolica delle stesse dimensioni è incentivata con 149 euro.
Inoltre viene riconosciuto un periodo transitorio di 6 mesi contro i 4 delle altre fonti rinnovabili.
Riteniamo che il contenuto di questo decreto si assolutamente contrario oltre che alla ragionevolezza anche agli indirizzi e alle istanze che da tutta Italia arrivano alle istituzioni.
11 luglio 2012
Il Pdl sugli uffici postali marscianesi a rischio
Nelle piccole frazioni, l’ufficio postale costituisce un tessuto sociale vivace, fondamentale per la sopravvivenza del paese, soprattutto in questa zona che dopo i fatti del sisma del 2009, in tutti i modi cerca di ritornare alla normalità. Il disagio maggiore, inutile nasconderlo sarà avvertito dall’ intera popolazione di Spina, la più grande e numerosa del Comune, che si vedrà costretta a migrare a Cerqueto, il cui ufficio dovrà sopperire alle esigenze dell’intera utenza di quasi tutta la popolazione del nord del comune di Marsciano.
Il piano nazionale di riorganizzazione del servizio postale messo in cantiere da Poste Italiane deve vedere coinvolti le rappresentanze istituzionale dei territori interessati.
10 luglio 2012
Uffici postali da chiudere, anche Ilci a rischio?
Il sottoscritto consigliere comunale del PDL Avv. Moreno Primieri, chiede se l’Amministrazione comunale ha risolto il problema relativo alla chiusura pomeridiana dell’Ufficio postale di Todi Centro e se intende porre rimedi all’attuale situazione di disagio vissuta dai cittadini che facevano riferimento a tale Ufficio postale per le incombenze del pomeriggio.
Oggi, se i cittadini hanno necessità di servizi postali nel pomeriggio possono fare riferimento soltanto ad uno sportello di Marsciano, unico ufficio aperto in tutta la Media Valle del Tevere dopo le ore 14,00.
Inoltre, sempre con riferimento al servizio postale, stante l’annuncio di Poste Italiane di voler ridurre i costi anche in Umbria con la chiusura di 50 sedi, lo scrivente chiede se il sindaco e la giunta sono a conoscenza di una lista ufficiosa delle sedi che dovrebbero saltare in cui figurerebbe anche la sede di Ilci per quanto concerne il nostro Comune.
Già in passato, precisamente nel 2002, i cittadini di Todi delle frazioni di Montenero e Izzalini si erano dovuti rassegnare ad avere una riduzione dell’erogazione dei servizi postali.
Ora la situazione risulta ancora più grave dal momento che la chiusura pomeridiana dell’Ufficio di Todi Centro connessa all’eventuale chiusura di Ilci crea disparità di trattamento tra cittadini, nonché disagi per i residenti delle frazioni limitrofe costretti a recarsi fuori comune.
Va infatti sottolineato come l’Ufficio postale di Ilci sia un punto di riferimento anche di abitanti di frazioni vicine.
Per quanto premesso e considerato si chiede di sapere se l’amministrazione è informata circa la situazione rappresentata, raccomandando in ogni caso al Sindaco e alla Giunta di intervenire quanto prima presso la Direzione delle Poste per risolvere i disagi arrecati ai cittadini dalla chiusura pomeridiana dell’Ufficio del Centro Storico e per scongiurare la paventata chiusura della sede periferica di Ilci.
Il Consigliere del PDL Avv. Moreno Primieri
10 luglio 2012
Uffici postali da chiudere: nessuna comunicazione ufficiale però……..
Sarebbe comunque inaccettabile qualunque provvedimento di ridimensionamento del servizio riguardante, in particolare, i centri abitati delle zone terremotate. Si tratterebbe, infatti, di un atto grave che andrebbe ulteriormente a peggiorare la qualità di vita di una popolazione già provata dagli eventi sismici del dicembre 2009, con la ricostruzione leggera delle abitazioni, e di altre strutture, in corso e ancora in attesa di provvedimenti certi da parte del Governo per quanto riguarda la ricostruzione pesante. La soppressione di un servizio importante quale quello postale darebbe un ulteriore spinta allo spopolamento di quelle zone. L’Amministrazione è certa che in un eventuale piano di razionalizzazione dei servizi da parte di Poste Italiane si terrò conto di tutto ciò ed è comunque pronta a fare quanto necessario per la tutela di questo come di ogni altro servizio riguardante la popolazione colpita dal sisma.
9 luglio 2012
Caro Bersani ti scrivo
a due anni e mezzo dal sisma (15 Dicembre 2009 Marsciano PG – Umbria) che ha seriamente colpito una parte di territorio che rappresento, sento il dovere e la responsabilità di scriverti non solo per rappresentarti la situazione, ma per chiederti uno scatto in avanti.
A distanza di tutto questo tempo , dopo aver gestito ottimamente la fase di prima emergenza ed avviato, e ormai quasi concluso, la fase della ricostruzione “leggera”, non riusciamo ancora, nonostante gli sforzi delle Istituzioni locali, ad avviare la più impegnativa fase della ricostruzione “pesante” che coinvolge oltre 600 persone (ancora fuori casa) e molte attività produttive. Anche questo Governo, dopo l’inerzia di quello precedente, non adotta i provvedimenti e gli stanziamenti finanziari che la popolazione colpita attende in maniera sempre più spazientita.
In occasione della presentazione del Decreto sulla spending review non è stato inserito alcun stanziamento per far fronte alla nostra situazione dopo che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro per la coesione territoriale ed il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze avevano assicurato di trovare in quella sede la copertura necessaria (circa 40 milioni) ed abbiamo così assistito ancora una volta increduli all’intollerabile diversità di trattamento fra cittadini della stessa nazione, di fronte ad una identica calamità naturale anche se “minore” (così come era già avvenuto sulla mancata esenzione IMU ecc.)
In un grande Paese come il nostro, non possono poi trascorrere inutilmente trenta mesi per cercare invano di avere risposte concrete. Ora serve davvero una decisione di forte spessore politico, serve chiarezza e rapidità.
Ci vuole anche da parte vostra più coraggio, gli strumenti che voi deputati della repubblica Italiana avete a disposizione vanno usati con decisione e senza imbarazzi, perché è questo il momento di riaprire speranze.
Cosa chiedo a te e al gruppo dirigente nazionale del Partito Democratico ? Di reagire, coi fatti, di spezzare il silenzio e l’omertà. E’ un richiamo severo e allo stesso tempo ponderato di un semplice segretario comunale . Non un richiamo localistico, perché so bene che i particolarismi uccidono il tessuto di una nazione, ma so anche che quando la politica è debole il clima di tensione e di logoramento sociale galoppano. Perchè il principale contributo al veleno dell’antipolitica, laboratorio di populismi e demagogie devastanti, spesso viene proprio dalle ipocrisie della politica e dai suoi ritardi . Ecco, a Marsciano la politica nazionale è in ritardo, in grave ritardo. La politica deve mostrare di avere allora gli anticorpi necessari, fatevi protagonisti di una rinnovata stagione di solidarietà, di dialogo e di civiltà.
E’ ora di fare squadra anche fra noi, Sindaco amministratori e gruppo dirigente locale quotidianamente impegnato nel territorio e voi, gruppo dirigente nazionale del Partito Democratico, ormai partito di “maggioranza” di Governo che ha il dovere di dare risposte, non ad un segretario comunale (che pure le meriterebbe) ma ad un’intera comunità che da oltre due anni e mezzo è stata ferita dalla peggiore delle calamità, il sisma e che forse porta il solo peccato di non aver dovuto “contare vittime”. Un sisma invernale tanto veloce, quanto dimenticato. Dimenticato dai media, ma soprattutto dal Governo e dalla quasi totalità della politica nazionale.
Ti scrivo anche per sottolineare la grande dignità che le comunità dei paesi di Spina, San Biagio della Valle, Castiglione della Valle, Mercatello e Sant’Apollinare (che meritano tutta la nostra stima e ammirazione) hanno fin qui dimostrato ma che dopo quest’ennesima beffa subita non intendono più stare inermi tanto è viva ed indomita la loro volontà di riprendere il cammino dopo la drammatica caduta.
Caro Segretario nonostante le tante delusioni fin qui vissute non si è ancora del tutto sopita la speranza che lo Stato dimostri con i fatti l’autentico spirito di patria, per il quale queste popolazioni si sono sempre spese, e che intervenga proprio nel momento in cui c’è più bisogno della solidarietà, garantendo ai cittadini, tutti, i diritti costituzionalmente sanciti.
Se è vero che la politica è condivisione spero che questa mia iniziativa possa in qualche modo aiutare e spero che tu ne comprenda fino in fondo il senso e l’importanza.
So che il Partito Democratico nazionale è intelligente e ha coraggio, lo dimostra ogni giorno sostenendo, anche fra tante difficoltà e contraddizioni, questo Governo e può quindi trovare una via d’uscita anche per questo caso, inserendo magari un emendamento che recuperi l’errore del Decreto sulla spending review in fase di conversione (fiducia o non fiducia…) anche perché, nonostante le tante difficoltà del bilancio dello Stato, la soluzione di questa situazione avrebbe bisogno di una cifra irrisoria.
Non si può più tergiversare o rinviare da un non provvedimento all’altro. In questo senso le Istituzioni locali, la Regione dell’Umbria e il Comune di Marsciano, hanno dato nell’immediato risposte concrete ed importanti, ma ora, a quasi tre anni dal sisma che tiene ancora lontane centinaia di persone dalle proprie abitazioni, sono altre le sedi e le Istituzioni che devono fare, finalmente e fino in fondo, la propria parte.
Mi appello a te non solo perché sei il mio Segretario, ma soprattutto perchè conosco il tuo alto senso dello Stato e la solidarietà sociale che ti contraddistingue; ti chiedo di lavorare immediatamente perché il Governo possa inserire un proprio specifico emendamento utile alla soluzione auspicata nel presentare l’atto di conversione di quel Decreto.
Ridiamo finalmente una speranza a migliaia di cittadini che si sentono traditi dalle più alte rappresentanze Istituzionali del nostro Paese, Parlamento e Governo Italiano.
Torniamo a trasmettere fiducia nelle Istituzioni dimostrando che siamo un grande paese in grado di farsi carico dei problemi dei cittadini, a cominciare da quelli colpiti da calamità naturali e a trovare le risorse e le soluzioni necessarie.
Dobbiamo essere soprattutto noi, che ci siamo presi carico di guidare l’Italia fuori dal tunnel e che ci candidiamo ad aprire il futuro per i giovani e per il Paese, a restituire fiducia e speranza. Perché se è vero che il Pd è una forza forte, aperta, moderna, allora il riformismo Italiano ha una speranza. Invece il Pd riduce le sue ambizioni, se diventa una componente ancella di un governo tecnico. Allora perderemmo la scommessa, perché la politica, quella vera, può anche morire di troppa tattica.
Ecco, i cittadini di Marsciano e dei territori limitrofi sono Italiani in difficoltà, gente che ha bisogno della solidarietà e della politica, quella più alta e nobile, persone, famiglie e imprese che hanno voglia di guardare avanti, di cambiare in meglio il proprio paese senza perdere i legami con la propria storia, cominciamo da qui.
Un caro saluto
5 luglio 2012
Troppi animali incontrollati nel parco
- Come evidenziato da Andrea, la prima causa è di certo l’ impossibilità di cacciare suddetto animale trovandosi lo stesso all’interno di una zona a divieto di caccia programmata.
- Il secondo problema deriva dalla mancanza di censimenti o quantomeno stime atte a fornire numeri seri sull’effettiva popolazione del cinghiale all’interno dell’area parco.
- La mancanza di un Ente Parco che, insieme alle Istituzioni, fornisca numeri sulla popolazione degli animali all’interno di esso, determinando la gestione con piani di abbattimento atti a ripristinare la giusta densità (8-12 esemplari per km²) al 31 dicembre di ogni anno.
- La mancanza di selettori specializzati previo corso Provinciale per operare sulla specie cinghiale all’interno della superficie del Parco del Tevere.
- Autorizzazione di girate (massimo 6 persone con 2 cani con soggetti iscritti alle squadre limitrofe e confinanti dei comuni compresi nel Parco) nel bimestre gennaio-febbraio, ovvero prima della riproduzione degli animali come già avviene in altre aree protette della Regione Umbria.
5 luglio 2012
Claudia Giontella e la Basilica di San Valentino a Terni
E’ un segnale molto positivo per Terni, ancor più lodevole perché lanciato in un momento difficile. Un segnale per il quale occorre ringraziare il presidente Mario Fornaci e il vice Francesco Quadraccia, oltre agli altri componenti del CDA della Fondazione. L’ing. Giuseppe Belli, già vicepresidente, è protagonista anche di questa fase, a ben 43 anni di distanza dal primo sostegno finanziario Ca.Ri.T. per l’assetto archeologico della basilica.
Si evidenzia il comune interesse ad investigare in modo decisivo il passato di un sito di rilevanza internazionale attorno al quale nei prossimi mesi alcuni misteri e scenari sulla vicenda storica del patrono degli innamorati potrebbero essere finalmente svelati, trattandosi nondimeno di un’area di culto più risalente nel tempo.
Ebbene, l’inverno scorso il responsabile diocesano delegato e il sottoscritto avevano consegnato proprio alla Giontella il materiale necessario per studiare l’ipotesi dell’insediamento di un nuovo museo a carattere archeologico-religioso proprio presso l’ex convento. Un progetto originale e coerente con la vocazione tradizionale del luogo, ipotizzato con entusiasmo dall’accademica.
E’ anche grazie a lei, al contributo che la Giontella ha generosamente fornito alla città in almeno 20 anni di diuturno impegno personale, che Terni può credere alla forza espansiva, alla concreta riscossa di una storia e di una cultura locale che, pur di notevole valenza, restano tuttora ampiamente misconosciute. Parliamone in maniera nuova.
Al riguardo, fatta salva la presenza nella Conca della Facoltà di Scienze Politiche, sono importanti le parole pronunciate dal sindaco di Terni sull’idea di riconversione dell’ex convento: il primo cittadino, nel corso dell’evento Lions tenutosi qualche settimana fa sul tema ‘San Valentino’, si è infatti reso testimone di una disponibilità concreta. Un ottimo viatico anche in relazione a quanto aveva pensato al riguardo la stessa Claudia Giontella.
Andrea Liberati
4 luglio 2012
Biogas nella nebbia a Panicale
Né l’amministrazione comunale di Panicale, né l’assessore della Regione Umbria si sono però presentati all’appuntamento che doveva servire a fare un po’ di chiarezza in merito al progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biogas nei pressi della frazione di Casalini e che preoccupa molto la popolazione locale.
L’annuncio dell’assemblea pubblica era stato fatto verbalmente dal sindaco di Panicale lo scorso 21 giugno di fronte a oltre cento persone, durante il convegno “Impianti a biogas e tutela del territorio” che si è tenuto al teatro Caporali di Panicale.
Il Comitato popolare “Proteggiamo il territorio” giudica vergognoso e totalmente privo di rispetto il comportamento degli amministratori panicalesi nei confronti della cittadinanza che si sente lasciata sola e per niente tutelata da chi invece riveste il compito di governarla.
Dopo l’annuncio del 21 giugno l’amministrazione non ha comunicato in alcun modo l’annullamento o lo slittamento dell’assemblea, come se ciò che era stato detto di fronte a decine e decine di persone non valesse niente.
Il comitato fa inoltre presente che ad oggi, nonostante la richiesta avanzata da giorni, non gli è ancora stata consegnata dal Comune la copia del progetto dell’impianto in questione.
“Proteggiamo il territorio” ribadisce la propria posizione non contraria a priori allo sviluppo delle energie rinnovabili e al biogas, bensì contraria alla speculazione a beneficio di pochi e a danno dei più.
Il comitato ricorda l’appuntamento di giovedì 5 luglio alle 21.00 nella sala della polisportiva di Casalini. Saranno presenti tecnici esperti della regione Marche. Il comitato ha ufficialmente invitato a partecipare l’amministrazione comunale.
4 luglio 2012
Il pacchetto sulle liberalizzazioni ormai in vigore dal mese di gennaio 2012 ha ridotto la durata dei tirocini professionali in 18 mesi ciononostante ad oggi l’ordine degli Avvocati di Perugia – a differenza dei vicini ordini di Firenze e di Roma – riconosce tale limite solo agli iscritti dopo il 24.01.2012 di fatto imponendo a tutti coloro che si sono iscritti anche un solo giorno prima non solo di effettuare 6 mesi di pratica in più ma persino negando a molti di questi la possibilità di svolgere l’esame di stato nel dicembre 2012 e dovendo inutilmente attendere dicembre 2013.
I praticanti avvocati del Foro perugino invocando il principio di eguaglianza richiedono a gran voce l’applicazione per tutti del termine di 18 mesi attraverso una seria mobilitazione che ha già portato in pochi giorni alla presentazione di diverse decine di istanze motivate all’ordine per colmare questa lacuna.
Sono diverse settimane che i praticanti perugini aspettano il verdetto dell’ordine che a causa di carico di lavoro non ha finora nulla statuito in tal senso. Nel frattempo i praticanti perugini non si fermano e dichiarano che faranno valere i propri diritti in tutte le sedi competenti dato che ritengono che sia un dovere per un futuro avvocato difendere e far valere i propri diritti prima che in futuro difendere e far valere quelli di eventuali clienti futuri.
Collettivo praticanti avvocati perugini
4 luglio 2012
Prima la sicurezza delle scuole di Todi
I gruppi consiliari del Partito Democratico, del Partito socialista e dei Valori della sinistra rendono noto di aver effettuato un confronto con il sindaco e la Giunta Comunale per la programmazione degli interventi.
Dall’ incontro è emersa la comune volontà di dare priorità alle questione delle scuole vista la pausa estiva e comunque l’ importanza che l’istruzione riveste per l’ Amm.ne comunale.
Pertanto nei prossimi giorni l’ Amm.ne comunale avvierà una ricognizione sugli edifici di propria competenza ad uso scolastico al fine di verificarne la rispondenza al D. Lgs. 81/2008 ( ex D. Lgs. 626/94 sicurezza sui luoghi di lavoro ), alla resistenza sismica ed alla certificazione prevenzione incendi.
Il tutto al fine di avere un quadro preciso delle necessità, delle eventuali urgenze, e delle risorse economiche necessarie.
Tale ricognizione consentirà di poter effettuare una precisa programmazione tecnica ed economico- finanziaria.
E’ altresì volontà dell’ Amm.ne comunale ricercare ogni utile fonte di finanziamento oltre che ad eventuali proprie risorse.
I gruppi consiliari suddetti esprimono soddisfazione per gli intendimenti espressi dal Sindaco e dalla Giunta condividendo le priorità espresse; il risultato di tale verifica potrà altresì consentire un trasparente confronto in Consiglio comunale e con la cittadinanza e le istituzioni scolastiche circa le priorità in materia di finanziamenti e di opere pubbliche.
GRUPPI CONSILIARI PD – PSI –VALORI D. SINISTRA
3 luglio 2012
I danni dei cinghiali sul Colle di Todi e nel Parco del Tevere
Come si sa quasi tutta la superficie del Colle è area del Parco del Tevere e, come tale, soggetta a tutte le regole che la rendono protetta sotto molti profili. Questa individuazione certamente ha portato a molti benefici per la flora e la fauna autoctona ed anche per la vivibilità complessiva della zona: pensiamo solo al fatto che, non essendovi stato più possibile cacciare, si sono accantonati i pericoli legati all’uso di armi in una zona fortemente antropizzata.
Con ciò ovviamente non si vuole dare un giudizio negativo sulla caccia, anzi il ragionamento che faremo porta a sottolineare aspetti e problemi la cui risoluzione va esattamente nel segno opposto.
Perché diciamo questo? Perché arrivano segnalazioni che si sia determinata una situazione di sovrappopolamento della specie cinghiale, dovuta sia al fatto che, appunto, non vengono cacciati sia a quello che si rifugiano sui fianchi del Colle branchi di essi dalle zone limitrofe dove è possibile effettuarne l’abbattimento in battuta regolare.
Pare che la questione stia diventando pericolosa sotto diversi aspetti: il primo è legato ai danni sempre più frequenti a coltivazioni, orti e giardini; il secondo è che tali danni si stanno verificando anche a strutture murarie, come muretti pollai conigliere e piccionaie o rimesse agricole. Il terzo è ipotetico ma mica tanto: vengono avvistati ormai anche sulla Provinciale e sulle strade Comunali che cingono il nostro Colle e si avviano, purtroppo, a divenire un problema per la sicurezza in auto.
Tutto ciò è ancora più complicato dalla situazione istituzionale che presiede o dovrebbe presiedere e intervenire: infatti il Comune non ha alcuna competenza diretta, l’Ente Parco non opera più da tempo (sarebbe stato interessante ad esempio intraprendere negli anni una indagine progressiva nel tempo sulla quantità e qualità della fauna presente) e presso la stessa Comunità Montana è indaginoso reperire dati.
La Provincia può intervenire o direttamente impegnando le sue Guardie o demandando ai selettori, di concerto sempre con esse, cioè a quei cacciatori professionisti che perseguono l’abbattimento in condizioni di assoluta sicurezza: infatti sembra ovvio che il contenimento della specie debba essere realizzato dai singoli cacciatori a ciò istruiti e formati e non da battute in squadra, irrealizzabili in questo ambiente, anche se indubbiamente più efficaci.
Tutti questi problemi non ci possono però far chiudere gli occhi di fronte ad una situazione che pare stia oggettivamente superando i limiti della sopportazione da parte degli abitanti di alcune zone specifiche e che può apportare problemi alla sicurezza di cose e persone. Per questo motivo vogliamo iniziare una campagna di sensibilizzazione e di conoscenza diretta: invitiamo i cittadini che sono in possesso di informazioni più dettagliate a scriverci o a contattarci direttamente, gli operatori del settore, ad esempio le Guardie venatorie o le Forestali a mandarci notizie e proposte, e ciò vale anche per le Associazioni dei cacciatori in loco. Per poter fare entro Luglio un primo punto della situazione e cercare soluzioni efficaci e coordinate.
Andrea Vannini – capogruppo PD Comune di Todi
1 luglio 2012
Il Saluto del Sindaco al Vescovo
1 luglio 2012
L’ospedale di Pantalla visto da una paziente dal suo lettino…
Probabilmente mi sfugge la logica moderna cui si sono ispirati gli ingegneri e gli architetti che hanno progettato il nuovo ospedale di Pantalla. Probabilmente nessuno di loro ha mai subìto nemmeno un semplice intervento di appendicite. Probabilmente dal punto di vista del paziente tutto è ribaltato e quando ti sdrai sul lettino vedi tutto al contrario. Ma quello che è sicuro è che non siamo bestie da macello.
E’ proprio così che mi sono sentita quando circa un mese fa ho subito un intervento chirurgico.
Non discuto sulla competenza, gentilezza, capacità del personale ad ogni livello, è la struttura in sé che é a dir poco terrificante.
La sala operatoria si trova a metà corridoio e per raggiungerla ti fanno fare lo slalom sul lettino passando davanti a vari reparti e ambulatori con gente in attesa, alla faccia della privacy! Cari ingegneri, mettetevi voi sul lettino e fate questo tour panoramico, vi assicuro che non è affatto piacevole, avete considerato che chi sta in quella posizione sta andando a farsi operare e magari è un tantino nervoso?!
Si arriva in una stanzetta che io ho chiamato anticamera del mattatoio. C’è un montacarichi verde sistemato a lato di un’apertura sul muro, tipo passavivande. Arriva la vecchietta appena operata, la fanno “rotolare” dalla barella al montacarichi, dal montacarichi al lettino con me presente e sempre più terrorizzata. Ma è un film dell’orrore, un comico/horror o è la realtà? La vecchietta sempre più gialla si lamenta anche se ancora dormicchia, la portano via e mi dicono di “rotolarmi” dal letto al montacarichi, dal montacarichi alla barella, “tanto lei ce la fa”! Ma ci rendiamo conto primo che non hanno nemmeno pulito il montacarichi dopo che la vecchietta ci aveva strisciato sopra, secondo che stavo per essere operata e mi fanno fare la ginnasta totalmente sveglia, senza darmi neanche una goccia di valium! Dopo aver rotolato, mi sdraio sulla piccolissima barella, ma uno che pesa 100 kg come fa? E mi guardo intorno. Altro che CSI!
Muri grigi, atmosfera tetra, vari tavoli dove armeggiano alcune persone, semioscurità, freddo, insomma è tutto fuorché rilassante in preparazione di un intervento. Poi ti portano in un’altra stanzetta, anticamera della sala operatoria dove è ancora più freddo e ti coprono con quei teli d’argento che in tv vedi usare sui morti e pensi: "Ma sono già morta?” Ti infilano l’agocannula per l’anestesia e infine ti trasferiscono nella sala operatoria, sempre del tutto sveglia, ti mettono sotto le luci accecanti e in ultimo arriva uno che neanche vedi che ti dice: “Ora le do qualcosa per rilassarla” e finalmente ti addormenti.
Dal punto di vista umano l’esperienza è stata bruttissima e chi dovesse fare interventi più gravi o più complicati del mio sarebbe mille volte più preoccupato ed impaurito di quanto non fossi stata io. Ma dell’aspetto psicologico del paziente non vogliamo tener conto per niente?
Maria Gloria Perrucci
1 luglio 2012
Marsciano: gli scenari per il problema dello smaltimento dei reflui zootecnici
Come abbiamo sempre sostenuto, fino a scriverlo nel programma elettorale per Sabatino Ranieri Sindaco, ora sono disponibili tecnologie che rendono redditizi anche i piccoli depuratori associati alla microgenerazione che permettono, con gli incentivi, introiti notevoli per un settore in difficoltà. Con questa importante integrazione del reddito gli allevatori si potranno dotare dei migliori sistemi per l’abbattimento dell’azoto come vincolato dal piano di tutela delle acque, anch’essi sempre più efficienti ed economici. Compito della politica, piuttosto che regalare risorse a imprenditori ‘stranieri’ che senza rischi, investimenti e manutenzioni, si intascherebbero gli incentivi, è quello di studiare un sistema di garanzia verso le banche, che renda finanziabili i progetti dei piccoli investitori del settore. In questo modo si salverebbe il comparto, si risolverebbe l’emergenza ambientale e si creerebbe un volano di sviluppo per tutto il territorio. In effetti, in un momento in cui la crisi pilotata dagli affaristi e dagli speculatori internazionali rischia di distruggere milioni di posti di lavoro, la chiusura dei due Ecomostri consortili di Marsciano e Bettona darebbe un impulso allo sviluppo della filiera che distribuirebbe il notevole carico di lavoro indotto in modo trasparente, equo ed estraneo alle solite logiche spartitorie.
Il problema dei reflui e della loro depurazione smetterebbe di essere l’incubo di un solo territorio e verrebbe assorbito in modo graduale e compatibile da tutto il territorio comunale.
Inoltre, in questo caso, il fruitore dell’incentivo convive tutti i giorni con l’impianto ed ha tutto l’interesse al fatto che sia salubre e ben gestito, sia per motivi sanitari che per motivi economici.
Senza entrare troppo nel dettaglio biochimico, da tutte le ricerche emerge che, complessivamente, il digestato è di gran lunga un materiale più sicuro del tal quale.
Non si può parlare di impianti a Biomasse senza analizzare l’aspetto dimensionale.
È chiaro che la scarsa potenza e il basso giro d’affari legato a impianti aziendali non costituisce materia appetibile per ecomafie e soggetti economici poco raccomandabili proprio per la natura degli impianti: piccoli e con quantità di biomassa sostanzialmente prestabilita.
La responsabilità delle tensioni ancora presenti sull’argomento è di chi, nelle istituzioni, ha tradito ripetutamente la fiducia degli abitanti della valle della Genna con trovate miracolistiche e miopi e di chi si è sempre affidato alla politica per la soluzione dei propri problemi aziendali ricevendone più danni che benefici.
Tutte le parti in causa hanno la concreta possibilità, per la prima volta, di uscire da ruoli pregiudiziali e dannosi; non ci saranno molte altre possibilità.
Le tre possibili alternative allo scenario che abbiamo proposto sono la fertirrigazione in deroga permanente del tal quale, la chiusura di tutti gli allevamenti, la riedizione di un mega-impianto consortile.
Ci batteremo con tutte le forze contro ognuna di queste possibilità.
Marsciano Democratica
Sinistra Ecologia Marsciano
Rifondazione Comunista