Come promesso, quello tra Siemens ed Angelantoni sembra aver salvaguardato i rapporti tra l’impresa di Massa Martana ed il colosso tedesco.
Buone notizie, infatti, vengono per il gruppo Angelantoni dal progetto Desertec di cui l’impresa tedesca è la maggiore animatrice.
L’iniziativa nel deserto africano vorrebbe utilizzare le superfici desertiche del continente nero per coprire nel 2050 il 15% della domanda elettrica europea, oltre a soddisfare quasi per intero il fabbisogno energetico dei Paesi direttamente coinvolti dai progetti, e dovrebbe richiedere, per il programma completo, investimenti pari ad almeno 400 miliardi di euro nelle fonti rinnovabili, soprattutto fotovoltaico e solare a concentrazione in vari Paesi tra cui Marocco, Algeria, Egitto e Tunisia.
E proprio nel primo paese africano inizieranno entro la fine del 2012, infatti, i lavori per un impianto solare termodinamico con la tecnologia a concentrazione che è esclusiva, per i tubi riceventi a Sali fusi, della Archimede Solar Energy, che è controllata dal gruppo umbro.
Inizialmente l’impianto dovrà produrre 160 MW, ma l’obiettivo finale è installare 500 MW di potenza (sarebbe la centrale di questo tipo più grande del mondo),
La centrale dovrebbe produrre energia elettrica tra il 2014 e il 2016, con un investimento totale che potrà sfiorare i due miliardi di euro, messi a disposizione, per circa il 30% dalle 55 aziende del consorzio industriale con sede a Monaco di Baviera, mentre la parte più consistente sarà assicurata da Governi, organizzazioni internazionali e diversi istituti di credito tra cui la Banca mondiale e la Banca africana per lo sviluppo.