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Il gestore di una stazione di servizio lungo la E45 sotto Collevalenza di Todi ha protestato così per le multe che gli sono state elevate per aver istallato, senza autorizzazione dell'Anas, un chioschetto mobile per la vendita di cibo
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Qualche volta c’è qualcuno che preferisce la strada più lunga e tortuosa per raggiungere risultati e tralascia la via più breve sol perché ha una visione tutta sua dei diritti e dei doveri o forse perché troppo stressato da un vita fatta di lavoro intenso, troppo intenso, che vorrebbe fosse riconosciuto prima di ogni altra cosa

Il codice della strada  prescrive che sulle strade statali è vietato svolgere attività commerciali o di propaganda sotto qualsiasi forma; esse sono consentite nelle aree di servizio o di parcheggio se autorizzate dall’ente proprietario, in questo caso l’Anas
Il rilascio dell’autorizzazione non sembra essere un problema insormontabile sol che si faccia la richiesta.
Lo stesso Massimiliano Galletti, questo il nome del tuderte protagonista di una storia finita sui giornali, dice di aver visto negozi ambulanti in altri posti lungo la E45.

Ma se la richiesta non si fa, i guai li si va a cercare.
Sembra questo il caso del tuderte che, in un’area di servizio sulla E45 sotto Collevalenza, aveva aperto, su un mezzo parcheggiato, un piccolo negozio.
Di fronte all’intimazione a rimuovere il negozio ambulante ed a oltre 10mila euro di multa, il tuderte ha scelto la strada più tortuosa: s’è incatenato davanti alla sede della polizia stradale di Todi.

Incatenamento che è stato ritenuto il modo più idoneo per far conoscere la propria storia, ma che al momento non ha risolto nulla, neppure il fatto che due addette che lavoravano nell’area di servizio sono ora senza lavoro e comunque  Massimiliano dovrà aspettare fino a Novembre quando è previsto il pronunciamento del Giudice di Pace per sapere se le multe elevate dovrà pagarle o no.

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