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In vista della riorganizzazione delle spese del servizio sanitario regionale iniziano gli scaricabarile tra le varie categorie di personale
tagli-spese


Mercoledì i sindacati del comparto sanità della regione Umbria saranno di fronte all’assessore regionale, per discutere di “tagli” e la paura del bisturi fa sragionare già qualcuno
.
Due principalmente i punti che sembrano distanti tra loro ma hanno tutti origine dalla politica di gestione delle risorse umane.

In Umbria gli acquisti di Usl ed ospedali per i cosiddetti beni non sanitari e dei servizi sono cresciuti. La dizione beni non sanitari e servizi non deve fuorviare: si va dal vitto alla pulizia negli ospedali e nei distretti sanitari.
Il collegamento tra questi costi e quelli del personale non è evidente al normale cittadino ma c’è.
Perché molti servizi sono stati esternalizzati: vuoi in conseguenza dei ripetuti blocchi nelle assunzioni di personale, vuoi perché il “core business” della sanità è la cura della salute e chi se ne occupa pensa più ai risultati che ai costi e forse perché quando c’era il controllo da parte del personale non sanitario ( a partire dalla storiche suore agli “invadenti” economi) questo veniva visto come un cappio al collo.

Peraltro l’esternalizzazione in molti casi ha consentito di occupare personale “scelto” – dal privato che lavora per il pubblico e da questi dovrebbe essere controllato – senza tanti problemi
La spesa del personale è rimasta, perciò, sostanzialmente stabile
.
Ma l’incidenza sulla spesa totale è un poco più della media nazionale dove però la spesa globale è molto più alta.

E allora c’è qualcuno che pensa che si possano fare le nozze coi funghi e cioè che il fatto che l’Umbria abbia i costi di gestione della sanità più bassi d’Italia, insieme alla Lombardia, non sia merito di un’organizzazione del personale tutto: sia quello che produce sia quello che “amministra” basata, molto più in passato che attualmente, sul “contrappeso” costituito dai secondo rispetto al maggior potere “mediatico” dei primi.

E così spunta il vecchio “operaismo” sindacale umbro: “dagli all’impiegato”.
Ora che le pecore nere si annidino ovunque è una certezza, come è una certezza che quando un impiegato sbaglia le tracce restano sulla carta, mentre quando sbaglia un camice bianco le tracce restano sotto….
Una lettura della situazione corretta dovrebbe invece considerare che dell’efficacia della sanità devono rispondere i “camici bianchi” ( per semplificare) mentre dell’efficienza devono rispondere i travet ( sempre per semplificare), con un continuo confronto- scontro dove i secondi hanno dalla loro le certezze dei numeri ed i primi spesso solo una autorefenzialità individuale.

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