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Sottoscritto l’accordo per 20mila tonnellate tra la JT International e il neocostituito Consorzio trasformatori tabacco Italia, l'85% verrà fornito da aziende umbre con un introito di circa 55milioni di euro.

tabacco

20 mila tonnellate di tabacco prodotto soprattutto in Umbria e nel Veneto, hanno trovato un compratore
"L’accordo …riveste una rilevanza particolare perchè dà innanzitutto certezze alla filiera che ha vissuto in questi anni notevoli turbolenze a causa delle politiche agricole comunitarie".
E’ il commento della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta alla presenza tra gli altri del ministro delle politiche agricole, Mario Catania, alla sottoscrizione dell’accordo tra la JT International e il neocostituito Consorzio trasformatori tabacco Italia.

Nello specifico l’accordo, secondo la presidente, determina importanti ricadute sul comparto tabacchicolo umbro perchè prima di tutto supera un assetto monopolistico rispetto a domanda ed offerta di tabacco, favorisce una grandissima capacità di assorbimento del tabacco umbro e consente la prosecuzione dell’attività di due grandi siti di trasformazione, entrambi in Umbria.
“In un quadro economico generale così preoccupante, ha concluso la presidente, con questo accordo il mondo tabacchicolo nazionale, ed umbro in particolare, che continua a rappresentare una parte molto importante della nostra economia, può guardare al futuro con maggiore serenità e fiducia”.

La presidente Marini ha voluto ringraziare in primo luogo il ministro Catania per il ruolo positivo svolto per il raggiungimento di questo accordo, ma soprattutto per aver dato un impulso nuovo alle politiche nazionali in rapporto alla realtà tabacchicola nazionale: “ Questo accordo, infatti, rappresenta anche un esempio di collaborazione istituzionale tra i diversi livelli di governo e tra questi ed i soggetti che operano nel settore.
Devo sottolineare, ha aggiunto la presidente, come in Umbria abbiamo voluto raccogliere la sfida lanciata dall’Unione Europea alle Regioni ed agli Stati: ripensare al modello di agricoltura. Ebbene, noi stiamo dimostrando che è possibile una agricoltura, e dunque una produzione di tabacco, più green, che sia più rispettosa dell’uso delle risorse idriche; che sia più attenta nell’utilizzo dei fertilizzanti e sappia impiegare meglio e di più le fonti energetiche rinnovabili". 

La presidente è quindi tornata sul contenuto dell’accordo rilevando che esso che non solo offre maggiori certezze ai produttori, sia per ciò che riguarda le produzioni che i prezzi, ma favorisce ancor di più il processo di riorganizzazione della filiera e di una sua maggiore semplificazione.

“Riguardo alla nuova politica agricola comunitaria ed in riferimento alle produzioni di tabacco, ha sottolineato la presidente Marini, voglio ribadire un aspetto: la legittima ed importante lotta al tabagismo non deve portare da parte dell’Unione Europea a proibire e colpire solo la parte della produzione di tabacco, visto che non ne vieterà commercializzazione e consumo. .. E sarebbe davvero strano che l’Europa vietasse le produzioni di tabacco ai suoi paesi membri, consentendone invece l’importazione da Paesi terzi le cui produzioni non offrirebbero oltretutto precise garanzie di qualità a tutela dei consumatori".

 

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