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28 giugno 2012
Il Depuratore dove lo …mettete?

Il depuratore di Todi è una storia infinita che rassomiglia sempre di più a quella di una Madonna Pellegrina al contrario, da località a località, senza fissa dimora, inseguito dalla diffidenza e dalla repulsione dei vari abitanti.
All’inizio quello ad uso intercomunale  era stato ubicato a Montemolino, memorabile sollevazione di scudi e assemblee infuocate, alla fine venne archiviato e uno, più piccolo solo per Todi, fu posizionato a Pian dei Mori adeguando l’ esistente, anno 2007.
In seguito, anno 2008, di soppiatto fu spostato a Porchiano.
Appena nota questa ubicazione fu organizzato un comitato di opinione contro questa nuova localizzazione. Occorse il ritrovamento di resti archeologici di una villa romana nel terreno scelto per la ubicazione del depuratore e il successivo vincolo della Sovraintendenza per eliminare il pericolo di uno scempio.
Ora, sempre di soppiatto, sembra che sia arrivato a Ponte Naia. Il condizionale è d’obbligo perché ora, come allora per Porchiano, la popolazione non è stata mai coinvolta.
La parola “condivisione” per alcune persone non esiste nel proprio vocabolario, mentre abbondano comportamenti autoritari che non hanno alcuna giustificazione.
Se ora la nuova localizzazione fosse Pontenaia saremmo alla farsa: come mai è idonea la piccola valle del torrente  Naia e non Pian dei Mori o Montemolino? Forse i cittadini di Pontenaia  sono di seconda categoria? O forse, siccome sono pochi, possono accettare il depuratore senza tanto clamore?
Questo continuo spostamento produce soltanto risentimento nelle persone che di volta in volta devono subire scelte le cui motivazioni restano sempre oscure.
Tra l’altro la piccola valle del Naia ospita gli impianti sportivi, è a ridosso del Colle sotto la città ed è talmente stretta da non poter soddisfare parametri normali per la localizzazione di un depuratore, e dovrebbe anche insistervi una nuova lottizzazione con terreno già venduto.
E’ l’unico bacino idrico per la città in caso di urgenza e necessità, non a caso l’acquedotto storico di Todi è quello di Pontenaia; è interamente area S.I.C., vale a dire area ad alto interesse ambientale e come tale protetta. Inoltre per questa nuova localizzazione si presentano i medesimi problemi esistenti per il depuratore di Porchiano, in primis anche qui andrà richiesta la certificazione V.I.A. alla Regione Umbria.
Tenuto conto che tutta l’opera è finanziata con il contributo europeo, esiste un limite temporale per la sua  realizzazione, pena la perdita del denaro, è bene quindi non giocare con il fuoco perché anche qui, in sede V.I.A., potrebbero sorgere dei problemi. E’ in via di costituzione anche a Pontenaia un nuovo comitato contro il depuratore.
 Todi si deve dotare di un depuratore che raccolga i reflui fognari e su questo siamo tutti d’accordo, noi come costituendo comitato, auspichiamo:
– per primo, che qualsiasi soluzione sia adottata, sia resa pubblica e condivisa dalla popolazione nel maggior numero possibile, rifuggendo da ogni comportamento autoritario e velleitario, questo quanto al metodo;
per secondo, che l’attuale amministrazione metta in campo tutte le risorse migliori per trovare eventuali soluzioni alternative  che non abbiano il sapore di scelte a sfondo elettorale o punitive nei confronti di cittadini che abitano un luogo rispetta ad un altro;
per terzo, ma non ultimo, che si ponga fine a questo stillicidio di notizie e spostamenti il cui effetto immediato e reale è solo quello di mettere gli uni contro gli altri e gettare sfiducia sulle istituzioni locali.
 In un momento così difficile Todi ha bisogno di coesione, unità e serenità a dispetto di chi ci vuole divisi, litigiosi e isolati.
Con tutti questi sposta sposta senza coinvolgere l’intera Città nella scelta si è raggiunto il brillante risultato che nessuno è disposto ad accettarlo, nemmeno Pontenaia!    
Carlo Pirrami

26 giugno
Vittoria del Sindaco Rossini dedicata a un amico che non c’è più  

La musica è finita e gli amici se ne vanno, cosi’ parecchi anni fa cantava Franco Califano. Non voglio entrare nella diatriba politica, solamente inizio una mia riflessione, non vorrei però fare del sarcasmo. Un grandissimo risultato politico che premia il lavoro iniziato con le primarie e finito nel migliore dei modi con la vittoria del centrosinistra, dopo 5 anni ritorna a governare Todi, Sindaco Carlo Rossini. Credo di interpretare il pensiero di moltissimi tuderti, questa volta come non mai, la campagna elettorale si è svolta in maniera pacata, non ci sono state schermaglie di nessun genere, sembra quasi un sogno, a differenza di 5 anni fa che tutto si consumò in una feroce battaglia, perdendo dopo 62 anni il governo della città. Va dato atto al Sindaco Rossini di aver guidato con saggezza e caparbietà la coalizione, con equilibrio e senso di responsabilità. Questa vittoria la voglio dedicare a chi oggi non c’è più, ad Antonio Pinotti e a quei compagni oramai non più giovani che hanno contribuito negli anni  a crescere e a far diventare il secondo partito della città.  Pinotti oggi sarebbe stato fiero e orgoglioso di questa vittoria, colui che ha speso una vita intera al servizio della comunità, in ogni campagna elettorale era il primo a mettersi in movimento con deplian e materiale pubblicitario. Credo, a mio avviso, che al Sindaco Rossini  vada dato tutto l’appoggio possibile e immaginabile, deve essere supportato in ogni modo e maniera. Non posso esimermi però dal fare una piccola riflessione sul risultato politico del PSI: il partito prende oltre il 15 per cento, si eleggono tre consiglieri comunali, Un Vicesindaco e un assessore ai lavori pubblici. Vicesindaco luca Pipistrelli, con deleghe importanti (Bilancio, personale)  e Costanzi Emidio ai lavori pubblici. A questi amici formulo i migliori auguri e dico loro di mettere il massimo impegno possibile, solo così potranno dare risposte concrete alla popolazione tuderte. 
Giancarlo Castrini

26 giugno 2012
Chiedi e ti sarà dato

I GESTORI DEL SERVIZIO IDRICO IN UMBRIA RESTITUISCONO LA QUOTA FOGNATURA E DEPURAZIONE AGLI UTENTI NON SERVITI DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE 335/2008.
MA SOLO SU RICHIESTA!
Le utenze Umbre non depurate sono circa 34000 nell’ATI 1 e 2 e circa 2500 nell’ATI 4, mentre l’ATI 3 non pubblica ne gli elenchi ne il piano tariffario completo! I gestori del Servizio Idrico dovranno restituire il canone depurazione e fognatura pagato nei 5 anni antecedenti la sentenza alle utenze non servite da depuratore.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione del fallimento della gestione privatistica dove i privati con i loro investimenti, dovevano superare le inefficienze del pubblico. Ma i fatti hanno dimostrato ancora una volta il contrario!
Infatti gli investimenti previsti dai piani d’ambito non sono stati realizzati, ma sono stati fatturati nelle bollette canoni per un importo stimato di circa 4 milioni di € che ora, dopo la sentenza della Corte Costituzionale dovranno restituire agli utenti, così come si continua a fatturare la remunerazione del capitale investito (15,82% sull’ATI 1 e 2 e circa il 7% sull’ATI 4), abrogato da un’altra sentenza della Corte Costituzionale dopo la vittoria dei referendum del 2011, dopo un anno ancora ignorati ma applicati direttamente con la campagna di ”obbedienza civile”.
INVITIAMO QUINDI GLI UTENTI A CONTROLLARE SE SI E’ INSERITI NEGLI ELENCHI PUBBLICATI SUI SITI DEI GESTORI ( Umbra Acque, SII Terni e VUS) E LE BOLLETTE DEL SERVIZIO IDRICO PER VERIFICARE LA CORRETTEZZA DEI PAGAMENTI, NONCHE’ AD INVIARE LA RICHIESTA DI RIMBORSO E/O CONTESTAZIONE.
I CONTATTI DEL COMITATO UMBRO ACQUA PUBBLICA:
PERUGIA
mercoledì dalle 17,30 alle 19,30, in Via del Lavoro 29, Tel e Fax 075 5057404
Michel 338 1912990 Elisabetta 333 7826433
martedi, giovedi, venerdi dalle 17 alle 20 – YaBasta via Ulisse Rocchi 48 – Nicoletta 340 4714 165
sabato h 11,00 -13,00 Ponte San Giovanni- Via S. Bartolomeo 50- Anna Grazia 320 8641344
Alto Tevere, Massimo 333 9102499
Terni e Provincia, Franco 328 6536553
Marsciano, Luca 347 4016101
Gubbio, Antonio 3383048081
Magione, Massimiliano 3403737948
Orvieto, Centro Documentazione Popolare – Via Magalotti – Mirko328.5430394-
comitato umbro acquapubblica

26 giugno 2012
Biodigestore: Germania – Italia

Poi con un po’ di calma e pazienza qualcuno mi dovra’ spiegare perché siamo contrari che un biodigestore siano vicino ad un centro abitato. Ricordo che in Germania, in alcune regioni, e’ obbligatorio che l’e nuove strutture prevedano un biodigestore sotto il palazzo. Questo, digerendo gli scarichi civili e i rifiuti organici tritati dei condomini, produce metano che viene  riutilizzato per i fornelli e il riscaldamento domestico, abbattendo la richiesta esterna di metano del 75%. Senza nessuna emissione e nessun pericolo.  Altro che 300 metri.
Vorrei capire quali sono le motivazioni che spingono, in Umbria, ad esigere tali distanze.
Barcaioli Fabio


25 giugno 2012
Biomasse: rischia di diventare una parolaccia

E’ nostra intenzione esprimere la grande preoccupazione che genera l’approvazione della deliberazione numero 494 del 7 maggio 2012 della Giunta regionale che, su proposta dell’assessore Silvano Rometti, ha deciso di modificare il testo sull’installazione degli impianti di energia da fonti rinnovabili, effettuando un “alleggerimento” non necessario né richiesto.
La preoccupazione che SEL esprime è sia per il contenuto della delibera, che prevede la riduzione della distanza di installazione delle centrali a biomasse da 500 a 300 metri dai centri abitati e toglie le limitazioni sulle distanze di approvvigionamento, che per le modalità che hanno portato a tale decisione.
Tale metodologia decisionale, effettuata senza confronto e discussione con le parti, dimostra come il governo regionale sia lontano da quelle che sono le istanze continue, motivate e sensate che arrivano dalla società civile, dai comitati e dai cittadini impegnati quotidianamente nella difesa dei beni comuni.
Noi di SEL vogliamo uno sviluppo equilibrato delle energie rinnovabili, uno sviluppo integrato con il territorio capace di salvaguardare paesaggio ed attività agricole di qualità, capace di essere a beneficio di una comunità e non preda di speculatori. Per questo pensiamo che sia venuto il momento di redigere a breve un piano energetico regionale con particolare attenzione alle agro energie e nello specifico al tema di riutilizzo dei campi incolti.
SEL chiederà ai proprio amministratori di redigere tali documenti, piano energetico e piano sulle agro energie, a livello territoriale affinché si promuova uno sviluppo equilibrato e sostenibile delle energie rinnovabili.
In questo senso riteniamo necessario che le decisioni di tale importanza e che coinvolgono direttamente una pluralità di soggetti debbano essere assolutamente discusse in Consiglio Regionale e prima nei territori.
Un passo indietro rispetto a tutta quella parte di centro sinistra che negli ultimi anni ha cercato di aprire un dialogo con chi nei propri territori ha lottato per ottenere il miglioramento della qualità della vita.
Per questo motivo richiediamo alla Giunta Regionale ed alla Presidente Marini di ritirare la deliberazione 494 e di aprirsi al confronto con la società nella discussione di determinate tematiche molto sentite dalla cittadinanza.
Giorgio Giansanti – Responsabile Ambiente SEL Perugia

23 giugno 2012
Terremoto Marsciano: sollecitare e vigilare  nella coesione
 
Il Partito Democratico di Marsciano esprime fiducia per l’incontro che si è tenuto a Roma nei giorni scorsi fra il Governo, la Regione Umbria, i parlamentari umbri e i comuni colpiti dal sisma del 2009. Dopo due anni e mezzo dal sisma è impossibile non cogliere lo spirito di apertura che c’è stato da parte di questo governo nazionale, spirito assolutamente diverso da quello del Governo precedente che in due anni si è assolutamente dimenticato del sisma che ha colpito il nord del territorio marscianese. Riteniamo allo stesso tempo importante continuare a vigilare e ad incalzare i nostri rappresentanti,  soprattutto a livello nazionale affinchè  il Governo faccia la propria parte per consentire l’avvio della ricostruzione pesante. Esprimiamo soddisfazione anche riguardo alla deliberazione del Consiglio comunale, con la quale la massima assemblea cittadina ha chiesto  al Governo un provvedimento di esenzione dall’Imu per gli immobili resi inagibili dal sisma, equiparando in questo modo gli immobili e i cittadini colpiti da calamità naturali su tutto il territorio nazionale. A differenza di qualche  altra forza politica locale, crediamo che questo non sia il momento delle polemiche ma pensiamo che sia molto più costruttivo, soprattutto per le 500 persone ancora fuori dalle proprie abitazioni e per le tante altre con le abitazioni parzialmente inagibili provare a dimostrare coesione e mantenere compatto il territorio. Seppur con tutte le cautele del caso , l’apertura data dal Sottosegretario di Stato all’economia e finanze, Vieri Ceriani, è un’importante passo in avanti. Compito della politica locale ora, è quello di sollecitare e vigilare  che ciò che è stato detto venga mutato in atti concreti nel giro di poche settimane.
Partito Democratico Marsciano

22 giugno 2012
Terremoti antichi, passati e presenti

Il terremoto in Irpinia, di 32 anni fa, è costato alla collettività, alla fine della giostra, ben 67 miliardi di euro e l’addizionale sulle benzine rimasta alla pompa del distributore !
Sorprende vedere con quanta alacrità, si sono trovati  51 milioni di euro per il terremoto in Irpinia, quando, con tutto il rispetto per la popolazione campana colpita dal sisma del 1980, che in nessun modo può essere rapportato con quanto successo in Umbria, qui, a Marsciano, per ottenere lo stanziamento di risorse per far ripartire la ricostruzione pesante, ci si trova, da 3 anni, davanti ad un muro fatto di normative da interpretare, burocrazia assurda, decreti legge da approvare in prima e seconda battuta e rimpalli di responsabilità tra organi nazionali e regionali.
L’Irpinia, è stata quasi tutta ricostruita, agevolata in questo anche grazie agli enormi finanziamenti che sono stati messi a disposizione dai governi passati, quello di Monti “incluso”.
E’ stato permesso di allargare il perimetro di intervento per far rientrare comuni che nulla avevano a che fare con il sisma, cosi come lo Stato ha consentito e legittimato, con delle leggi apposite, sulla possibilità di presentare domande per ottenere fondi a 8 anni dopo il sisma, tanto che, è stato acclarato, chi presentò le domande in ritardo, e furono tanti, lo avevano fatto perché non avevano subito danni reali. Il tutto è costato e costa 67 miliardi di euro.
Ora, in Emilia, si cercano soldi per far fronte all’emergenza sisma.
Per Spina si dovranno individuare le modalità di carattere normativo e procedurale migliore per “agganciarsi” ai provvedimenti nazionali per non perdere, definitivamente, il treno della ricostruzione pesante ed il futuro di gran parte dell’area nord del Comune di Marsciano. Istituzioni e parlamentari sono ancora una volta chiamati ad uno sforzo comune e coeso per raggiungere gli obiettivi che tutti noi ci siamo prefissati, affinché 500 persone possano ritrovare serenità e tranquillità”.
Cristiano Costantini, Pdl Marsciano


21 giugno 2012
Ultimo assalto alla Diocesi Tudertina?

Questa mattina ho letto il manifesto con cui si annunciano al Popolo delle due Diocesi di Orvieto-Todi (unite ma non soppresse) le due date dell’ingresso solenne nelle due Chiese Cattedrali del Vescovo Monsignor Benedetto Tuzia, rilevando con sconcerto e stupita indignazione che la data della liturgia nel Duomo di Orvieto é scritta in caratteri in grassetto più grandi, mentre quella nel Duomo di Todi è scritta in caratteri normali più piccoli, in linea con le iniziative di divulgazione dei fedeli che il clero e la stampa Tudertina hanno concentrato di fatto sull’evento di Orvieto, ignorando quello di Todi, anche se istituzionalmente congiunto e successivo.
Questo fatto è l’ultimo di una serie assalti all’antichissima Diocesi Tudertina che ha determinato il progressivo spostamento delle liturgie solenni, degli uffici e delle manifestazioni da Todi a Orvieto, recentemente, lo spostamento di tutte le riunioni ed i convegni diocesani d’interesse Tuderte a Spagliagrano e la chiusura di fatto del Palazzo Vescovile, pretestuosamente giustificato da esigenze di risparmio come se i costi di una sede campestre fossero più sostenibili di quella storica cittadina.
Tutto questo avviene nel silenzio assordante delle Istituzioni Tuderti, in particolare di quelle comunali, culturali e sociali per non parlare di quelle politiche, da anni in conflitto tra loro per garantirsi i voti dei "preti", anche se disprezzati a parole.
Renato Domenico Orsini

20 giugno 2012
Todi, PSI: sul bilancio è venuta a galla la verità e Ruggiano si sta coprendo di ridicolo

Il gruppo Consiliare del PSI ritiene importante, in fase di avvio della nuova amministrazione, che il Consiglio Comunale possa conoscere la situazione attuale in cui si trova il Comune riferito alle opere in corso, a quelle in fase di progettazione, ai pagamenti da effettuare, agli incassi da realizzare ed alla situazione organizzativa dei vari uffici.
Apprendiamo che è giunta una lettera a firma di consiglieri di opposizione, indirizzata ai responsabili di vari uffici comunali, ma non al Sindaco ed alla Giunta, con la quale si diffidano i responsabili a non dare seguito ad atti che potrebbero portare l’Amministrazione fuori Patto di stabilità con le conseguenti responsabilità e ricadute negative. Già le prime verità vengono a galla!
Il Polo delle Libertà ha voluto approvare prepotentemente il bilancio di previsione (scadenza 30 giugno) durante la campagna elettorale, ma non ha approvato il Bilancio Consuntivo 2011 (scadenza 30 aprile).
Ora, evidentemente accortosi di aver adottato delibere di Consiglio e di Giunta con previsioni di spesa chiaramente a scopo elettorale, di molto superiori a quelle che il Comune potrà permettersi e nei limiti consentiti dalla legge, pensa di correre ai ripari tutelandosi tramite diffida.
Detto in altre parole vuole impedire all’attuale amministrazione di dare attuazione alle spese da loro approvate e deliberate.
Non abbiamo dubbi sull’accortezza del Sindaco e della Giunta, ma parimenti non sfuggirà che qualcuno si sta coprendo di ridicolo!
Il Gruppo socialista non vuole che l’amministrazione comunale sia trascinata in sterili polemiche o risse amministrative, ma parimenti vuole chiarezza per se stesso e per i cittadini.
Chiediamo pertanto al Sindaco ed alla Giunta di voler portare in approvazione quanto prima il bilancio consuntivo 2011 visto che non lo ha fatto chi lo doveva fare (precedente amministrazione) e di voler altresì relazionare in Consiglio Comunale circa la situazione attuale del Comune da un punto di vista economico, finanziario, organizzativo e di programmazione o attuazione di opere pubbliche.
Gruppo Consiliare PSI Todi

19 giugno 2012
Ranchicchio ringrazia per l’elezione a capogruppo

Desidero ringraziare tutti i membri del Gruppo Consiliare del PDL  per la fiducia dimostratami  in occasione della mia elezione, avvenuta alla unanimità, a Capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio Comunale, avvenuta in occasione della seduta del primo consiglio.
Gli amici Consiglieri mi hanno gratificato non solo per l’elezione ma in particolare per le espressioni di stima che mi hanno rivolto in questo periodo.
Tale incarico costituisce uno stimolo incredibile per me per lavorare, insieme agli altri Capigruppo dell’opposizione, affinchè Todi possa avere rappresentanti degni di tutti i cittadini e della sua gloriosa storia.
Mi impegno sin d’ora ad operare in modo che il nostro gruppo sia coeso e possa incontrarsi con cadenze ravvicinate affrontando i temi importanti con tempestività ed efficacia.
Inoltre farò in modo che il Gruppo possa connotarsi per una grande apertura alle istanze dei cittadini di Todi recependo progetti, idee, proposte dei singoli Consiglieri e di tutti coloro che intendono collaborare, siano essi nel Pdl che al di fuori.
Chiudo,salutando tutti i militanti, gli iscritti e simpatizzanti del Popolo della Libertà che, con il loro appoggio ed entusiasmo ci danno uno stimolo quotidiano per continuare la nostra attività politica.
Claudio Ranchicchio – Capogruppo PDL TODI

18 giugno 2012
Todi: ecco cosa ha lasciato in eredità l’Amministrazione Ruggiano…

Abbiamo atteso che la destra tuderte si riprendesse dagli effetti della sconfitta subita il 21 giugno prima di rispondere a prese di posizione rabbiose, vendicative e per questo puerili ed infantili di taluni esponenti della vecchia amministrazione.
Abbiamo sperato che le forze più responsabili della destra, anche se minoritarie, avessero accettato il responso democratico delle urne, avessero riconosciuto la sconfitta e di conseguenza la vittoria di Carlo Rossini e della coalizione di centro-sinistra.
Oggi, più per ragioni di trasparenza verso tutti i cittadini che per voglia di polemica verso una destra che vorrebbe mettere a ferro e fuoco le istituzioni, la città , che minaccia vendette, che continua ad insultare gli avversari politici, presentiamo un breve resoconto della pesante eredità lasciata dall’amministrazione Ruggiano, eredità che peserà innanzitutto sui cittadini, sulle imprese, sulle frazioni e sui quartieri, sui servizi.
Cominciamo dal bilancio.
Non hanno approvato entro il 30 aprile, come da obbligo di legge, il bilancio consuntivo 2011 e non sappiamo se sia stato rispettato il patto di stabilità nella sostanza e non solo nella forma.
Nei primi 5 mesi del 2012 hanno effettuato spese oltre ogni ragionevole cautela imposta dall’obbligo di rispettare il patto di stabilità. Alla data del 25 maggio il patto di stabilità era stato violato per oltre 4 milioni di euro. Di questo devono assumersi ogni responsabilità politica ed amministrativa l’ex-Sindaco Ruggiano e la Giunta precedente.
Pur consapevoli della pesante eredità, vogliamo rassicurare cittadini e dipendenti: ci impegneremo al massimo per rispettare il patto di stabilità, per garantire i servizi e per fare le opere necessarie , magari rivedendo alcune loro scelte troppo costose e poco utili alla collettività. Ai dipendenti, ingiustamente maltrattati, minacciati , intimiditi e insultati da Ruggiano e dagli esponenti della destra vogliamo solo dire di stare tranquilli perchè ciò che conta è il loro impegno ed il loro lavoro a servizio della collettività e non certo il loro libero credo politico. Piuttosto Ruggiano e soci imparino i compiti e i limiti del ruolo di consigliere!
A loro va tutta la nostra solidarietà.
Vi sono poi altri problemi lasciati in eredità dalla ex-giunta Ruggiano che i cittadini devono conoscere:
Dal 2009 il Teatro Comunale è privo, perchèperché scaduto, del Certificato di Prevenzione Incendi. Fatto grave, soprattutto in una città come la nostra! L’impegno immediato del Sindaco Carlo Rossini ha permesso di non chiudere il Teatro per mesi, ma quello e di ottenere una certificazione provvisoria in attesa dei lavori, pur limitandone la capienza e la fruibilità. Ora si stanno reperendo le risorse,che Ruggiano e company non avevano stanziato, per effettuare le opere necessarie. I sacrifici dei cittadini sono la conseguenza dell’incoscienza della Giunta Ruggiano ed è bene che tutti lo sappiano.
Le opere pubbliche previste dal PUC2 e dal Contratto di quartiere di Ponterio sono bloccate da mesi con il rischio di perdere i finanziamenti regionali per le inadempienze e gli errori della Giunta Ruggiano. E’ necessario rivedere le progettazioni esecutive e ripartire con i lavori. Ritardi di anni di cui Ruggiano e soci devono assumersi ogni responsabilità.
Servizi affidati senza gara per migliaia di euro(vedi manutenzione del verde), servizi affidati contemporaneamente a ditte diverse(Beni culturali), contributi a pioggia per centinaia di migliaia di euro, alcuni decisi nell’imminenza della data delle elezioni, prosciugato il fondo
di riserva e tutti i capitoli per attività culturali e ricreative,abusi edilizi non perseguiti fino in fondo.
Sostanziale accordo con le Poste per la diminuzione dei servizi resi al pubblico, ignorando le posizioni di metà del Consiglio Comunale e dei cittadini di Todi, inadempienze e doppiezze nella difesa degli uffici giudiziari: anche queste sono eredità pesanti lasciate da Ruggiano e soci.
Decine di azioni giudiziarie contro il Comune, alcune delle quali potrebbero mettere a rischio la tenuta del bilancio comunale come quella riguardante il pasticcio della vendita di Torre Petrarca e annessa area edificabile.
Mancato aggiornamento cartaceo ed informatico del PRG.Di fatto 8 varianti al Prg esistono solo nella memoria dei funzionari comunali addetti.
Centinaia di richieste di piccole varianti al PRG che da anni giacciono nei cassetti dell’amministrazione comunale alle quali non è stata riconosciuta la corsia preferenziale e d’urgenza applicata a quella adottata il 23 aprile scorso, avanzata da un solo richiedente, ma riguardante oltre 5.000 di superficie che da edilizia pubblica passa a edilizia privata.
Ci fermiamo qui per il momento, rassicurando però i cittadini che non mancheremo di fornire ogni ulteriore informazione, secondo il principio di trasparenza e correttezza amministrativa.
Purtroppo una simile pesante eredità lasciata da Ruggiano non può essere rifiutata come avviene tra privati, con questa è necessario fare i conti. Ma ce la metteremo tutta per ripristinare correttezza, efficienza ed efficacia.
Dubitiamo che la destra locale sia in grado di accettare la regola democratica dell’alternanza e del rispetto della volontà popolare. D’altronde per 5 anni si sono retti sul trasformismo politico e quindi sul non rispetto del libero voto degli elettori. Quello fu un atto di vero di ostilità politica, di usurpazione che ha condizionato negativamente tutta la consiliatura.
Oggi è diverso,c’è una maggioranza chiara, limpida e coesa, premiata maggioritariamente e liberamente dagli elettori, interessata al confronto e non al trasformismo. Sta all’opposizione accettare le regole e la sfida democratica oppure rinchiudersi in un ruolo astioso,ringhioso,inutile,autolesionistico. Forse hanno bisogno che dai vertici regionali e provinciali del PDL arrivi, ora ,qualche segnale che riporti i vertici tuderti a maggiore serietà e serenità. Ma sono affari loro!
Gruppo Consiliare del Partito Democratico

18 giugno 2012
Polemica sul nuovo PRG del Comune di Fratta Todina

Dopo aver sollecitato diverse volte e invano l’Amministrazione sul tema, nell’ultimo Consiglio Comunale è stata trattata l’interrogazione, da me presentata, volta a conoscere le tempistiche di approvazione del nuovo PRG Intercomunale, lo stato di avanzamento e l’attribuzione della responsabilità del ritardo. In quella sede l’Amministrazione Comunale, oltre a non aver assunto su di sé alcun impegno concreto, nemmeno quello di fornire un’indicazione temporale precisa sull’approvazione, ha respinto tutte le eccezioni sollevate, negando le evidenti ripercussioni in termini economici correlati a tale ritardo e negando l’effettiva esigenza di giungere all’approvazione, vista la presenza nel nostro territorio ancora di molte aree rimaste inedificate. Premettendo che tale giustificazione appare totalmente scriteriata, probabilmente si ignora l’importanza di tale strumento urbanistico. E’ con il Piano Regolatore che si individuano le aree di edificazione e di riconversione urbanistica delle strutture dismesse, che si stabiliscono le regole fondamentali per garantire una crescita urbanistica armonica nella salvaguardia del territorio, che si individuano le aree destinate a verde pubblico e la viabilità. Sarebbe stato opportuno, se non doveroso, trattare questo tema con maggiore senso di responsabilità: non possiamo ancora essere martoriati, oltre che dalla condizione di crisi generale, anche da evitabili atti di inefficienza amministrativa. Tale strumento urbanistico è fondamentale per lo sviluppo della città e non solo in relazione all’aspetto prettamente economico, ma anche perché sullo sfondo ci sono cittadini con le proprie esigenze e il mondo del lavoro con il comparto dell’edilizia che, in tempi straordinari di crisi, meriterrebbe più attenzione dai nostri amministratori. Inoltre è con il Piano Regolatore che si determinano le vocazioni del territorio: lasciarlo giacente in un cassetto non farà altro che penalizzare il nostro Paese e mortificarne la già fragile economia. Oltretutto l’adozione del PRG non può essere fatta apparire come un opzione facoltativa o una gentile concessione dell’Amministrazione: piuttosto è un preciso dovere amministrativo e un obbligo di legge. Senza considerare inoltre che, così facendo, si arreca un danno anche al vicino Comune di Monte Castello di Vibio, costretto, visto l’obbligo di adozione contemporanea per i PRG redatti in forma Intercomunale, ad attendere i tempi dei nostri amministratori. Oltre il danno ora anche la beffa.
Cinzia Moriconi – consigliere comunale Fratta Todina

18 giugno 2012
Riordino della Sanità: riforma di sostanza o solo di facciata?

Dopo una lunga, laboriosa e difficile gestazione la Regione ha presentato il piano di riordino del Servizio Sanitario Regionale. Ma quello che viene presentato come un piano rivoluzionario mostra
molti punti critici che richiedono una discussione approfondita.
Il piano presentato nasce dall’ esigenza di reperire fondi a causa del taglio di 120 milioni di euro da parte della Stato per il biennio 2013-2014 e ciò a cui assisteremo nei prossimi giorni sarà la lotta per la spartizione delle risorse residue. Il sistema va certamente riformato, razionalizzato e snellito ma quello che ci preoccupa  è come tutto ciò sarà attuato.
Il progetto di integrazione tra Università ed Ospedale viene previsto con un forte sbilanciamento decisionale a favore dell’Università.
Il piano di integrazione tra le chirurgie, con la previsione di equipes itineranti, alla fine si trasformerà in un drastico ridimensionamento delle strutture periferiche, indipendentemente dal loro livello qualitativo, a favore delle Aziende Ospedaliere.
Sono stati enunciati tanti   progetti per la medicina di base e per i Distretti, ma poco si evince su come la disabilità, la malattia mentale e le esigenze degli anziani troveranno delle risposte ai loro drammatici problemi.
Si parla di centralità degli acquisti dei beni sanitari, operazione non solo condivisibile ma certamente auspicabile, però i risultati delle precedenti esperienze lasciano ben poco spazio all’ottimismo.
Nel piano non troviamo quali saranno i criteri di valutazione delle prestazioni offerte dai vari servizi. Abbiamo due Aziende ospedaliere che saranno gestite dalla Regione e dall’Università,  che hanno l’obbligo di fornire un’eccellenza documentata e non autoreferenziale e che devono frenare l’export verso le altre regioni che costa ben 80 milioni di euro.
Abbiamo tutta una serie di strutture periferiche, spesso sorte solo in base ad interessi elettorali, che se valide, hanno tutto il diritto di essere mantenute e anche potenziate ma che, se inefficienti, devono essere chiuse o riconvertite. Vorremmo sperare che sia la logica del merito quella che indirizzerà chi deve prendere le decisioni, ma poiché sperare che la politica la smetta di gestire e condizionare la sanità è pura utopia, siamo convinti che la futura ristrutturazione sarà il risultato di un compromesso tra poteri forti e potere politico, con trattamenti di favore riservati ai feudi elettorali più influenti.
Infine le liste d’attesa. Oggi come oggi la Regione ha solo da guadagnarci, ha fatto la bella mossa di non aumentare i ticket, ma spinge verso le prestazioni a pagamento dove ha messo un ticket di “appena” il 29%, si toglie da una parte per prendere da un’altra!  Si faccia piuttosto una ricognizione di tutti i servizi coinvolti, si individuino le richieste improprie, si valutino i carichi di lavoro, si colpiscano le inefficienze e dove invece c’è l’impossibilità di soddisfare la richiesta a causa di risorse insufficienti si prevedano incentivi per gli operatori, con un piano organico e di lungo respiro.
Carla Spagnoli – Coordinatore Regionale di Futuro e Libertà Umbria

12 giugno 2012

GESENU un patrimonio di tutti

Nessuno pensi che la Gesenu può essere un suo patrimonio, nessuno pensi che possa essere di sua proprietà. Il riferimento non è casuale, va dritto al cuore della gestione tenuta dal Presidente, che siede su quella poltrona da molti anni. Ma questa è un’altra storia: se il Sindaco lo vuole lasciare in quella posizione un motivo c’è. Noi contestiamo il modo personalistico ed autoritario in cui porta avanti il suo mandato. Una volta lo sciopero dei lavoratori per la sinistra era sacro, guai a criticare gli operai che protestavano per le condizioni del lavoro e per i salari, guai a qualche voce fuori dal coro che si levava contro lo sciopero. Ora sono proprio loro, i presunti difensori degli operai che si lamentano e dicono che non si può scioperare. Al Presidente vorremmo ricordare alcune cosette che succedono alla Gesenu, in primis vorremmo sapere che fine hanno fatto o se sono stati recuperati i crediti di 50 milioni di euro dell’ATO 2 di Messina? Il concorso fatto per assumere 15 dipendenti ed i criteri usati per la selezione? Se non dopo assumere fuori concorso senza nessun criterio di selezione 4 persone con titolo Dirigenziale, dove, pare  figurino, anche figli di sindacalisti dell’Azienda. Si ricorda al Presidente che qualche settimana fa con voto unanime in Consiglio Comunale ai rappresentanti del Comune  nelle partecipate sono state inviate precise linee guida in cui chiaramente si dice che ci vuole trasparenza nelle assunzioni e sobrietà negli incarichi dirigenziali.Ricordiamo al Presidente e agli altri rappresentanti del CdA che devono rispondere a queste indicazioni, perché stanno li a rappresentare la parte pubblica della società che agisce con i soldi dei cittadini.
Alla faccia della trasparenza nell’assunzioni sbandierate ai quattro venti.
In Gesenu qualche SINDACATO la fa da padrone insieme a qualche personaggio saputo e risaputo. Vorremmo sapere sempre dal Presidente se per gli acquisti esiste qualche bando di gara o se l’Azienda compra privatamente sempre dai soliti noti, parenti o affini.
La Gesenu e i suoi dipendenti sono patrimonio di tutti i perugini, ma non può e non deve essere condotta in modo autoritario alternando assunzioni facili e nello stesso tempo prospettando arbitrari (per non usare altre parole) tagli al personale.
Forse la parola democrazia qualcuno l’ha dimenticata, forse qualcuno pensa di gestire il potere a suo uso e consumo. Non si può criticare chi sciopera per difendere il  proprio posto di lavoro,  e assumere poi pasdaran in posti dirigenziali solo e perché figli o nipoti di altri pasdaran. Se questa è la sinistra che si ergeva a parole a difensore del proletariato e degli operai, abbiamo fatto bene  a combatterla e a combattere il sistema istaurato in questi anni. Noi come centro-destra ripudiamo questi sistemi e continueremo a denunciarli fortemente, basta con il nepotismo. Il lavoro è un diritto di tutti.
I Consiglieri Comunali PdL al Comune di Perugia

11 giugno 2012
Uffici giudiziari, quant’è lontana Spoleto!

La scorsa settimana i delegati degli Avv.ti della MVT sono stati ricevuti dal Sindaco (di Todi- n.d.r) neo-eletto Dr. Carlo Rossini.
Al nuovo Sindaco è stato rinnovato l’appello per un forte impegno da parte dell’ Amministrazione comunale per la tutela degli Uffici Giudiziari Tuderti seguendo un percorso già tracciato e che prevede l’imprescindibile coinvolgimento di tutti i Comuni della Media Valle del Tevere al fine di aprire una costruttiva discussione al Tavolo Regionale appositamente istituito dalla Presidente della Regione sulla materia della revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
Il Sindaco, confermando il proprio impegno a lavorare fin da subito a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale per la tutela degli Uffici Giudiziari tuderti, servizio che considera essenziale per la città e per la Media Valle del Tevere, ha dato conto di un importante Protocollo di intesa sottoscritto tra il CNF e l’ANCI (notizia resa nota qualche giorno fa anche dal CNF agli iscritti a mezzo pec) che va nella giusta direzione di sensibilizzare il governo sulla inopportunità di tagli che non consentono un effettivo risparmio di spesa.
Nel ringraziare il Sindaco per l’incontro avuto e il lavoro che svolgerà nei giorni a venire, non possiamo non sottolineare che a livello regionale si "respira" tutta un’altra aria.
E’ di qualche giorno fa l’ennesimo articolo di stampa che riporta addirittura una opinione, rispettabile ma ovviamente del tutto personale, del Procuratore della Repubblica di Spoleto che auspica l’accorpamento dei nostri Uffici Giudiziari con quel Tribunale, scongiurandone la soppressione.
Come più volte è stato denunciato dagli avvocati, questo tam tam mediatico, sebbene tendente a diffondere solo ipotesi, senza riferire dati e fonti da cui simili notizie sarebbero tratte, non giova certamente alla città di Todi nè all’intera Media Valle del Tevere che, nel silenzio delle Amministrazioni locali, rischia di vedere il suo polo giudiziario trasferito a Spoleto.
Ci attendiamo, pertanto, una urgente, forte, chiara presa di posizione da parte della nostra Amministrazione affinchè finalmente la volontà espressa con la delibera del 30.12.11, fortemente contraria all’accorpamento al Tribunale di Spoleto, sia diffusa e sostenuta con decisione ad ogni livello .
 I delegati degli  Avv.ti della MVT 

11 giugno 2012
Sistemazione impianti sportivi… ancora al  palo!

Come “Popolo della Libertà” di Massa Martana vogliamo porre l’attenzione su di un argomento al quale, l’amministrazione del sindaco Maria Pia Bruscolotti è doveroso e  opportuno che dia una risposta: lo stato in cui si trovano gli spogliatoi degli impianti sportivi. Questi locali da lungo tempo necessitano di lavori di manutenzione e l’opportunità di fare tali opere è stata riconosciuta anche dall’amministrazione ma fino ad ora, al di là dei soliti  lunghi discorsi, di  fumose promesse e sopralluoghi, di più non è stato fatto. Impianti sportivi efficienti e funzionali sono un patrimonio fondamentale per la crescita  e  lo sviluppo formativo dei giovani, quindi sarebbe quasi ovvio dire  che la cura  e la manutenzione degli  stessi dovrebbe essere uno degli scopi preminenti per una pubblica amministrazione.Vogliamo ricordare ai cittadini che il governo  berlusconi nel 2010 aveva individuato il Comune di Massa Martana come beneficiario della somma di  60.000 euro per il recupero ambientale e la sistemazione delle proprie strutture sportive. Ora ci domandiamo: come si spiega che nonostante l’assegnazione di tali fondi, fin dal 2010, amministratori “così capaci” ancora non sono riusciti a fare nulla?
Popolo della Libertà – Massa Martana

8 giugno 2012
Perchè scioperano i dipendenti della Gesenu

Premesso

che a seguito della gara svolta da ATI2, GESENU SPA  si aggiudicava l’appalto del servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento rifiuti del Comune di Perugia e altri limitrofi per 15 anni;
che per effetto di ciò GESENU SPA presentava al sindacato un progetto derivante dal nuovo appalto, prevedendo la ristrutturazione e modifica dell’intero servizio;
che le parti, circa due anni fa, stipulavano, a tal proposito, apposito accordo sindacale di organizzazione del lavoro e, conseguentemente, venivano apportate le modifiche previste dal nuovo progetto con l’assegnazione dei carichi di lavoro concordati;
 che successivamente, e non previsto da progetto di gara, GESENU SPA proponeva lo svolgimento del servizio di Raccolta Differenziata Porta a Porta del Centro Storico di Perugia in turno notturno, accettato dal sindacato e dai lavoratori, al quale sono state successivamente e unilateralmente aggiunte da GESENU SPA alcune modifiche, come il ritiro di tutti i cassonetti, che hanno portato ad aggravare le condizioni di lavoro innalzando fortemente il rischio di infortuni per gli addetti;
che GESENU SpA alcuni mesi fa ha ripresentato un ulteriore nuovo progetto, teso a “comprimere  il costo del lavoro” solo sulle spalle dei lavoratori a rischio della loro salute, che rimette fortemente in discussione il progetto precedente,  andando a modificare completamente l’organizzazione del lavoro concordata tra le parti con l’accordo di cui sopra,  prevedendo, appunto, un forte incremento di carichi di lavoro  andando a minare le garanzie di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori, oltre a stravolgere e peggiorare  il servizio nei confronti degli utenti, mentre incoerentemente aggiungeva nuove figure ad alto livello in ambito impiegatizio, in forte controtendenza su scala nazionale, assumendo ben sei figure nuove tra quadri e dirigenti, oltre a raddoppiare il numero dei dirigenti già esistenti.
tenuto conto
che le RR.SS.AA. assieme alle Segreterie di FIT-CISL e UILTRASPORTI hanno dato ampia disponibilità alla discussione richiesta da GESENU SpA in merito al nuovo progetto di cui sopra;
tenuto conto
che FIT-CISL e UILTRASPORTI  dopo ampia discussione, avendo avuto modo di entrare meglio e più approfonditamente nel merito del progetto hanno dichiarato, motivandone le perplessità,  impraticabili le proposte  contenute nel medesimo in quanto:
• tese esclusivamente ad abbassare indiscriminatamente il costo del lavoro, pur sapendo che quello di Perugia sta al disotto della media nazionale, con forti ripercussioni in ordine alla pianta organica numerica che non consente l’espletamento puntuale dei servizi all’utenza perugina;
prevedendo nello specifico:
• mancato adeguamento degli organici;
• mancato riconoscimento degli accordi vigenti di secondo livello per i neo assunti, già fortemente penalizzati dalle nuove forme di assunzione previste dal mercato del lavoro;
• rimodulazione dei nastri lavorativi con forti ripercussioni negative su carichi di lavoro e, quindi, su sicurezza e salute per i lavoratori;
• mancanza di una vera programmazione in ordine al trasporto dei rifiuti lavorati presso l’impianto di Ponte Rio verso la discarica di Borgo Giglione, unica al servizio dell’Ati2 dopo la cessazione di quella di Pietramelina;
preso atto
che, nonostante le scriventi abbiamo prodotto specifico documento articolato da proposte concrete, in cui si chiedevano risposte,  l’Azienda GESENU SpA non  riteneva di prenderlo in considerazione riconvocando in data 19 Maggio u.s. tutto il sindacato e riproponendo di continuare la discussione con la stessa posizione in ordine agli stessi argomenti oggetto dello sterile negoziato iniziato mesi fa, senza concedere alcuna apertura alle proposte di FIT-CISL e UILTRASPORTI;
ritenendo
grave l’atteggiamento intransigente di GESENU SpA e chiuso a qualsiasi proposta sindacale in violazioni delle norme contrattuali sulle relazioni industriali, oltre ad essere vessatorio a  danno dei lavoratori;
le  RR.SS.AA. assieme alle proprie Strutture Regionali di FIT-CISL e UILTRASPORTI sono state costrette a proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori oltre a chiedere formale apertura della procedura di raffreddamento delle controversie collettive, prevista dalla legge 146/90, svolta la quale con esito negativo, va rilevato che GESENU SPA ha dimostrato estrema freddezza in tale circostanza non dedicando neanche una parola  in ordine al merito delle questioni oggetto della vertenza, ma si è limitata solo allo svolgimento “burocratico” di detta procedura.
A fronte di quanto sopra FIT-CISL e UILTRASPORTI hanno proclamato una giornata di SCIOPERO per il giorno 09 GIUGNO p.v., con inizio dalle ore 22,00 dell’8 GIUGNO per il turno notturno con garanzia dei servizi minimi essenziali, a sostegno della vertenza in corso, con il fine di rimuovere l’intransigenza di GESENU SPA e salvaguardare il salario e la salute dei lavoratori, oltre a pretendere un più alto livello di standard sei servizi erogati all’utenza.
Ci preme sottolineare che sul tavolo non vi e’ nessuna richiesta sindacale di salario aggiuntivo, ma la salvaguardia di quello gia’ esistente frutto del ccnl e degli accordi di secondo livello raggiunti negli anni scorsi e garantiti dalla base d’asta della gara, oltre alle condizioni di lavoro,  quindi, della salute e della sicurezza, degli operatori, nonche’ del sistema di relazioni sindacali previsto dal ccnl, oltre agli standar di servizi erogati all’utenza.
FIT-CISL                                                   UILTRASPORTI
REGIONALE/AZIENDALE                     REGIONALE/AZIENDALE
(G. Giorgi)  (P. Qualatrucci)            (S. Cecchetti)  (D. Ercolani)


7 giugno 2012
Andrea Vannini, neo-capogruppo Pd, ringrazia per la fiducia

In relazione alla mia elezione, avvenuta alla unanimità, a Capogruppo Del Gruppo Consiliare del Partito Democratico, voglio innanzitutto ringraziare gli amici Consiglieri per la fiducia accordatami, la Segreteria del Partito, Carlo Rossini e i membri Democratici di giunta per le espressioni di stima rivoltemi.
Tale incarico costituisce uno stimolo in più per lavorare, insieme agli altri Capigruppo della coalizione di centrosinistra, per la piena realizzazione del Programma, rispetto al quale la cittadinanza di Todi, dando la fiducia al nuovo Sindaco, ha dimostrato la volontà che sia attuato con il massimo della efficacia.
Nei prossimi giorni, terminata la fase di prassi istituzionale, di concerto con il Partito, ho intenzione di convocare una prima riunione del Gruppo per fare una analisi del momento politico anche in riferimento alla situazione amministrativa in cui versa il nostro Comune. E’ mia intenzione, in quella occasione, iniziare ad individuare modalità nuove di funzionamento del Gruppo più aperto alle istanze dei cittadini di Todi e più capace di recepire e sviluppare progetti, idee, proposte dei singoli Consiglieri e di tutti coloro che intendono collaborare.
Colgo l’occasione per inviare un saluto affettuoso a tutte le militanti e i militanti del Partito Democratico che, con il loro appoggio, ci hanno concesso l’onore e l’onere di divenire Consiglieri Comunali. Con la consapevolezza dell’importante compito per me assolutamente nuovo, già ricoperto da personalità politiche che hanno fatto la storia della nostra amata città, mi assumo un impegno : ce la metterò veramente tutta.
Andrea Vannini – capogruppo PD Consiglio comunale di Todi

7 giugno 2012
Tagli anche alla polizia

"Alcuni posti di polizia stradale, polizia ferroviaria e polizia postale potrebbero chiudere nei prossimi mesi in Umbria a causa del piano di spending review presentato dal Governo e dal ministro Cancellieri che prevede, tra l’altro, la chiusura di 17 piccole Questure tra le quali potrebbe essere inclusa quella di Terni, lo smantellamento di molti presidi dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della guardia di finanza".
E’ quanto afferma Roberto Fioramonti, consigliere nazionale per l’Umbria del sindacato di polizia Sap, uno dei maggiori.
"Nei giorni scorsi doveva esserci a Roma un incontro tra i sindacati del comparto sicurezza e la Cancellieri – spiega Fioramonti -, rinviato proprio perché la nostra organizzazione ritiene inaccettabile un confronto basato solo e soltanto su tagli. Da tempo abbiamo presentato al Governo, inascoltati, un piano per razionalizzare e ridurre le forze dell’ordine senza diminuire la sicurezza per i cittadini e soprattutto con risparmi dell’ordine di 3 miliardi di euro".
"Con la ventilata chiusura degli uffici della polizia postale, in particolare a Terni – aggiunge il sindacalista -, si riduce fortemente la nostra azione di contrasto contro i reati connessi alla
pedopornografia mentre la soppressione di posti polstrada e polfer, si pensi ad Orvieto, mette a rischio la sicurezza dei trasporti e il contrasto alla microcriminalità. Stiamo valutando di scendere in piazza la prossima settimana assieme ai principali sindacati di rappresentanza dei vigili del fuoco e dei prefetti".
UFFICIO STAMPA SAP UMBRIA

7 giugno 2012
Più partecipazione sul ponte di Monte molino

Dopo aver appreso dalla stampa l’esito dell’ultimo incontro svoltosi tra i Sindaci e le autorità regionali in relazione all’imminente chiusura al traffico del ponte sul Tevere in località Montemolino di Todi e alla conseguente viabilità alternativa, a Fratta Todina tutto tace. Nonostante le legittime preoccupazioni della cittadinanza e gli interrogativi rimasti inevasi, dall’inizio della vicenda ad oggi il Sindaco e l’Amministrazione Comunale non hanno avuto la benché minima preoccupazione di convocare un Consiglio Comunale aperto sul tema, per informare i propri cittadini e ragguagliarli delle notizie di cui si è in possesso. Perché il Sindaco ha consentito che ognuno si dovesse accontentare delle informazioni captate per proprio conto o apprese per vie traverse, ignorando che sarebbe dovere istituzionale, nonché rispetto per i propri concittadini, metterli al corrente delle decisioni che inevitabilmente avranno ripercussioni nella loro quotidianità? Perché non si è presa coscienza dei problemi e dei disagi sollevati dai cittadini, in maniera tale da recepire le indicazioni pervenute per poi  rappresentarle alle autorità competenti? Perché non è stato mai convocato ad alcun incontro, attraverso i propri rappresentanti, il comitato spontaneo di persone che si è costituito appositamente? Perché nessun esponente politico si è preoccupato di incontrare i cittadini dell’area coinvolta in questa situazione di disagio e ha preso a cuore i destini di questa comunità? E’ troppo facile liquidare le polemiche relegando ad altri tutte le responsabilità nelle decisioni assunte: evidentemente si ignorano le competenze istituzionali che la legge italiana attribuisce ai Primi Cittadini nei confronti, non solo dei propri cittadini, ma anche degli organi superiori coinvolti nel processo decisionale. Sarebbe ora che gli amministratori uscissero dal ruolo di sudditanza politica nel quale sono relegati e cominciassero a difendere e a fare gli interessi della propria comunità e dei cittadini, tutti, che rappresentano.
Cinzia Moriconi – consigliere comunale Fratta Todina

5 giugno 2012
Aria Nuova sul Ponte di Monte Molino

Come si può pensare di chiudere al traffico una arteria fondamentale come il ponte di Montemolino creando innumerevoli disagi alla popolazione limitrofa ed esterna? Di fronte a una problematica così importante la risposta data dagli organi preposti è sembrata fin troppo semplificativa, non è possibile chiudere al traffico un ponte che collega strade trafficate da lavoratori molti dei quali sono impegnati in maniera maggiore nella stagione estiva per la coltivazione e la raccolta nei campi, per non parlare poi dei disagi per chi in condizioni di necessità dovrà recarsi verso  il nuovo l’ospedale comprensoriale di Pantalla di Todi.  Torniamo a proporre una gara di appalto per il consolidamento della  struttura in acciaio  che  prospetti  lavori  in  notturna
( come si fa per tutte le opere pubbliche come ferrovie, autostrade, aeroporti ), in Italia, in Europa, nel Mondo – che presentano queste particolarità, di giorno continuerà il normale flusso di auto e la notte si darà modo agli addetti di svolgere il proprio lavoro. L’idea di una strada alternativa che riduca i disagi è un’ottima ipotesi, su tutte la possibilità  di  convogliare il traffico sulla  strada che dal  bivio di  Pian di San Martino passando per Cecanibbi conduce alla sponda "montecastellese" del Tevere, opzione che dovrebbe naturalmente portare all’adeguamento e alla bitumatura della strada stessa in maniera tale da unire l’utile al dilettevole. Ciò che dispiace è che di fronte a tutto ciò, una volta terminati i lavori continueremo ad avere sempre un ponte con senso unico alternato e divieto di transito di veicoli con peso non superiore ai 200 quintali, forse con qualche migliaio di euro in più il ponte poteva essere direttamente ricostruito. Ancora una volta le idee e le proposte messe a disposizione dal Comitato civico Aria Nuova per Todi sono serie e costruttive, se non si dovesse giungere come sembra ad un’ipotesi di lavori in notturna, riteniamo doveroso che gli organi istituzionali come Regione Umbria, Provincia di Perugia ed i Comuni di Todi, Monte Castello di Vibio e Fratta Todina  provvedano al finanziamento per l’adeguamento di tutta  la  sede stradale con la relativa  bitumatura della stessa .
Comitato civico Aria Nuova per Todi
 

4 giugno 2012
L’UGL sulla riforma della sanità in Umbria

Il 1 giugno la Presidente Marini ha invitato tutte le parti interessate a partecipare alla presentazione del piano di riordino e razionalizzazione dei servizi del sistema sanitario regionale. In pratica si chiede come sempre di fare sacrifici ai soliti operatori della Sanita’ in particolare Medici Tecnici e Infermieri e ai Cittadini utenti, non vi e’ alcun cenno di risparmio su gli amministratori Regionali Provinciali e Aziendali, loro sono sempre immuni da qualsiasi  revisione o riduzione di  stipendi,  premi o rimborsi.
Entrando nel merito della questione siamo lieti che si pensi di razionalizzare le risorse cercando di mantenere gli standard attuali nei  servizi sul territorio e nelle due Aziende Ospedale, ma siamo in attesa che venga chiarito  come la auspicata razionalizzazione degli oneri per l’approvvigionamento di beni e servizi si traduca nella pratica, da chi sara’ composta la centrale di committenza e quanto la governance Medica pesera’ nelle scelte.
La riorganizzazione della rete ospedaliera prevede un ulteriore riduzione delle dotazioni organiche con contrazione  dei fondi contrattuali, che andra’ a penalizzare ulteriormente il personale Sanitario a cui gia’ molto e’ stato chiesto, con il blocco del turn-over e il blocco degli stipendi a fronte di carichi di lavoro crescenti a cui si aggiungeranno quelli previsti dall’accorpamento dei punti vaccinali, nascita e lo spostamento da una struttura di un presidio ad un’altra di un altro presidio di un “Pool itinerante di professionisti” che opereranno per le discipline chirurgiche in particolare Ortopedia, Otorino, Oculistica,Oncologia  e  Pediatria. La definizione di questo ulteriore carico di lavoro che  andra’ a pesare sul personale esistente va attentamente valutato per l’aggravio e l’usura che l’attivita’ altamente specialistica comporta a cui si aggiunge lo spostamento da una sede all’altra.
UglMedici che ha seguito attentamente questo primo incontro auspica che vengano salvaguardati la qualita’ dei servizi sanitari erogati e che il necessario risparmio legato alla contingenza dei tempi non si traduca nella sola penalizzazione della componente  del personale sanitario ma utilizzando un sistema di controllo di qualita’ si traduca in una vera razionalizzazione dei costi a parita’ di efficienza e di soddisfazione degli Utenti.
“E’ pur vero che questa è la stagione del coraggio” – dice il Segretario Generale Umbria, Gaudiosi Enzo – “ma è assolutamente doveroso salvaguardare i servizi sanitari e la sua qualità mettendo da parte i campanilismi. Sul futuro delle comunità umbre e sul Sistema Sanitario saranno decisive le scelte che la Regione vorrà adottare nelle prossime settimane.”
“Bene la riduzione delle ASL da quattro a due – Continua Gaudiosi – ma è auspicabile che questa  riorganizzazione  non lasci fuori l’Azienda Ospedaliera di Terni, polo di eccellenza e di sviluppo economico.    
        
Il Segreterio Provinciale       Il Segretario Generale
          UGL Medici                 UGL Umbria
        Cristina Betti               Enzo Gaudiosi

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