La terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta da Massimo Buconi, dopo aver ascoltato in mattinata le associazioni venatorie del mondo agricolo umbro, ha espresso parere favorevole, con 8 sì e un’astensione (Cirignoni della Lega Nord) sulla proposta di Calendario venatorio regionale per l’anno 2012-13.
Il parere tuttavia non recepisce appieno le proposte della Giunta dando “suggerimenti” che l’assessore regionale, sia pure a titolo personale, ha dichiarato di accettate.
E’ stato richiesto, infatti, di introdurre tre modifiche al testo relativamente alle specie colombaccio, fagiano e lepre.
In concreto: caccia libera al colombaccio anche nei giorni di preapertura, ma da regolamentare, nei tempi o come carniere nonostante il numero dei capi sia in forte aumento;
l’allungamento della caccia alla lepre al 16 dicembre; la possibilità di cacciare la specie fagiano nelle zone aziende faunistico-venatorie, fino al 31 gennaio.
Il parere tuttavia non recepisce appieno le proposte della Giunta dando “suggerimenti” che l’assessore regionale, sia pure a titolo personale, ha dichiarato di accettate.
E’ stato richiesto, infatti, di introdurre tre modifiche al testo relativamente alle specie colombaccio, fagiano e lepre.
In concreto: caccia libera al colombaccio anche nei giorni di preapertura, ma da regolamentare, nei tempi o come carniere nonostante il numero dei capi sia in forte aumento;
l’allungamento della caccia alla lepre al 16 dicembre; la possibilità di cacciare la specie fagiano nelle zone aziende faunistico-venatorie, fino al 31 gennaio.
La Commissione ha invece respinto un emendamento, presentato a titolo personale dal presidente Massimo Buconi, (solo il suo voto a favore) per abolire dal Calendario il cosiddetto punto H che, a suo giudizio, “impedendo al cacciatore di cinghiale di esercitare altre forme di caccia negli stessi giorni in cui partecipa ad una battuta, finirà per introdurre in Umbria la caccia per specie”.
Non sono invece passate altre modifiche: la possibilità di reintrodurre la caccia alla coturnice, già”; la revoca della caccia al merlo, fin dalla preapertura;l’ipotesi di tutelare la caccia tradizionale al colombaccio da appostamento fisso, introducendo limiti di distanza per gli appostamenti temporanei dei cacciatori occasionali.
Nel corso dell’audizione, che ha preceduto i lavori della Commissione, sono intervenuti dieci rappresentanti di associazioni venatorie ed agricole e delle due Province di Perugia e Terni.
Perentoria la richiesta di Massimo Manni (Coldiretti) per intensificare l’abbattimento dei cinghiali con interventi massicci dal primo giorno utile, perché i danni registrati alla colture sono enormi, gli stessi del 2011.
Il commento di Buconi
“Mi stupisce che il mondo venatorio non abbia percepito il pericolo insito nel cosiddetto punto (H) del Calendario. E mi chiedo cosa risponderanno le associazioni ai cinghialisti alla domanda: perché loro possono cacciare solo il cinghiale e gli altri tutto, compreso il cinghiale? E ancora, l’assessore regionale competente ha ben valutato quale frattura andrà ad innescarsi, quali contrasti insorgeranno su una questione delicatissima quale la gestione della specie cinghiale? Con quale clima pensiamo si possa effettuare un intervento, speriamo efficace e risolutivo, di contenimento dei danni se iniziamo con un atto di palese ostilità nei confronti delle squadre cinghialiste?.
Ritengo che la politica, il governo regionale, le associazioni venatorie debbano rispettare tutte le forme di caccia, trovarne gli equilibri e perseguire il raggiungimento di un clima armonico: non mi pare che si sia partiti bene”.
Ritengo che la politica, il governo regionale, le associazioni venatorie debbano rispettare tutte le forme di caccia, trovarne gli equilibri e perseguire il raggiungimento di un clima armonico: non mi pare che si sia partiti bene”.