Ed adombra un complotto, anche se le sue ed altrui idee sul problema hanno avuto un ampio risalto quando la soluzione fu avanzata, che potrebbe spostare l’attenzione più sulle sue vicende giudiziarie che sul cuore del problema che è:
1 ) bruciare prodotti derivati dai rifiuti nei forni dei cementifici aumenta o no il rischio per la salute delle popolazioni circostanti agli stabilimenti che attualmente utilizzano altri carburanti ( carbone ecc) ?
2) se no, cioè se almeno non si danneggiano le popolazioni prossime ai cementifici, è giusto creare o riattivare altri inceneritori quando la soluzione finale per i rifiuti dell’Umbria potrebbe non incrementare le emissioni dei camini in regione?
Scrive Goracci :“Questa mattina( sabato, nd.r) ho sfogliato e letto con più curiosità del solito i quotidiani regionali per vedere se, dopo l’ulteriore precisazione e richiamo di ieri, ci fosse sugli stessi una minima traccia della mia mozione presentata in Consiglio regionale contro l’ipotesi di utilizzare i cementifici per bruciare i rifiuti. Ma non ho trovato niente, dalle mie parti si direbbe ‘manco la puzza’”.
Orfeo Goracci, sottolinea che “di certo l’argomento è di grande interesse ed attualità e non c’è persona di buon senso che possa negare questo.
Ma Goracci è una gallina dalle uova d’oro quando deve essere sbattuto come mostro in prima pagina mondiale, e ancora sui titoli non può mancare ‘scandalo’ o ‘zar’ per non parlare di ‘leone e diavolessa’ (la cui rilevanza penale è ben chiara anche ad un fanciullo della scuola dell’infanzia), ma quando tocca cemento e rifiuti scatta la censura e l’oscuramento.
Posso assicurare – continua – che, nonostante lo tsunami giudiziario, questo deprecabile atteggiamento in molte realtà, a partire da Gubbio, non ha certo portato all’isolamento del sottoscritto, tutt’altro”.
Questo è un interrogativo che le istituzioni e la politica umbra non potranno nascondere sotto la cenere. Per quanto mi riguarda sono un comunista non pentito e coerente, certo con limiti e difetti, ma dai padri e dai grandi del pensiero comunista ho fatto tesoro dell’insegnamento di non chinare mai la testa e di non farsi intimidire”.