Non è escluso che in questo virata non abbiano avuto parte anche i candidati: sia quelli che temevano di perdere sia quelli che temevano di vincere in discesa, una discesa troppo ripida per non essere pericolosa.
Sta di fatto che nella graduatoria dell’assenteismo alle elezioni l’Umbria è scesa dal podio delle "cattive".
Ora a precedere tutte c’è L’Emilia Romagna, seguita da Toscana, Lombardia, Marche, Veneto e Piemonte poi l’Umbria che solo d’un soffio sta sotto alla media italiana (6, 86 punti percentuali contro 6,87 di calo rispetto alle precedenti consultazioni).
Ma nel panorama delle province Perugia (7,18) sta sopra alla suddetta media nazionale, mentre Terni fa registrare un 6,45 ben lontano da Rimini che con 15,03 guida la classifica.
Il dato comunque, trattandosi di elezioni amministrative solitamente più attraenti per i potenziali votanti, non è per nulla tranquillizzante in vista delle elezioni politiche prossime e la classe politica dovrebbe tenere in massima considerazione questo forte segnale perchè ormai un terzo degli elettori ha dimostrato, più di non credere alle promesse, di non aver fiducia di chi appare più interessato ad arricchirsi personalmente ed a far arricchire i suoi amici oppure semplicemente riservare a loro le opportunità migliori.
Nell’anno che forse resta alle prossime elezioni politiche dovrebbe essere questo l’obiettivo principale dei partiti e dei loro rappresentanti. Non è facile attenuare l’egoismo personale e cercare le soluzioni sempre nel "giardino del vicino" ma il rischio è che con i politici affondi anche la politica e la democrazia
In provincia di Terni brilla il piccolo Comune di Parrano con un meno 10,34, poi Narni ha un più modesto 6,73 e chiude Attigliano con un 2,94