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Sarebbe pronto un Decreto che autorizzerà l’impiego di rifiuti nei cementifici, più precisamente di Combustibili solidi secondari ( CSS); i dati della raccolta rifiuti nel 2011
acquaytue97

Sono diciotto i Comuni umbri virtuosi che nel 2011 hanno abbattuto la soglia del 50% nella raccolta differenziata dei rifiuti e tra essi: Deruta, Fratta Todina, Marsciano, Monte Castello di Vibio San Venanzo, Torgiano, Giano dell’Umbria e Guardea.
Gli altri: Citerna, Sigillo, Bettona,  Magione, Paciano, Panicale, Piegaro, Tuoro ed Attigliano. Alcuni di questi 18 hanno già superato poi la quota del 65%, che è l’obiettivo del piano regionale rifiuti.

Piano che, però, è stato troppo ottimista perché complessivamente in Umbria “ non raggiungeremo – ha detto l’assessore Rometti- l’obiettivo del 65% ma con il nostro sforzo e in un periodo difficile come questo raggiungeremo il 50% “ se il trend dell’ultimo trimestre 2011 ( raccolta al 43%) verrà mantenuto alzando la media 2012 oltre quel 38,02% del 2011 che è stato il risultato dell’incremento medio del 5% divenuto 10% solo negli ultimo mesi..

Intanto la Presidente della Regione Catiuscia Marini dà conto di un possibile ed apprezzabile  ridimensionamento degli impianti per il trattamento termico a chiusura del ciclo, mentre l’assessore Rometti ipotizza che una parte dei rifiuti per i quali era stato previsto di fatto l’incenerimento possa trovare una destinazione diversa.

Nel frattempo, nella discussione intorno al ruolo che potrebbero svolgere i forni dei cementifici per la chiusura del ciclo dei rifiuti arriva la rinnovata presa di posizione negativa di due gruppi di sinistra.
“Da anni – affermano in una mozione i gruppi del Prc e del Pdci in Consiglio Provinciale di Perugia –  si parla di incenerimento dei rifiuti nei cementifici, ritenuti da molte parti “ siti idonei “ a questa attività. Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha dichiarato che entro la fine di aprile sarà pronto un Decreto che autorizzerà l’impiego di rifiuti nei cementifici, più precisamente di Combustibili solidi secondari ( CSS ).
Questi comprendono sia il vecchio CDR ( Combustibile da rifiuti ) che il CDR – Q ( Combustibile da rifiuti – qualità ), di nuova concezione, e seguono la nuova standardizzazione europea UNI EN / TS 15359.

Malgrado le rassicurazioni provenienti da ambienti confindustriali e da alcuni circuiti di studiosi e specialisti ( si veda in particolare le dichiarazioni rese a “ Ecomondo “ 2011, a Rimini, dall’ RSE, “Ricerca Sistema Energetico” ), i CSS si configurano come un pericolo per la salute e per l’ambiente, dal momento che, una volta acquisito un quadro normativo più preciso e dettagliato ( com’è nelle intenzioni del Governo Monti ), possono essere trasformati in CSS : Plastiche;  Pneumatici fuori uso ; Scarti in gomma; Tessili e scarti del calzaturiero; Frazioni secche combustibili.”

In vero sembrerebbe che nelle esperienze in corso in Piemonte, dove però si parla di "carbonverde" o Cbv, quella parte del progetto Thor del CNR, che si preoccupava di eliminare dal prodotto da bruciare queste sostanze, sia operativo.
Comunque, per i gruppi di sinistra, “La combustione di tutte queste sostanze, per le emissioni che comporta, specie per l’emissione di nanoparticelle cancerogene, presenta dei rischi comprovati o potenziali per l’ambiente e per la salute pubblica,  quindi non è auspicabile consentirla, almeno in nome del principio di precauzione.
Il Piano Regionale dei Rifiuti, adottato dalla Regione Umbria, esclude categoricamente l’utilizzo dei cementifici nei processi di coincenerimento dei rifiuti, mentre dà impulso , invece, alla raccolta differenziata e a tutti quei processi che garantiscono un’eventuale chiusura del ciclo nei modi più rispettosi per l’ambiente e per la salute pubblica. ( ma che prevede la termovalorizzazione per la parte residua n.d.r.)

Tra alcuni palesi ritardi nell’applicazione del Piano stesso ( soprattutto rispetto alla percentuale di raccolta differenziata prevista ) può incunearsi, anche a livello delle nostre forze politiche locale,  la logica volta a sfruttare l’emergenza rifiuti per autorizzare l’utilizzo di Cdr negli impianti cementieri.
Il Comune di Gubbio è , assieme a Spoleto, il Comune che ospita impianti di produzione del cemento convertibili in impianti di coincenerimento.
Le Amministrazioni locali, segnatamente a Gubbio nei passati 10 anni, hanno fatto di tutto, con dichiarazioni pubbliche e atti conseguenti, per impedire la termovalorizzazione dei pneumatici e del Cdr, in considerazione non solo del pericolo in sé, ma anche della situazione generale di criticità ambientale presente nei territori di riferimento, caratterizzati dall’ alto impatto ambientale delle attività economiche presenti”.

Per questo Prc e Pdci chiedono alla  Giunta Provinciale di “ Intervenire assieme alla Regione , ai parlamentari del territorio, e di concerto con tutti gli Enti Locali interessati, affinchè l’annunciato Decreto Clini venga ritirato, anche perché in palese contrasto con i principi e le direttive stabiliti da diversi Piani regionali dei rifiuti  ;   
Sfruttare ogni margine legislativo e normativo possibile per far sì che, qualora il Decreto stesso venga varato, sia impugnato in tutte le sedi competenti e , qualora divenga operante, non sia applicato sul territorio umbro, che ha già ampiamente pagato il prezzo di attività economiche altamente inquinanti o, comunque, potenzialmente pericolose”.

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