Il massimo consesso cittadino, pertanto ha deciso:
1) Di prendere atto che, anche nel settore della vendita di quotidiani e periodici, sono vietati meccanismi di programmazione fondati sul rispetto di predeterminati limiti quantitativi, sulla verifica di natura economica che subordini il rilascio del titolo autorizzatorio alla prova dell’esistenza di un bisogno economico o di una domanda di mercato, o alla valutazione degli effetti economici potenziali o effettivi dell’attività o alla valutazione dell’adeguatezza dell’attività rispetto agli obiettivi di programmazione economica stabiliti;
Il ripensamento al fine di garantire i diritti di libertà di impresa, ormai acclarati anche per il settore della vendita della stampa, ma anche per tutelarsi di fronte a richieste di avvio attività che, qualora diniegate dal Comune, troverebbero sicuramente accoglimento in sede giurisdizionale, con rischio di un pregiudizio economico in capo all’Amministrazione comunale.