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L'esperienza del centro tuderte per i disturbi alimentari, in ulteriore evoluzione, dopo essere assurta ad esempio per l'intera pensiola italiana, varca i confini nazionali con la visita del Presidente della Repubblica di Malta
nidorondini


Domani, mercoledì 21 marzo, visita di Stato del Presidente della Repubblica di Malta, George Abela,  in Umbria
dove il Capo dello Stato maltese visiterà a Todi e Città della Pieve le strutture per la cura dei disturbi da alimentazione.
Una sorpresa per il cerimoniale del Quirinale, che però fa onore all’Umbria ed in particolare a Todi, dove l’esperienza del trattamento e soprattutto della diagnosi dell’anoressia, allora quasi sconosciuta, mosse i primi passi ben prima che, nel 2003, l’avventura di Palazzo Francisci ebbe un inizio sistematico, raccogliendo anche le professionalità che, in un certo senso, furono pioniere.

Sarà la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, assieme al Prefetto di Perugia, Enrico Laudanna, ed al sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, ad accogliere il Presidente Abela, alle ore 16.30 in Piazza del popolo, per poi trasferirsi a Palazzo Francisci per visitare la sede del Centro Disturbi Alimentari.

Con l’occasione del “fulmineo” (a confronto di quel che è accaduto ad Orvieto e Città di Castello) recupero dell’ex Ospedale degli Infermi di Todi, l’attivita del DCA tuderte si è arricchita del " Nido delle Rondini".
Una parte dell’ex chirurgia
( ex reparto uomini) è stata destinata ad una attività che i genitori delle ragazze curate a Palazzo Francisci hanno ritenuto essere un passaggio fondamentale per riabituarle alla vita autonoma.

Il Centro diurno di riabilitazione psiconutrizionale rappresenta un nuovo livello di trattamento che integra e completa i servizi già presenti sul territorio regionale.
Questo centro nasce dall’idea di cura che sta alla base dei percorsi operativi della residenza Palazzo Francisci e del Centro Dai di Città delle Pieve; non ci si prende cura della sola malattia, ma della persona nella sua interezza con la sua complessità biografica e patologica.

I pazienti dopo un periodo di terapia e riabilitazione intensiva in una struttura residenziale in cui iniziano a prendere le distanze dalla malattia, hanno bisogno di essere accompagnate nel mondo
senza di essa, che ha rappresentato per lungo tempo una risposta adattativa ad un doloro profondo ed a un mondo percepito come ostile.

Il programma riabilitativo sarà quindi incentrato su attività volte a rendere il paziente autonomo nella quotidianità.
Particolare attenzione sarà posta anche alla famiglia del paziente con colloqui individuali quindicinali e terapie di gruppo mensili.

Successivamente la delegazione maltese si trasferirà a Città della Pieve dove – accolto dal sindaco Riccardo Manganello – alle ore 18.15 è prevista la visita, presso l’Ospedale “Beato Giacomo Villa”, del Centro dedicato al trattamento dei disturbi da alimentazione incontrollata.

Anche se in maggioranza le pazienti sono ragazze , anoressia e bulimia non sono più malattie esclusivamente femminili perchè anche per i ragazzi il corpo magro e muscoloso è ormai diventato «una ossessione».
Tanto che sono in aumento i pazienti in trattamento al Centro per i disturbi alimentari dell’Usl 2 di Perugia, con sede a Todi. Attualmente circa il 10 per cento del totale.

La psichiatra Laura Dalla Ragione che dirige il Dca di  Palazzo Francisci spiega. «Malta – ci ha chiesto di contribuire alla progettazione di analoghi servizi e alla formazione degli operatori».
Il Centro di Todi  dall’inizio della sua attività ha visto passare circa due mila e 300 pazienti (il 10 per cento dei quali di sesso maschile) con età da 11 a 25 anni. «
Vengono seguiti da 25
tra psicologi, pediatri, nutrizionisti, psichiatri, fisioterapisti infermieri, dietiste e filosofi.
La patologia è affrontata con un programma della durata di tre-cinque mesi che può essere svolto in forma residenziale, gli ospiti soggiornano cioè a palazzo Francisci (in day hospital o ambulatorialmente. 
A Todi «quasi mai» vengono utilizzati psicofarmaci
mentre si ricorre a metodi come omeopatia o agopuntura ed in giro non si vedono camici bianchi 

I pazienti provengono non solo dall’Umbria ma da tutta Italia e anche dall’estero. Frequentano laboratori di artigianato e molti vanno a scuola negli istituti tuderti.
«Lavoriamo poi molto – spiega ancora Dalla Ragione – con le famiglie, coinvolte in quello che facciamo».

La struttura di Città della Pieve è invece nata nel 2009 nell’ambito della riconversione del locale ospedale.
In uno dei padiglioni è sorto infatti il centro residenziale dedicato agli adulti (da 20 a 60 anni) affetti dal disturbo di alimentazione incontrollata e dell’obesità. «
Viene utilizzato – spiega Dalla Ragione – lo stesso approccio di Todi, anche se il periodo di permanenza è più breve, da otto a 12 settimane. 
Anche in questo caso abbiamo ottenuto grandi risultati con le guarigioni, circa l’80% dei casi, con persone che così riescono a evitare trattamenti chirurgici.
I pazienti perdono peso mentre sono in trattamento da noi e continuano a farlo anche una volta tornati a casa.
Circa il 70 per cento di coloro che si rivolgono a noi sono umbri perchè anche questa – conclude Dalla Ragione – non è ormai più un’isola felice per quanto riguarda gli stili di vita».

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