Anche in quelli che, come fanno molti denigratori dei servizi e lavoratori pubblici, si etichettano come lavori “tranquilli” si muore.
E’ quanto accaduto a Castel Ritaldi quando, nell’ex casa cantoniera della strada Tuderte adibito a deposito dei mezzi per la manutenzione delle strade della Provincia di Perugia, Marco Orsolini, un 36enne di Spoleto, padre di un bimbo di 9 anni, è stato folgorato da una scarica elettrica mentre faceva manutenzione ai mezzi pesanti.
Insieme ad un collega aveva iniziato a pulire un mezzo spargisale che aveva intensamente operato nei giorni di neve e gelo scorsi.
Mentre il collega si era allontanato per alcuni adempimenti amministrativi Orsolini ha continuato il lavoro, ma quando il collega è tornato lo ha visto sobbalzare improvvisamente ed allontanarsi, ma forse cadere all’indietro colpito da una scarica elettrica, dalla zona dove era quello che parrebbe un quadro elettrico.
L’ipotesi è che stesse attaccando o staccando qualche spina degli strumenti elettrici che stava usando, forse un’idropulitrice
Inutile ogni soccorso dei sanitari del 118, mentre le indagini sono in corso soprattutto per capire perché il “salvavita”, obbligatorio in qualsiasi impianto elettrico, non abbia funzionato.
Profondo cordoglio e grande vicinanza ai familiari ha espresso il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi appena ha appreso la notizia.
Si associano al cordoglio espresso dal presidente Guasticchi, il vicepresidente dell’Ente Aviano Rossi e l’assessore alla viabilità della Provincia Domenico Caprini.
Rossi e Caprini, appresa la notizia, si sono immediatamente recati, unitamente al direttore d’area viabilità della Provincia Andrea Rapicetta, sul luogo dell’incidente per sincerasi dell’accaduto e parlare con i familiari.
“C’è piena disponibilità da parte della Provincia di Perugia – ha sottolineato Guasticchi – alla totale collaborazione con la magistratura per accertare la dinamica dei fatti”.