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In attesa che la Regione Umbria finanzi l'attività di sperimentazione nel centro umbro che fa parte del pool di 19 centri italiani interessati, la Regione Emilia Romagna anticipa le spese
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Dopo svariati annunci di inizio, polemiche tra associazioni di malati, sembra finalmente giunto il momento dell’inizio della sperimentazione del metodo Zamboni  cioè di uno studio di efficacia e sicurezza del trattamento di angioplastica venosa su pazienti affetti da sclerosi multipla che dovrebbe coinvolgere anche strutture dell’Umbria.
In effetti mancano ancora alcuni adempimenti ma il tutto si dovrebbe concludere entro poche settimane

La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha, infatti, approvato un finanziamento di 2,742 milioni di euro a totale copertura delle spese anticipando anche quelli a carico delle Regioni in cui hanno sede gli altri Centri  sede di sperimentazione e assumendo a proprio carico quelle relative all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, dove ha sede il Centro promotore e gestore dello studio, denominato “Brave Dreams” (acronimo di BRAin VEnous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis).

I Centri sperimentatori hanno sede oltre che in Emilia-Romagna (con il Centro dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara come coordinatore a livello nazionale),  Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo ed appunto Umbria.
In tutto 19 Centri che si propongono, con l’arruolamento di circa 700 pazienti, di poter dire una parola definitiva circa il reale impatto del metodo Zamboni sulla qualità della vita degli ammalati.
Zamboni sostiene la forte correlazione tra Sclerosi Multipla e CCSVI, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale e la concreta possibilità che, disostruendo le vene malformate e occluse, la sclerosi multipla si blocchi ed i suoi sintomi migliorino.

Intanto nonostante l’opposizione delle stesso assessore alla sanità emiliano-romagnolo, perché, “ rischiano di essere dannose per i pazienti stessi quando associano alla sperimentazione messaggi infondatamente positivi circa gli effetti di un trattamento la cui efficacia deve, appunto,  essere ancora dimostrata”, si è appena conclusa la campagna  SMS Solidale dell’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla.
I fondi raccolti consentiranno di finanziare almeno dieci ‘Sogni Coraggiosi’, cioè di coprire il costo della partecipazione di più di dieci pazienti a Brave Dreams, ognuno dei quali è stato valutato in 3.600 euro.

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