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Un imprenditore australiano, Dick Smith, fa balenare una donazione da 1 milione di dollari a Rossi se ripete con successo l'esperimento di Bologna, ma Rossi non "abbocca" 
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La questione dell’E-Cat di Rossi e Focardi si arricchisce di un nuovo episodio che può dar luogo a letture diverse: da quella che Rossi teme di venir smascherato, a quella che è in corso una battaglia mondiale per ritardare l’entrata in commercio dell’E-Cat, oppure che qualcuno vuole avvantaggiarsi nella corsa all’investimento.
La nuova tappa della storia è iniziata quando un imprenditore australiano Dick Smith ha chiesto a rossi di ripetere a fine marzo una dimostrazione del funzionamento della sua invenzione e che la maggior potenza in uscita rispetto a quella in entrata avveniva attraverso LERN (reazioni nucleari a bassa energia).
Nel caso dalla dimostrazione fosse risultato un rapporto di energia in / out con un rapporto 8 a 1, per la durata di cinque ore, l’imprenditore offriva un milione di dollari.

Da considerare che probabilmente la dimostrazione sarebbe dovuta avvenire in Australia dove l’apparecchiatura sarebbe dovuta essere inviata e che si chiedeva la prova che si attuava un Lern.
Rossi da tempo aveva detto
che dopo i primi esperimenti e dopo i primi avvenuti acquisti dell’impianto da 1MW non avrebbe più perso tempo per ulteriori dimostrazioni e che, non sa in base a quali precisi principi della fisica, si produce l’energia nel suo apparecchio.
In ultimo: l’imprenditore dichiarava che in caso di successo sarebbe stato ben felice di donare i soldi, frase che non sembra un vero irrevocabile impegno in termini giuridici

La risposta di Rossi è stata tagliente: se Smith ha 1 milione di dollari si compri, per molto meno, un impianto e faccia tutte le prove che vuole, come stanno facendo gli altri.
Controreplica dell’australiano: se compro un E-Cat Rossi può vantarsene e continuare ad illudere gli investitori

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