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Dati per molti versi sorprendenti da una ricerca pubblicata da il Sole 24 ore
giovani

Le ricerche qualche volta danno risultati sorprendenti, che nessuno si aspetta,.
E’ il caso di quella del Centro studi Datagiovani che ha elaborato per il Sole 24 Ore un indicatore di attrattività del territorio per gli under 30 in base a cinque elemti: mercato del lavoro, imprenditoria, istruzione, demografia e dinamica della crisi.
Secondo questo indicatore l’Umbria, insieme a Marche e Valle d’Aosta, Umbria è una regione "amica" dei giovani.

In questi territori vi sarebbero per i giovani minori barriere all’ingresso nel mondo del lavoro, tassi di disoccupazione sotto la media, alti livelli d’istruzione e doti imprenditoriali.
Significativo che occupino le posizioni migliori le regioni più piccole
In particolare l’Umbria acquisisce punti per il fatto di avere una dispersione scolastica sotto la media, elevato numero di laureati residenti tra i 30 e i 34 anni e scarsa disoccupazione under 30.
L’Umbria presenta il secondo miglior risultato nel numero di laureati 30-34 enni (25,6%),
un basso numero di giovani neet (giovani che non lavorano e non studiano) rispetto alla media nazionale (15,6% contro 22,1%), un tasso di disoccupazione giovanile inferiore alla media nazionale (21,0% contro 27,8%) e totale (6,6% contro 8,4%) e un tasso di occupazione superiore alla media italiana (67,1% contro 61,1%). 

Al pari delle Marche l’Umbria sembra essere un’area con un buon equilibrio economico-sociale per certi aspetti capace di assorbire meglio gli shock esterni provocati dalla crisi almeno nelle due aree sopra citate, anche se l’Umbria è la quint’ultima regione con la peggiore variazione negativa degli indicatori dal 2008 al 2010 (assett effetto crisi). Un dato questo che deve essere particolarmente valutato, anche alla luce dei risultati dell’indagine sulla “risposta alla crisi”.

L’Umbria si posiziona a metà graduatoria nell’assett imprenditoria (10° posizione) e nell’assett socio-demografico (11° posizione) dove la posizione inferiore alla media italiana risente significativamente del fatto che la nostra è la regione con il più alto numero di anziani: è la quarta regione con l’indice di vecchiaia più alto.
Nel campo imprenditoriale l’Umbria mostra una buona demografia d’impresa, posizionandosi sesta con un tasso di sopravvivenza delle imprese, a 5 anni dall’avvio, del 53,3% superiore alla media italiana e una percentuale di giovani imprenditori sul totale degli imprenditori pari al 5,3% uguale alla media italiana”.

Il dato sui giovani tuttavia "è importante, ma anche assai significativo perché conferma la nostra scelta di valorizzare il sistema produttivo umbro puntando con sempre maggiore decisione sui giovani e su alcuni driver fondamentali della crescita, ovvero l’innovazione, la tecnologia, la qualità, lo spostamento su segmenti a più alto valore aggiunto”. Questo il commento della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

Dall’indagine, che ha preso in esame diversi parametri ed analizzato la situazione complessiva dell’economia di ogni singola regione, ne emerge per l’Umbria una situazione composita.
Nel primo indice sintetico, relativo alla “risposta alla crisi”, la nostra regione si piazza all’11esimo posto, dietro a molte regioni del centro nord – ma prima delle vicine Marche, del Friuli e della Valle d’Aosta – dell’Abruzzo e della Sardegna. Nell’indice relativo all’ambiente favorevole per i giovani l’Umbria si posiziona al terzo posto, dietro solo alle Marche e alla Valle d’Aosta.

Un quadro dove la posizione mediana dell’Umbria nei principali indicatori di contesto si accompagna ad una evoluzione dinamica che negli ultimi anni ha conosciuto luci ed ombre, e che quindi comporta un risultato finale non brillante ma comunque meno drammatico di quello di alcune realtà regionali. 
   

 “Come ho avuto modo di dire in occasione della presentazione dell’ultimo rapporto dell’Agenzia Umbria Ricerche, conclude la Presidente Marini, come Regione Umbria abbiamo voluto dare alla nostra ‘policis’ una impostazione che deve puntare sempre di più sui nostri punti di forza perché solo così è possibile anche recuperare e migliorare le criticità del nostro sistema economico.
Quello di puntare sui giovani si dimostra essere, anche alla luce di questi dati, un vero grande punto di forza. E’ dunque su questi segmenti del mercato del lavoro che dobbiamo intervenire, perché sono quelli che gli stessi economisti ci dicono essere trainanti per la ripresa”. 
 
Per condividere i risultati degli interventi che Regione Umbria ed Agenzia Umbria Ricerche (“Aur”) hanno messo in atto utilizzando in maniera innovativa le risorse del Fondo Sociale Europeo in favore dei giovani e fornire una panoramica delle opportunità presenti in Umbria per affrontare il problema della disoccupazione giovanile ci sarà il convegno “Opportunità per i giovani”, organizzato da Regione Umbria e “Aur” che si terrà lunedì 20 febbraio, alle 9, nella Biblioteca dell’”Aur” (via Mario Angeloni 80/A) a Perugia.

Nel corso del convegno verrà anche presentato il rapporto di ricerca “Assegni e borse di studio. Opportunità per i giovani” che mette in luce gli esiti occupazionali di tre bandi regionali finalizzati al sostegno della ricerca nella programmazione 2007-2013 e le testimonianze di alcune delle nuove realtà imprenditoriali sorte  dagli interventi finanziati.

Al  convegno, presieduto Claudio Carnieri (presidente dell’”Aur”) parteciperanno l’assessore regionale allo Sviluppo economico e alle Politiche attive del lavoro Vincenzo Riommi,  il direttore dell’Aur Anna Ascani, le ricercatrici dell’Aur  Meri Ripalvella, Valentina Bendini, Anna Maria Riccioni.
Interverranno, inoltre, Rita Porru, della tecnostruttura delle Regioni per il Fondo Sociale Europeo; Pietro Tagliatesta, della Direzione generale Occupazione affari generali della Commissione Europea; Sabrina Paolini, dirigente del Servizio regionale Politiche attive del lavoro; Luigi Rossetti, coordinatore del’Area Imprese e lavoro della Regione Umbria e Lucio Caporizzi, direttore alla Programmazione, Innovazione, Competitività della Regione Umbria.
 

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