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Gli avvisi di garanzia di qualche mese fa sono "esplosi" con fragore a Gubbio facendo una "strage" di componenti delle giunte comunali passate e funzionari comunali

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Una città, Gubbio, una regione, Umbria, un Consiglio Regionale sotto choc dopo che il suo vice presidente Orfeo Goracci è stato arrestato, insieme  all’ex vicesindaco di Gubbio Maria Cristina Ercoli, l’assessore comunale all’Ambiente Lucio Panfili, l’ex assessore comunale Graziano Cappannelli e il dirigente comunale Lucia Cecili, tutti ovviamente con riferimento alla loro attività in comune come gli altri agli arresti domiciliari, l’ex assessore, Marino Cernicchi, l’ex presidente del Consiglio Comunale, Antonella Stocchi, e l’ex segretario comunale, Paolo Cristiano e Nadia Ercoli, funzionario della polizia municipale e sorella dell’ex vicesindaco Ercoli.
L’accusa è grave e sembra rivolta ad un sistema che avrebbe fatto della Giunta Comunale di Gubbio, di cui Goracci è stato Sindaco dal 2001 al 2010,  un’associazione a delinquere finalizzata all’abuso di ufficio e altri reati; si parla di assunzioni, stabilizzazioni di precari, avanzamenti di carriera e aste di beni immobili.

Goracci era stato già destinatario di un avviso di garanzia in cui si parlava di concussione ed abuso d’ufficio, lo stesso era capitato all’ex vice sindaco.
Mentre a Goracci ed agli altri è stato inibito di parlare con i difensori, perquisizioni sono in corso sia al Comune di Gubbio che in Consiglio Regionale.

La drastica decisione del giudice sarebbe motivata dal fatto che gli indagati avrebbero, ”dopo l’invio delle informazioni di garanzia e all’avvio dell’attivita’ di acquisizione documentale presso il comune di Gubbio, fatto quadrato intorno al Goracci, prodigandosi a cercare di carpire il maggior numero possibile di informazioni relative all’indagine e occultando documenti rilevanti per le indagini( fatti sparire o consegnati agli indagati)”.
Tale attività sarebbe stata fatta dapersone ”pienamente consapevoli dell’illiceita’ della loro condotta” perche’,”come si evince dal tenore delle intercettazioni, dalle cautele negli spostamenti e nei contatti e dall’acquisto di schede telefoniche ‘pulite’ con lo stesso modus operandi dei soggetti che, abitualmente dediti a traffici criminali, ben sanno di dover eludere possibili intercettazioni”.
 

Prc, il partito a cui apparteneva Goracci, aveva disposto la sua sospensione dopo l’avviso di garanzia ed aveva auspicato le dimissioni dalla carica regionale.
Ora Stefano Vinti (segretario regionale PRC Umbria), Enrico Flamini (segretario provinciale PRC Perugia) e Damiano Stufara (presidente gruppo consiliare regionale PRC-FdS), hanno emesso il seguente comunicato:
"A seguito dei provvedimenti di custodia cautelare che hanno riguardato esponenti politici eugubini, il Partito della Rifondazione Comunista e il Gruppo Consiliare Regionale PRC-FdS ribadiscono, come sempre fatto in questi mesi, la loro totale fiducia nella magistratura. Ricordiamo come gli organismi del partito insieme al gruppo consiliare regionale avevano disposto, giàlo scorso 5 novembre, subito dopo la semplice informazione di garanzia rivolta a Orfeo Goracci e Maria Cristina Ercoli, e dati i reati che allora venivano contestati, la sospensione degli stessi dal partito e la richiesta di dimissioni dalle cariche istituzionali ricoperte.

A seguito di questa posizione del partito sièanche sviluppata una pubblica polemica nella quale gli stessi Goracci ed Ercoli accusavano il PRC di averli condannati prima della magistratura. Restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi di una vicenda che riguarda singoli politici eugubini rispetto alla quale ci sentiamo parte lesa.
Rifondazione Comunista ha fatto della questione morale una delle sue principali bandiere ed elementi identitari. Per tale ragione riteniamo politicamente che i rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni debbano sempre dimostrare una specchiata ed incontrovertibile etica pubblica. Lo ritenevamo ieri, quando altri partiti della maggioranza regionale si sono opposti alle dimissioni di Goracci che noi chiedevamo, e lo riteniamo ancor piùoggi di fronte all’evoluzione che la vicenda ha avuto."

Successivamente Stufara  ha chiesto ufficialmente” al presidente del Consiglio
regionale dell’Umbria e ai colleghi presidenti dei gruppi consiliari
“di avviare immediatamente le procedure previste dalla legislazione nazionale, per la sospensione dalla carica di consigliere regionale di Orfeo Goracci”.

Stufara spiega che la richiesta mira in primo luogo alla salvaguardia delle istituzioni, “le quali rischiano in questa vicenda di diventare parte lesa, al pari di Rifondazione Comunista che a Goracci mesi fa aveva chiesto un passo indietro.
La sospensione inoltre – conclude Stufara – permetterà a Goracci stesso di poter esercitare al meglio la difesa dalle accuse che gli
vengono contestate, come previsto sia dalla Costituzione che dal nostro ordinamento”.  

 L’Idv ha sospeso dal partito Graziano Cappannelli

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