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Per Asso-Consum, che sostiene la protesta, è una giusta causa che evoca un criterio di costituzionalità disatteso
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E’ solo di pochi giorni fa la richiesta di Umbra Acque di una maggiore disponibilità al confronto delle idee e al dialogo aperto.
Ma un nuovo episodio sembra mandare nuovamente tutto in altro mare.
L’associazione umbra famiglie numerose
lamenta che "avrebbe potuto e dovuto cercarsi un incontro preliminare con le famiglie numerose per il tramite delle associazioni che le rappresentano" prima di dar corso all’abolizione delle agevolazioni per tale categoria.

Le Associazioni Famiglie Numerose e Asso-Consum contestano la cancellazione delle agevolazioni sulle tariffe del servizio idrico alle famiglie numerose.
Fino ad oggi, infatti, la famiglia numerosa contava su qualche agevolazione al consumo che una Deliberazione ATI ha revocato, lasciando valere il solo parametro ISEE. Così, anche gli enti deputati alla gestione del servizio idrico locale portano un duro colpo alle tasche dei contribuenti con figli a carico e in un momento di crisi che tocca tutti, finisce che proprio gli utenti con maggiori difficoltà e spese fisse per il sostentamento dei figli, subiscono un’altra vessazione.

Le Associazioni testimoniano che con atteggiamenti così autocratici, si delegittima totalmente il voto referendario dei cittadini umbri.
Famiglie Numerose contesta sia nel metodo, sia nel merito, le scelte adottate, ma le Associazioni si dicono aperte a un confronto, sebbene tardivo, confidando nel rispetto dei diritti dei contribuenti e della partecipazione democratica.
Per questo, assieme ad Asso-Consum, Associazione dei consumatori che si è offerta di sostenerne la causa, affronteranno la questione in modo diretto, chiedendo ufficialmente un incontro con i responsabili di Umbra Acque e ATI, per discutere e trovare una soluzione al problema.
Ernesto Rossi, Segretario regionale Asso-Consum chiarisce che: abbiamo un rapporto stretto con l’Associazione Famiglie Numerose e intendiamo affiancarli in quella che riteniamo una giusta causa che evoca un criterio di costituzionalità disatteso e che siamo pronti a portare in Commissione Nazionale di Vigilanza sulle risorse Idriche, qualora le soluzioni offerte dall’ente non apparissero convincenti.
Le Deliberazioni – spiega Vincenzo Aquino, Presidente Regionale dell’Associazione Famiglie Numerose- appaiono inique e inopportune per almeno tre motivi: primo, avrebbe potuto e dovuto cercarsi un incontro preliminare con le famiglie numerose per il tramite delle associazioni che le rappresentano; secondo, il provvedimento ha un’incidenza irrisoria, visto l’esiguo numero di famiglie con oltre quattro figli. Infine, la famiglia numerosa è un Istituto tutelato dall’Art. 31 della Costituzione, sarebbe un preciso dovere delle Istituzioni curarsi di tale aspetto nelle politiche sociali.

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